Q (rivista): differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Botcrux (discussione | contributi)
m bot: uso {{formatnum:}} per le formattare correttamente le migliaia
Fpittui (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Riga 35: Riga 35:
[[Categoria:Periodici britannici in lingua inglese]]
[[Categoria:Periodici britannici in lingua inglese]]
[[Categoria:Periodici fondati nel 1986]]
[[Categoria:Periodici fondati nel 1986]]
[[Categoria:Pubblicazioni scomparse nel 2020]]

Versione delle 17:13, 25 ago 2022

Q
Logo
Logo
StatoBandiera del Regno Unito Regno Unito
Linguainglese
Periodicitàmensile
Generemusica
Formatorivista
Fondazione1986
SedeLondra
EditoreBauer Media Group
DirettoreAndrew Harrison
ISSN0955-4955 (WC · ACNP)
Sito webwww.qthemusic.com/
 

Q è una rivista musicale edita mensilmente nel Regno Unito. Aveva una tiratura di 130 179 copie nel giugno 2007[1].

I fondatori sono Mark Ellen e David Hepworth. Il magazine si ispira alla rivista statunitense Rolling Stone e fu pubblicato per la prima volta nel 1986.

Storia

Q nacque nel 1986 poiché Ellen e Hepworth erano scontenti della stampa musicale dell'epoca, che secondo loro ignorava tutta una generazione più adulta di acquirenti di musica che compravano CD (all'epoca ancora una nuova tecnologia). La rivista fu dapprima pubblicata dalla EMAP Media Group nell'ottobre 1986, discostandosi subito da gran parte delle altre riviste musicali con una cadenza mensile e standard grafici qualitativi più alti. Nei primi anni, il sottotitolo della rivista era "The modern guide to music and more". Ogni anno assegna i Q Awards.

Nel giugno 2008 è stata attivata Q Radio, trasmessa sul network satellitare britannico e in streaming via Internet.

La rivista è fallita nel 2020 a causa del declino delle vendite del formato cartaceo riscontrate soprattutto per via della pandemia da Covid-19.[2]

Il fallimento è stato annunciato dall'editor Ted Kessler il 20 Luglio, l'ultimo numero della rivista è stato pubblicato con interviste passate.[2]

Note

  1. ^ Standard Certificate of Circulation - Q (PDF), su abcpdfcerts.abc.org.uk, Audit Bureau of Circulation, 16 agosto 2007. URL consultato il 19 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2009).
  2. ^ a b Nicola Lucchetta, fallimento Q magazine, su musicattitude.it. URL consultato il 16 Febbraio 2021.

Collegamenti esterni