Carpoforo: differenze tra le versioni

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Versione delle 16:39, 22 gen 2020

Disambiguazione – Se stai cercando il martire del IV secolo, vedi Carpoforo, Essanto, Cassio, Severino, Secondo e Licinio.

Il carpoforo o corpo fruttifero o, più correttamente, sporoforo[1], può essere considerato, come dice il nome, una sorta di "frutto" dei funghi. Si dice dell'insieme di gambo, cappello, tubuli o lamelle o aghi, comunque sia conformato l'imenoforo. Si sviluppa in seguito all'accrescimento del corpo vegetativo (tallo) del fungo, il quale si sviluppa dalla spora. Sul carpoforo sono solitamente presenti gli sporangi, i quali contengono le spore.

Nelle muffe (ad esempio del genere Rhizopus, la comunemente detta "muffa del pane"), il corpo fruttifero si presenta come una polverina biancastra, o anche verdastra. Osservandola al microscopio, si può distinguere il fitto intreccio di ife (le cellule che formano il fungo), sulle quali si svilupperanno in seguito gli sporangi, contenenti le spore, che, una volta maturi, si romperanno rilasciando tutte le spore nell'ambiente esterno, che a loro volta andranno a formare altri funghi, se si depositeranno su un substrato organico.

Forme di carpoforo

Il carpoforo può assumere varie forme, ecco alcuni esempi:

Note

  1. ^ Sporoforo in Vocabolario – Treccani, su treccani.it. URL consultato il 17 luglio 2013.

Collegamenti esterni

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