Castello di San Giorgio (Due Carrare): differenze tra le versioni

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== Storia ==
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La prima testimonianza dell’esistenza di un castello a [[Due Carrare|Carrara San Giorgio]] è fornita dal "Codice diplomatico della Lombardia Medievale",<ref>{{Cita libro|titolo=Codice diplomatico della lombardia medievale|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/cdlm/}}</ref> documento datato 1050 all’interno del quale si afferma che il castello, intitolato a [[San Giorgio]], per la vicinanza ad una pre-esistente chiesa, della quale sul piano archeologico si conserva esclusivamente un tratto di parete,<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=Gian Pietro Brogiolo|data=2021|titolo=L’origine dei da Carrara, il castello di San Giorgio e la chiesa di Santo Stefano|rivista=Padova e il suo territorio|volume=209|pp=10-14}}</ref> sorgeva su un piccolo dosso di forma ovoidale rilevato di una decina di metri rispetto alla pianura circostante all’interno del cosiddetto "castrum Carrariae", vasto appezzamento la cui proprietà viene attribuita da cronache locali alla famiglia [[Da Carrara]].<ref name=":4">{{Cita libro|autore=Davide Banzato|curatore=Francesca Flores d'Arcais|titolo=I luoghi dei carraresi. Le tappe dell'espansione nel Veneto nel XIV secolo.|editore=Canova|ISBN=978-8884091444}}</ref>
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L'esistenza dell'edificio è poi attestata intorno alla metà del [[XIX secolo]] all'interno del registro dei mappali del [[Catasto]] Austriaco nei quali compare come "fabbricato ad uso di belvedere".<ref name=":3" />
File:Castello di San Giorgio Catasto Austriaco 1846 Particella 82.png|Carrara San Giorgio (Due Carrare), Registro dei mappali, Catasto Austriaco 1846
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== Descrizione ==
== Descrizione ==
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Il Castello sorge su un piccolo dosso di forma ellittica a circa dieci metri rispetto la pianura circostante.<ref name=":0" />
Il Castello sorge su un piccolo dosso di forma ellittica a circa dieci metri rispetto la pianura circostante.<ref name=":0" />


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Lungo il lato sud del dongione si riscontra poi un secondo terrapieno di altezza compresa tra i 70 e gli 80 cm con muro di contenimento in laterizio che potrebbe aver rappresentato la base di un'ampliamento andato interamente perduto oppure mai realizzato.<ref name=":0" /><gallery>
Lungo il lato sud del dongione si riscontra poi un secondo terrapieno di altezza compresa tra i 70 e gli 80 cm con muro di contenimento in laterizio che potrebbe aver rappresentato la base di un'ampliamento andato interamente perduto oppure mai realizzato.<ref name=":0" /><gallery>
File:Resti del castello di san Giorgio (Due Carrare) 1.jpg|Vista dell'angolo S-E del dongione quadrangolare del castello
File:Resti del castello di san Giorgio (Due Carrare) 2.jpg|Dettaglio del vano scala che conduceva al primo piano
File:Resti del castello di san Giorgio (Due Carrare) 2.jpg|Dettaglio del vano scala che conduceva al primo piano
File:Resti del castello di san Giorgio (Due Carrare) 3.jpg|Vista del terrapieno quadrangolare con muro di contenimento in laterizio che si sviluppa lungo il lato sud del dongione
File:Resti del castello di san Giorgio (Due Carrare) 3.jpg|Vista del terrapieno quadrangolare con muro di contenimento in laterizio che si sviluppa lungo il lato sud del dongione
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== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
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Versione delle 15:27, 20 mag 2024

Castello di San Giorgio
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneVeneto
CittàDue Carrare
Informazioni generali
Condizione attualeAbbandonato
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Il Castello di San Giorgio, è un edificio medievale in rovina sito all'interno del comune di Due Carrare, nella provincia di Padova in Veneto.

Storia

La prima testimonianza dell’esistenza di un castello a Carrara San Giorgio è fornita dal "Codice diplomatico della Lombardia Medievale",[1] documento datato 1050 all’interno del quale si afferma che il castello, intitolato a San Giorgio, per la vicinanza ad una pre-esistente chiesa, della quale sul piano archeologico si conserva esclusivamente un tratto di parete,[2] sorgeva su un piccolo dosso di forma ovoidale rilevato di una decina di metri rispetto alla pianura circostante all’interno del cosiddetto "castrum Carrariae", vasto appezzamento la cui proprietà viene attribuita da cronache locali alla famiglia Da Carrara.[3]

L’esistenza del castrum Carrariae ospitante il castello con la sua fortificazione e la villa De Cararia[4], pare confermata dal toponimo locale, di "monticello Carrarese" il quale si riferisce ad un colle alto 21 metri, situato a circa 1,5 km a nord-ovest di Carrara San Giorgio, di fronte al gruppo del Monte Ceva[5] e nelle immediate vicinanze della chiesa parrocchiale di San Giorgio Martire.[5]

