Società Benvenuto Tisi da Garofalo: differenze tra le versioni

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== Bibliografia ==
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* Andrea Gardi, ''Lineamenti per una storia della Società Benvenuto Tisi da Garofalo (1868-1959)'', in ''Neo-Estense. Pittura e restauro a Ferrara nel XIX secolo'', Liberty House, Ferrara, 1995, pp. 291-319.


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Versione delle 12:42, 17 dic 2020

La Società Benvenuto Tisi da Garofalo, con sede a Palazzo dei Diamanti a Ferrara, fu fondata nel 1868 e cessata nel 1933. Per oltre mezzo secolo svolse un'importante attività artistica e culturale a carattere nazionale.[1]

Storia

Nacque nel periodo in cui, a Ferrara, vennero date alla luce diverse istituzioni culturali volte alla formazione di uno stile e alla maturazione di competenze a livello locale. Il progetto, animato da Giuseppe Saroli (1779-1873),[2] prevedeva la formazione di un gruppo di persone, non necessariamente artisti, che fosse in grado di intervenire in città conservando e mantenendone il decoro. Tra le varie personalità che vi aderirono, pittori (tra cui Mazzolani, Gaetano Previati e Giuseppe Mentessi) ma anche architetti e scultori come Angelo Conti e Ambrogio Zuffi.[3]

Attività

Svariate furono le rassegne promosse dalla Tisi in ambito artistico, alle quali parteciparono molteplici artisti non solo di ambito ferrarese. Tra i ferraresi, Ernesto Maldarelli dal 1872 al 1892,[4] Gaetano Davia e Luigi Legnani. Negli anni ottanta, le attività della Tisi subirono una forte crisi: dopo le collettive del '90, '91 e '92, alcuni soci inviarono ai giornali una polemica lettera (Memoriale dei privati su Gazzetta ferrarese, 4-5 giugno 1892) in cui davano dimissioni di gruppo a causa dello scarso vantaggio morale e materiale offerto dalla Società e per i risentimenti suscitati nei firmatari a seguito dell'ultima esposizione. La lettera fu sottoscritta da Luigi Legnani, Ernesto Maldarelli, Ambrogio Zuffi, Mazzolani, Medini, i due fratelli Angelo e Giovan Battista Longanesi-Cattani. Gli artisti che tentarono una sorta di libertaria autogestione, formarono il Circolo Artistico Ferrarese, destinato a breve durata.[5]

Note

  1. ^ archivesportaleurope.net, Archivio di Stato di Ferrara > Societa' Benvenuto Tisi da Garofalo, su archivesportaleurope.net, Archivio di Stato di Ferrara. URL consultato il 28 ottobre 2020.
  2. ^ Colui che scoprì gli affreschi quattrocenteschi a Palazzo Schifanoia, dandone notizia nel 1821 in Istituzioni culturali
  3. ^ bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it, David scocca la fionda, su bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 7 dicembre 2020.
  4. ^ Lucio Scardino e Antonio P. Torresi, Post Mortem - Disegni, decorazioni e sculture per la Certosa ottocentesca di Ferrara, Ferrara, Liberty house, 1998, p. 174.
  5. ^ Lucio Scardino, Trine di marmo - Le sculture di Luigi Legnani (Ferrara 1851-1910), Ferrara, Liberty house, 2005, pp. 70-72.

Bibliografia

  • Andrea Gardi, Lineamenti per una storia della Società Benvenuto Tisi da Garofalo (1868-1959), in Neo-Estense. Pittura e restauro a Ferrara nel XIX secolo, Liberty House, Ferrara, 1995, pp. 291-319.

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