Paolo Bozzi: differenze tra le versioni
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| Nome = Paolo |
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| Cognome = Bozzi |
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| PostCognome = |
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| Sesso = M |
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| LuogoNascita = Gorizia |
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| GiornoMeseNascita = 16 maggio |
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| AnnoNascita = 1930 |
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| LuogoMorte = |
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| GiornoMeseMorte = |
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| AnnoMorte = 2003 |
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| Attività = psicologo |
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| Epoca = 1900 |
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| Nazionalità = italiano |
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| Immagine = |
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| Didascalia = |
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⚫ | Professore di Metodologia delle scienze del comportamento presso l'Istituto di Psicologia, divenuta in seguito Facoltà di Psicologia, a Trieste fino al 1999. Gli ultimi anni della sua vita li ha trascorsi a Bolzano, insegnando presso l'Università di Trento, di cui è stato anche rettore per un breve periodo. |
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Nel suo capolavoro, La fisica ingenua, Bozzi descrive il suo metodo e i risultati delle suo ricerche attraverso uno stile narrativo che mischia i ricordi della sua vita con i risultati scientifici da lui ottenuti, facendo adderire lo stile narrativo con le sue teorie secondo le quali non è possibile rimuovere la percezione sensibile dall'osservazione dei fenomeni. |
Nel suo capolavoro, La fisica ingenua, Bozzi descrive il suo metodo e i risultati delle suo ricerche attraverso uno stile narrativo che mischia i ricordi della sua vita con i risultati scientifici da lui ottenuti, facendo adderire lo stile narrativo con le sue teorie secondo le quali non è possibile rimuovere la percezione sensibile dall'osservazione dei fenomeni. |
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Ha dedicato la sua attenzione al lavoro sperimentale e a un programma teorico che contrastasse quello psico-fisico. |
Ha dedicato la sua attenzione al lavoro sperimentale e a un programma teorico che contrastasse quello psico-fisico. |
Versione delle 20:25, 3 feb 2013
Paolo Bozzi (Gorizia, 16 maggio 1930 – 2003) è stato uno psicologo italiano. Autore ecclettico di numerose opere, ha approfondito il tema della percezione visiva da diversi punti di vista, come la percezione dei colori, dei suoni, ma anche del moto pendolare e di quello lungo i piani inclinati.
Professore di Metodologia delle scienze del comportamento presso l'Istituto di Psicologia, divenuta in seguito Facoltà di Psicologia, a Trieste fino al 1999. Gli ultimi anni della sua vita li ha trascorsi a Bolzano, insegnando presso l'Università di Trento, di cui è stato anche rettore per un breve periodo.
Nel suo capolavoro, La fisica ingenua, Bozzi descrive il suo metodo e i risultati delle suo ricerche attraverso uno stile narrativo che mischia i ricordi della sua vita con i risultati scientifici da lui ottenuti, facendo adderire lo stile narrativo con le sue teorie secondo le quali non è possibile rimuovere la percezione sensibile dall'osservazione dei fenomeni. Ha dedicato la sua attenzione al lavoro sperimentale e a un programma teorico che contrastasse quello psico-fisico. Nel 1960, insieme al suo collega Giovanni Bruno Vicario,ha descritto un fenomeno acustico noto al giorno d'oggi con il nome auditory streaming.