Alfa Castaldi: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 72: Riga 72:
</ref>.
</ref>.


== Libri ==
In vita ha pubblicato due libri:
* ''I mass-moda'', con testo di Adriana Mulassano, ed. G. Spinelli & C., Firenze 1979
* ''I mass-moda'', con testo di Adriana Mulassano, ed. G. Spinelli & C., Firenze 1979
* ''L'Italia della Moda'', con testo di Silvia Giacomoni, Mazzotta Editore, Milano 1984
* ''L'Italia della Moda'', con testo di Silvia Giacomoni, Mazzotta Editore, Milano 1984

Versione delle 14:49, 20 nov 2020

Alfa Castaldi pseudonimo di Alfonso Castaldi (Milano, 19 dicembre 1926Milano, 17 dicembre 1995) è stato un fotografo italiano.

Biografia

Dopo aver frequentato in modo disordinato e discontinuo i corsi universitari di Architettura e Lettere e Filosofia a Firenze, dove è stato allievo del critico d’arte Roberto Longhi, torna a Milano per dedicarsi totalmente alla fotografia, abbandonando ogni idea di occuparsi di storia dell'arte. Frequenta dal 1954 il mitico Bar Giamaica, ritrovo di artisti nel quartiere di Brera, da dove transitano i maggiori esponenti dell’arte contemporanea italiana[1], e dove conosce Ugo Mulas, Mario Dondero e Carlo Bavagnoli con cui stabilisce uno stretto legame anche professionale. Inizia a collaborare con giornali e riviste come L'Illustrazione Italiana e Settimo Giorno, documentando la rinascita della vita culturale italiana, le nuove forme di espressione pittorica, gli scrittori, il giornalismo. Fino al 1959 si occupa di reportages sui personaggi della cultura e del cinema, compie viaggi nel Sud Italia, fotografa la colonizzazione francese in Algeria e le manifestazioni antinucleari a Londra, l'architettura a Parigi e nel nord della Francia ecc. Saltuariamente pubblica anche su altre riviste come Le Ore e Oggi.

Nel 1958, avviene l’incontro fondamentale della sua vita: quello con Anna Piaggi, giornalista di moda destinata a diventare una delle creatrici del mito del "made in Italy". È lei, che già collabora con diverse riviste, tra cui Arianna e Vogue Italia, a introdurre Castaldi nel mondo della moda. Tra i due si crea un forte sodalizio che durerà fino alla morte di Castaldi. Nel 1962 si sposano a New York.

All'inizio i due, ancora legati all’ambiente del Giamaica, si dedicano alla fotografia artistica, al ritratto e a numerose sperimentazioni, ma, negli anni successivi, Castaldi diventa il più importante fotografo di moda italiano. Grazie alla sua formazione artistica inventa un'immagine del tutto nuova per i servizi di moda, come quello realizzato nel 1968 per Arianna, in cui gli abiti di alta moda di Ken Scott, Krizia, Walter Albini, Jean Baptiste Caumont appaiono sullo sfondo dei principali monumenti di Praga, fino ad allora mai presa in considerazione per le ambientazioni di moda, come del resto l’Europa orientale. Alla fine degli anni ’60 apre un primo studio fotografico a Milano.

Nel 1969 Castaldi diventa un collaboratore fisso del gruppo editoriale Condé Nast e realizza servizi di moda per Vogue Italia (L’Uomo Vogue, Vogue Bambini e Vogue Sposa), ma non abbandona la sua vocazione costante alla ricerca fotografica e lavora anche nel settore emergente della pubblicità, mentre le sue immagini di attualità continuano a comparire su numerose riviste. Anche la sperimentazione si traduce nei collage e svariate opere in tecnica mista, con accostamento delle fotografie a oggetti e tessuti provenienti dal mondo dell'alta moda. Nei primi anni Settanta, Castaldi realizza anche una ricerca sulle origini etnografiche dell'abbigliamento maschile, attraverso una serie di fotografie che verranno pubblicate a più riprese su Vogue Uomo.

Negli ultimi anni, Castaldi si dedica molto all'insegnamento, organizzando numerosi corsi di fotografia, frequentati da alcuni di coloro che diventeranno poi importanti esponenti della generazione successiva. Muore a Milano nel 1995 e l’anno seguente l’Associazione nazionale fotografi professionisti (Afip) gli assegna un premio per la fotografia di ricerca. Purtroppo, Castaldi non ha mai curato la conservazione delle sue fotografie e dei negativi per cui l’archivio oggi esistente, frutto del lavoro di raccolta degli eredi, conserva solo una piccola parte del suo lavoro: buona parte delle sue immagini non pubblicate sono andate irrimediabilmente perdute[2][3].

Libri

  • I mass-moda, con testo di Adriana Mulassano, ed. G. Spinelli & C., Firenze 1979
  • L'Italia della Moda, con testo di Silvia Giacomoni, Mazzotta Editore, Milano 1984

Note

  1. ^ Cesare Cunaccia, Il Jamaica compie 100 anni, in Vogue Italia, 6 aprile 2011. URL consultato il 15 novembre 2017.
  2. ^ Annamaria Trevale, Grandi fotografi grandi narratori - Alfa Castaldi, in Sulromanzo.it, 28 agosto 2013. URL consultato il 15 novembre 2017.
  3. ^ Giuliana Scimé, Galleria Carla Sozzani - Alfa Castaldi: mostra di fotografia in Corso Como 10, Milano, in Milanoarteexpo.com, 19 gennaio 2013. URL consultato il 15 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2017).

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN1175149844940602960007 · Europeana agent/base/104534 · GND (DE1135429898 · WorldCat Identities (ENviaf-1175149844940602960007