Truzzi Broders: differenze tra le versioni

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== Discografia ==
== Discografia ==
;Album in studio
;Album in studio
* 1984 - ''[[Yankees Go Home]]''
* 1984 - ''[[Yankees Go Home|Yankees Go Home!]]'' (autoprodotto Truzzo Records)
* 1986 - ''[['nzalla]]''
* 1986 - ''[['nzalla|<nowiki/>'Nzalla]]'' ([[Attack Punk Records]])
* 1989 - ''[[Truzzi Broders (album)|Truzzi Broders]]''
* 1989 - ''[[Truzzi Broders (album)|Truzzi Broders]]'' (Truzzo Record; distribuzione [[Toast Records]])
* 2019 - ''[[Cosa credi]]''
* 2019 - ''[[Cosa credi|C'è qualcuno]]'' (autoprodotto Truzzo Records)
*2019 . 'Nzalla (Onde Italiane) ristampa


;Album dal vivo
;Album dal vivo

Versione delle 14:36, 19 mag 2020

Truzzi Broders
Paese d'origineBandiera dell'Italia Italia
GenereRock
Periodo di attività musicale1982 – in attività
EtichettaAttack Punk Records, Toast Records

I Truzzi Broders sono un gruppo musicale di Torino, particolarmente attivo durante gli anni ottanta; sono considerati una formazione storica del punk-rock italiano[1]

Storia

Il gruppo si forma nel 1982 a Torino e debutta nel 1984 con la cassetta autoprodotta Yankees Go Home. La formazione originale prevede Armando "Flanger" Casaroli alla chitarra, Marcello "Pastamatic" Salvati alla batteria, Renzo "Ziggy MC" Rolando al basso ai quali si unisce poco dopo Roby "Blues" Allazzetta alla voce e chitarra[2].

Nel 1986 la Attack Punk Records, etichetta bolognese fondata da Helena Velena, pubblica la loro seconda uscita discografica,[3] l'album 'nzalla pubblicato in vinile giallo[4]. Tra i brani del disco Sono un truzzo, considerato uno dei più noti della band con i suoi versi «Sono un truzzo e me ne vanto, te lo suono, te lo canto / son nemico del tamarro, passo tutto il giorno al barro / dopo ciulo un motorino e me ne vado per Torino»[5]

In questo periodo effettuano concerti in tutta Italia, specialmente nel circuito dei centri sociali autogestiti.[6] Nel frattempo se ne va Marcello Salvati, e alla batteria suona Gianfranco "Hammer" Giacchi (sostituito durante il servizio militare dal fratello Aurelio). Nel Reader's Poll del 1986 di Rockerilla i Truzzi Broders sono al 43esimo posto nella classifica dei migliori 50 gruppi italiani[2].

Nel 1987 viene registrato il concerto Live in cellophane, realizzato a Radio Torino Popolare nella trasmissione Cellophane (https://archive.org/details/C90TR0002_Truzzi_Broders_Live_in_cellophane). Nel 1988 sono i protagonisti del video musicale Mangia la sabbia di David Chmet[7], presentato al Torino Film Festival, mentre nel 1989 tornano con l'album Truzzi Broders (alla batteria si alternano i fratelli Giacchi). Nel 1991 si aggiunge il nuovo chitarrista Massimo "Taps" Tapparo.

Negli anni successivi continuano l'attività dal vivo, nel 1992 inaugurano la prima edizione di Tavagnasco Rock, poi a Roma per Radio Onda Rossa, Flog a Firenze, Macchia Nera a Pisa, Venezia per Carnevalaltro. Nel 2014 festeggiano i 25 anni del CSA Murazzi di Torino. Nel 2018 partecipano all'album Powerillusi & Friends dei Powerillusi, in cui interpretano il brano Quella del rock.[8]

Nel 2019 viene presentato al Festival Seeyousound il film documentario "Una canzone senza finale" di Paolo e Riccardo Sarà realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Regione Piemonte, che narra la nascita dei Truzzi Broders e del movimento di quartiere nel quale percorsero i primi passi[9]. Nello stesso anno esce il quinto album della band, C'è qualcuno e la ristampa di 'Nzalla a cura di Onde Italiane (questa volta il vinile è fucsia e contiene anche alcune canzoni contenute nella cassetta Yankees go home!). Sempre nel 2019 si esibiscono con i Cockney Rejects all'Hiroshima Mon Amour a Torino.

Discografia

Album in studio
Album dal vivo

Note

  1. ^ Il punk rock un po’ ribelle dei Truzzi Broders, in La Stampa, 1º maggio 2016. URL consultato il 12 settembre 2019.
  2. ^ a b Storia, su Truzzibroders, Libero. URL consultato il 16 settembre 2019.
  3. ^ Multimedia Attack Punk, su Oocities.org. URL consultato il 12 settembre 2019.
  4. ^ Truzzi Broders - 'nzalla (1986), su Le note di Euterpe, Blogger, 19 marzo 2016. URL consultato il 12 settembre 2019.
  5. ^ Beppe De Sario, 2009.
  6. ^ autori vari, 1991, p. 65.
  7. ^ Truzzi Broders. Mangia la sabbia, su Enciclopedia del cinema in Piemonte, Torino Città del Cinema. URL consultato il 12 settembre 2019.
  8. ^ I Powerillusi festeggiano i 31 anni con una doppia raccolta, “Powerillusi & Friends”., su Rockol. URL consultato il 12 settembre 2019.
  9. ^ Una canzone senza finale, su Film Commission Torino Piemonte. URL consultato il 16 settembre 2019.

Bibliografia

Collegamenti esterni

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