Sebbene le origini politiche della famiglia che prese il nome dalla località di Carrara (oggi inglobata nel comune di Due Carrare) siano tutt’ora oggetto di discussione, la storiografia contemporanea vede nel loro capostipite un certo Litolfo da Carrara,[6] autodefinitosi «professus ex nazione mea lege vivere Longobardorumin»[7] ovvero di etnia e cultura Longobarda, che nel 1027 donò numerosi beni al monastero benedettino di Santo Stefano[4] come forma di commemorazione dei defunti genitori Gumberto e Ragenteuda e della cognata Ritarda.[2] Sembra fu dunque Litolfo, in qualità di fondatore della dinastia padovana, ad intraprendere tra gli anni 20 e la prima metà del XI secolo la costruzione del castello di famiglia[2] con l'obiettivo di trasformare il piccolo villaggio rurale, strategicamente sorto a metà strada tra la città di Padova e il già allora assai importante centro di Monselice, il quale dopo essere stato per alcuni secoli capoluogo di comitato, era divenuto un nodo cruciale della fascia meridionale del territorio padovano per fattori d'ordine geo-politico ed economico, in un centro di potere signorile.[3]

Restano prive di un interpretazione unanime anche le vicende legate alla distruzione e all'abbandono del castello; secondo alcuni questa risalirebbe al 1247[8] anno in cui il podestà padovano Ezzelino III da Romano la ordinò come ritorsione nei confronti dei suoi avversari politici mentre secondo altri risalirebbe al 1164[9], quando i cittadini padovani, in seguito alla sconfitta riportata da Federico I° Barbarossa, lo distrussero a causa della vicinanza dei Carraresi all'imperatore.[9]

L'esistenza dell'edificio è poi attestata intorno alla metà del XIX secolo all'interno del registro dei mappali del Catasto Austriaco nei quali compare come "fabbricato ad uso di belvedere".[9]

Descrizione

Il Castello sorge su un piccolo dosso di forma ellittica a circa dieci metri rispetto la pianura circostante.[2]

La base dell'edificio è costituita da un terrapieno con muro di contenimento in pietra mentre l'alzato corrisponde alla tipica struttura del dongione quadrangolare le cui pareti sono state realizzate in laterizi romani di reimpiego. I lati nord, sud e ovest erano scanditi da una serie di tre archi a tutto sesto mentre sul lato est il foro di una porta conduceva ad un annesso semicircolare ospitante la scala elicoidale in legno, tutt'ora presente, che dava accesso al primo piano della struttura.[2]

Il primo piano, ben poco conservato, doveva essere caratterizzato da un pavimento in legno, sostenuto da travi incastrate a muro, come dimostrano i fori riscontrati sulle pareti est e ovest e da una serie di finestre quadrangolari, delle quali si conserva esclusivamente il foro di una di esse.[2]

Lungo il lato sud del dongione si riscontra poi un secondo terrapieno di altezza compresa tra i 70 e gli 80 cm con muro di contenimento in laterizio che potrebbe aver rappresentato la base di un'ampliamento andato interamente perduto oppure mai realizzato.[2]

Note

  1. ^ Codice diplomatico della lombardia medievale.
  2. ^ a b c d e f g Gian Pietro Brogiolo, L’origine dei da Carrara, il castello di San Giorgio e la chiesa di Santo Stefano, in Padova e il suo territorio, vol. 209, 2021, pp. 10-14.
  3. ^ a b Davide Banzato, I luoghi dei carraresi. Le tappe dell'espansione nel Veneto nel XIV secolo., a cura di Francesca Flores d'Arcais, Canova, ISBN 978-8884091444.
  4. ^ a b Andrea Gloria, Codice diplomatico padovano dal secolo VI a tutto l'XI, Venezia, 1887.
  5. ^ a b Geologia dei Monticelli di Due Carrare, su Colli Euganei, 24 agosto 2017. URL consultato il 16 maggio 2024.
  6. ^ Carrara, da- su Enciclopedia | Sapere.it, su www.sapere.it, 5 giugno 2020. URL consultato il 16 maggio 2024.
  7. ^ Comune di Due Carrare, su www.comune.duecarrare.pd.it. URL consultato il 16 maggio 2024.
  8. ^ Cesare Cantu (a cura di), Grande illustrazione del Lombardo-Veneto, vol.4, su books.google.it, Corona e caimi editore, 1959.
  9. ^ a b c Amato Amati, Dizionario corografico dell'Italia vol.2.

Bibliografia

  • Davide Banzato e Francesca Flores D'Arcais, I luoghi dei Carraresi: le tappe dell'espansione nel Veneto nel XIV secolo, Treviso, Canova, 2006, ISBN 978-8884091444.
  • Gian Pietro Brogiolo, L'origine dei da Carrara, il castello di San Giorgio e la chiesa di Santo Stefano, in Padova e il suo territorio, vol. 209, pp. 10-14.

Voci correlate

Collegamenti esterni