Lorenzo Garaventa: differenze tra le versioni

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|AnnoNascita = 1913
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|Nazionalità = italiano
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|PostNazionalità = , docente al liceo artistico N. Barabino di Genova e presso l'Accademia ligustica di belle arti
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== Biografia ==
== Biografia ==
Allievo di [[Eugenio Baroni]] frequenta contemporaneamente l'[[Accademia ligustica di belle arti]] e, in seguito, l'[[Accademia di belle arti di Firenze]] (1937-1940). Tra il 1933 e il 1939 espone alle Promotrici e alle Sindacali genovesi. Il riconoscimento nazionale giunge con le partecipazioni alle [[Biennale di Venezia|biennali veneziane]] del 1948 e del 1950 e alla [[Quadriennale di Roma]] nel 1948 e nel 1953.<ref name=Beringheli>{{Cita|Beringheli 2006|pp. 154-155.}}</ref> È nuovamente presente alla Biennale di Venezia nel 1954 con una personale. Esperienze espositive internazionali si concentrano nel 1972: Baden, Zurigo e New York.<ref name=Sborgi>{{Cita|Sborgi 1989|p. 286.}}</ref>
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Dal 1995 si organizzano gli spazi che, nel palazzo di via Ravaschieri a [[Chiavari]], ospitano il Museo Garaventa, ossia la raccolta delle opere che lo scultore avrebbe donato alla Società Economica di Chiavari (sculture, gessi, disegni).<ref>{{Cita libro|autore=Margherita Parodi|titolo=Lorenzo Garaventa : il mestiere dell’arte|città=Genova|editore=Francesco Pirella|anno=1995|ISBN=88-85514-43-X}}</ref>


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== Opera ==
== Opera ==

Versione delle 10:22, 27 lug 2019

Ritratto dello scultore Lorenzo Garaventa, 1985 (opera di Alberto Terrile)

Lorenzo Garaventa (Genova, 1913Genova, 30 dicembre 1998[1]) è stato uno scultore e scultore italiano, docente al liceo artistico N. Barabino di Genova e presso l'Accademia ligustica di belle arti.

Biografia

Allievo di Eugenio Baroni, frequentò contemporaneamente l'Accademia ligustica di belle arti e, in seguito, l'Accademia di belle arti di Firenze (1937-1940). Tra il 1933 e il 1939 espose alle Promotrici e alle Sindacali genovesi. Il riconoscimento nazionale giunse con le partecipazioni alle biennali veneziane del 1948 e del 1950 e alla Quadriennale di Roma nel 1948 e nel 1953.[2] Fu nuovamente presente alla Biennale di Venezia nel 1954 con una personale. Esperienze espositive internazionali ebbero luogo nel 1972: Baden, Zurigo e New York.[3]

Nel 1992 Genova gli dedicò un'antologica (mostra che illustra in modo esaustivo sia temporalmente che stilisticamente il lavoro di un artista) presso il museo di Sant'Agostino di Genova.[4]

Dal 1995 si organizzano gli spazi che, nel palazzo di via Ravaschieri a Chiavari, ospitano il Museo Garaventa, ossia la raccolta delle opere che lo scultore avrebbe donato alla Società Economica di Chiavari (sculture, gessi, disegni).[5]

Gli ultimi anni furno dedicati prevalentemente a committenze da parte di privati e complessi religiosi.[3] : in particolare si ricorda il calco della statua di Andrea Doria opera di Giovanni Angelo Montorsoli, collocato sul piedistallo originale al lato dello scalone di accesso di Palazzo Ducale (la statua originale è custodita presso il Museo di Sant'Agostino).[6]

Opera

Note

  1. ^ Si è scelto di riportare l'anno indicato nelle opere citate in bibliografia benché contraddette da altre fonti le quali più frequentemente indicano il 1999.
  2. ^ Beringheli 2006, pp. 154-155.
  3. ^ a b Sborgi 1989, p. 286.
  4. ^ Franco Sborgi (a cura di), Lorenzo Garaventa, Catalogo della mostra: Genova, Museo S. Agostino, 11 novembre 1992 - 15 gennaio 1993, Genova, Tormena, 1992, ISBN 88-86017-08-1.
  5. ^ Margherita Parodi, Lorenzo Garaventa : il mestiere dell’arte, Genova, Francesco Pirella, 1995, ISBN 88-85514-43-X.
  6. ^ Genova Palazzo Ducale, Il ritorno dei Doria a Palazzo Ducale, su palazzoducale.genova.it. URL consultato l'8 gennaio 2013.

Bibliografia

  • Franco Sborgi (a cura di), La scultura a Genova e in Liguria : Il Novecento, vol. 3, Genova, Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, 1989.
  • Germano Beringheli (a cura di), Dizionario degli artisti liguri : pittori, scultori, ceramisti, incisori del Novecento, Genova, De Ferrari, 2006, ISBN 88-7172-742-8.
  • Auri Campolonghi, A bottega da Lorenzo Garaventa, Sestri Levante Publipress, 1991.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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