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Di notevole impatto per lo spettatore apparirono anche il ''Cristo risorto'', con l'effetto delle nubi avvolgenti il castello, la ''Madonna adorante col Bambino'' e l'''Orazione del Monte degli Ulivi'' ([[1515]]), nel quale il contrasto fra il paesaggio di una dolcezza poetica e la rigorosa figura degli Apostoli volge a favore della natura. Si distinse complessivamente più nella ritrattistica che nelle composizioni.<ref name |
Di notevole impatto per lo spettatore apparirono anche il ''Cristo risorto'', con l'effetto delle nubi avvolgenti il castello, la ''Madonna adorante col Bambino'' e l'''Orazione del Monte degli Ulivi'' ([[1515]]), nel quale il contrasto fra il paesaggio di una dolcezza poetica e la rigorosa figura degli Apostoli volge a favore della natura. Si distinse complessivamente più nella ritrattistica che nelle composizioni.<ref name=Trec /> |
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Marco Basaiti (Venezia, 1470 – Venezia, 1530) è stato un pittore italiano, di origine greca[1][2] o albanese[3].
Biografia
La sua prima opera documentata fu Ritratto di giovane età del 1496, però solo con i lavori successivi apparve in tutta evidenza la tendenza del pittore e realizzare impasti cromatici e imponenti figure nello stile antonelliano e belliniano, il cui caposcuola a Venezia era Alvise Vivarini. Gli esempi più significativi, a tal riguardo furono le tavole con San Marco e il Cristo morto, oltre alle figure di San Sebastiano e San Girolamo realizzate presso la chiesa dei Frari a Venezia. Dopo la morte del Vivarini, Basaiti completò la pala di Sant'Ambrogio nella cappella dei Milanesi della Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, influenzato anche dai maestri toscani e lombardi.[1]
Un certo legame con la tradizione del Quattrocento continuò a caratterizzare Basaiti, anche quando, risentendo dell'influenza di Giovanni Bellini e di Giorgione, raffinò gli impasti dei colori e si avvicinò ad una visione e interpretazione della natura più reale ed emozionale.[1] Risalirono a questo periodo artistico la Deposizione e la Vocazione dei figli di Zebedeo (1510), con lo splendido scenario di una fertile natura composito di luminose figure avvolte in giochi di luci e ombre.
Di notevole impatto per lo spettatore apparirono anche il Cristo risorto, con l'effetto delle nubi avvolgenti il castello, la Madonna adorante col Bambino e l'Orazione del Monte degli Ulivi (1515), nel quale il contrasto fra il paesaggio di una dolcezza poetica e la rigorosa figura degli Apostoli volge a favore della natura. Si distinse complessivamente più nella ritrattistica che nelle composizioni.[2]
Il suo nome è stato talvolta confuso con quello del collega Andrea Busati, e questo equivoco ha creato qualche difficoltà nella ricostruzione biografica di entrambi i pittori.
Opere
- Ritratto di giovane, Londra, National Gallery;
- Madonna col Bambino, Londra, National Gallery;
- Sant'Ambrogio in trono tra santi e angeli musicanti ed incoronazione della Vergine, Venezia, chiesa dei Frari, cappella dei Milanesi;
- La chiamata dei figli di Zebedeo, Venezia, Gallerie dell'Accademia;
- La preghiera di Cristo nell'orto, Venezia, Gallerie dell'Accademia;
- Il Salvatore, Bergamo, Accademia Carrara;
- San Giorgio che uccide il drago, Venezia, Gallerie dell'Accademia;
- San Giacomo e S. Antonio, Venezia, Gallerie dell'Accademia;
- Cristo morto tra due angioletti, Venezia, Gallerie dell'Accademia;
- Madonna col bambino ed un devoto, Museo Correr di Venezia;
- Madonna e quattro santi ed un angelo musicante, San Pietro Martire di Murano;
- San Pietro in cattedra tra quattro santi, San Pietro di Castello a Venezia;
- Madonna col bambino tra i santi Pietro e Liberale, Museo Civico di Padova;
- Cristo risorto, Ambrosiana di Milano.[2]
-
Pala d'altare di Sant'Ambrogio, Venezia, Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari.
-
Ritratto di giovane, Londra, National Gallery.
-
La preghiera di Cristo nell'orto, Venezia, Gallerie dell'Accademia.
-
Risurrezione di Cristo, Bergamo, Accademia Carrara.
-
Il lamento dopo la morte di Cristo, San Pietroburgo, Ermitage.
Note
- ^ a b c le muse, II, Novara, De Agostini, 1964, pp. 95-96.
- ^ a b c Marco Basaiti, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 28 maggio 2018.
- ^ Fabio Maniago e Caterina Furlan, Storia delle belle arti friulane, Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, 1999, p. 18.
Bibliografia
- Elena Bassi, BASAITI, Marco, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 7, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1970. URL consultato il 12 novembre 2015.
- C. Ridolfi, Le meraviglie dell'arte, Berlino, 1914.
- A. M. Zanetti, Della pittura veneziana, Venezia, 1771.
- E. A. Cicogna, Delle Inscrizioni Veneziane, Venezia, 1856.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Marco Basaiti
Collegamenti esterni
- Marco Basaiti su Artcyclopedia, su artcyclopedia.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 96264718 · ISNI (EN) 0000 0000 7045 4199 · CERL cnp00560312 · Europeana agent/base/155952 · ULAN (EN) 500081478 · LCCN (EN) nr91029691 · GND (DE) 120345927 · BNF (FR) cb14969033n (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-nr91029691 |
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