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Versione delle 16:24, 3 nov 2009

Joaquim Chissano

Presidente del Mozambico
Durata mandato6 novembre 1986 –
2 febbraio 2005
PredecessoreSamora Machel
SuccessoreArmando Guebuza

Dati generali
Partito politicoFRELIMO

Joaquim Alberto Chissano (Malehice, 22 ottobre 1939) è un politico mozambicano, è stato il secondo presidente del Mozambico - dal 1986 al 2005.

Da allora, egli è stato chiamato come mediatore per favorire il dialogo in questioni internazionali e quale inviato diplomatico dell'ONU. Chissano è anche il presidente dell'associazione che riunisce gli ex capi di stato e di governo africani (Forum of Former African Heads of State and Government).

Formazione

Joaquim Chissano è nato nel villaggio di Malehice, distretto di Chibuto, provincia di Gaza, nell'allora colonia portoghese del Mozambico. Egli fu il primo studente nero de Liceo António de Oliveira Salazar, l'unica scuola superiore della colonia, a Lourenço Marques - oggi Maputo. A scuola si distinse per le sue qualità di leader e divenne il capo dell'organizzazione studentesca che raccoglieva gli studenti africani. Dopo aver frequentato le scuole della capitale, Chissano andò in Portogallo per studiare medicina all'Università di Lisbona. Per via delle sue attività politiche non ben viste dal governo, egli si rifugiò prima in Francia e, poi, in Tanzania.

Guerrigliero

Negli anni Sessanta, Chissano rappresentò il Fronte di Liberazione del Mozambico (FRELIMO) in Francia. Qui si distinse per la sua capacità diplomatica volta a mediare tra le diverse anime del movimento. Dopo il periodo francese, Chissano tornò in patria per partecipare attivamente alla guerra di liberazione. Al momento dell'indipendenza, Chissano copriva il ruolo di generalmaggiore. Samora Machel, primo presidente del Mozambico, lo nominò subito ministro degli esteri, portafoglio che conservò per i successivi undici anni.

Presidenza

Quando Samora Machel morì in un incidente aereo al confine col Sudafrica, Chissano venne chiamato a sostituirlo alla guida del paese. Egli cercò subito di trovare una soluzione alla guerra civile che aveva distrutto il paese e che minacciava di bloccare ogni possibile sviluppo per il Mozambico. Chissano riuscì a far accettare una tregua ad Alfonso Dhlakama, capo del movimento di opposizione RENAMO, e di intavolare il negoziato grazie all'intervento della Comunità Sant'Egidio di Roma e del governo italiano. La pace venne siglata con gli Accordi di pace di Roma, nel 1992. Alle prime elezioni multipartitiche del 1994, Chissano vinse con una larga maggioranza. Lo stesse avvenne nel 1999. Dal 2003 al 2004 egli è stato anche presidente dell'Unione Africana. Pur potendo presentarsi per un terzo turno, Chissano decise di lasciare la presidenza nel 2005. Il suo successore è Armando Guebuza.

Ruolo internazionale

Il 4 dicembre 2006, l'allora Segretario Generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, lo nominò Inviato Speciale per il Nord Uganda. Chissano doveva aiutare il dialogo tra governo ugandese e i ribelli dell'Esercito di Resistenza del Signore (Lord's Resistance Army). I colloqui si svolgono a Juba, in Sud Sudan. Il 22 ottobre 2007, Chissano ha ricevuto il Premio per il Successo che la Fondazione Mo Ibrahim riserva a leader africani.

Collegamenti esterni

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