Protoromanzo: differenze tra le versioni
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* {{fr}} [https://tidsskrift.dk/index.php/revue_romane/article/view/11512/21864 Robert A. Hall Jr. : ''Proto-Romance Phonology''] (recensione di Michael Herslund).''Revue Romane'', Bind 13 (1978) 1.</ref> |
* {{fr}} [https://tidsskrift.dk/index.php/revue_romane/article/view/11512/21864 Robert A. Hall Jr. : ''Proto-Romance Phonology''] (recensione di Michael Herslund).''Revue Romane'', Bind 13 (1978) 1.</ref> |
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Versione delle 23:08, 2 gen 2015
Protoromanzo è un termine alternativo, preferito da alcuni studiosi di linguistica romanza, a quello di latino volgare, un'espressione coniata verso il 1866-68 dal linguista tedesco Hugo Schuchardt e che ricalcava l'espressione antica sermo vulgaris, che distingueva lo stile colloquiale da quello più aulico o urbanus.[1]
Altri studiosi definiscono il Protoromanzo come la lingua intermedia sviluppatasi nei paesi che avevano precedentemente parlato latino, tra l'800 d.C. ed il 1000 d.C.
Storia
Dopo la caduta l'Impero Romano nel 476, deposto l'ultimo imperatore Romolo Augusto, seguì un crollo nei commerci, negli scambi culturali e mancò quindi una fonte comune che mantenesse uniforme il latino volgare parlato in tutto l'Impero. Vennero così a crearsi diversi bacini culturali non comunicanti tra loro.
Nelle zone dove prima della conquista romana erano parlate le lingue celtiche, ovvero le lingue di sostrato, con le invasioni di nuovi popoli si aggiunsero le nuove lingue parlate dai barbari, le cosiddette lingue di superstrato.
In Europa, intorno all'anno 1000 d.C. già si distinguono nuove lingue, sempre più distanti dal latino volgare. In Francia, ad esempio, se ne distinguono due, una si diffonde a nord, la Lingua d'oil, l'altra a sud, la lingua d'oc; nella penisola iberica il catalano, il castigliano, il gallego, etc.
In Italia invece vediamo due principali lingue quella toscana e quella siciliana.
Conseguenze
Da queste lingue, con vari sviluppi e supremazia di una lingua su un'altra come ad esempio la lingua d'oil su quella d'oc oppure quella fiorentina su quella sicula, si avranno le moderne lingue europee romanze.
Ipotesi di Walter Berschin
I linguisti Walter Berschin (1987) e Roger Wright individuano il Protoromanzo come quel crogiolo di lingue volgari, tutte derivanti dal latino volgare, ma già molto diversificate in senso diatopico dal III s.d.C. fino al VII s.D.C., quando dà luogo alle varie parlate romanze. [2]
Note e riferimenti bibliografici
Voci correlate
- Latino volgare
- Linguistica romanza
- Lingue romanze
- Dittongazione romanza
- Glosse emilianensi
- Giuramenti di Strasburgo
- Sequenza di Sant'Eulalia
Collegamenti esterni
- (FR) Robert A. Hall Jr. : Proto-Romance Phonology (recensione di Michael Herslund).Revue Romane, Bind 13 (1978) 1.</ref>