Museo civico archeologico di Magliano Sabina: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Set brocche, periodo ellenistico, decorate con tecnica di pittura "rosso su nero", secondo piano del Museo Archeologico di Magliano Sabina
m Fix
Riga 5: Riga 5:
|Nome = Museo Archeologico Magliano Sabina
|Nome = Museo Archeologico Magliano Sabina
|Indirizzo = Via Sabina 19, 02046 Magliano Sabina RI
|Indirizzo = Via Sabina 19, 02046 Magliano Sabina RI
}}
{{Museo
|Stato = Italia
|Località = Magliano Sabina
|Tipologia = Archeologia
|Nome = Museo Archeologico Magliano Sabina
|Indirizzo = Via Sabina 19, 02046 Magliano Sabina -RI
}}== MUSEO ARCHEOLOGICO di MAGLIANO SABINA ==


[[File:Set brocche.jpg|miniatura|alt=Set brocche, periodo ellenistico, decorate con tecnica di pittura "rosso su nero", secondo piano del Museo Archeologico di Magliano Sabina|Set brocche, periodo ellenistico, decorate con tecnica di pittura "rosso su nero", secondo piano del Museo Archeologico di Magliano Sabina]]
[[File:Set brocche.jpg|miniatura|alt=Set brocche, periodo ellenistico, decorate con tecnica di pittura "rosso su nero", secondo piano del Museo Archeologico di Magliano Sabina|Set brocche, periodo ellenistico, decorate con tecnica di pittura "rosso su nero", secondo piano del Museo Archeologico di Magliano Sabina]]
== Origini e storia del Museo ==
== Origini e storia del Museo ==

Versione delle 16:00, 18 mar 2020

Museo Archeologico Magliano Sabina
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàMagliano Sabina
IndirizzoVia Sabina 19, 02046 Magliano Sabina RI
Coordinate42°21′39.96″N 12°28′57.42″E / 42.3611°N 12.482617°E42.3611; 12.482617
Caratteristiche
TipoArcheologia
Apertura1989
Visitatori500 (2022)
Sito web
Set brocche, periodo ellenistico, decorate con tecnica di pittura "rosso su nero", secondo piano del Museo Archeologico di Magliano Sabina
Set brocche, periodo ellenistico, decorate con tecnica di pittura "rosso su nero", secondo piano del Museo Archeologico di Magliano Sabina

Origini e storia del Museo

Il Museo civico archeologico di Magliano Sabina è stato costituito nell’ultimo decennio del secolo scorso nel 1989 con i finanziamenti regionali dell’Ufficio Musei della Regione Lazio e il contributo del Comune ed è ospitato presso Palazzo Gori a Magliano Sabina. L’allestimento del Museo è articolato su tre piani suddiviso nelle sezioni dedicate alla preistoria, all’età del Bronzo, del Ferro, all' epoca orientalizzante, arcaica e romana fino alle testimonianze mediovali ed ha comportato lo studio e la revisione di una ingente quantità di frammenti, provenienti da raccolte di superficie condotte nell’ambito di una area geografica che dal Nera arriva fino al Farfa. Questa opera è stata svolta nel corso di decenni in seguito ad ogni tipo di intervento eseguito sul territorio,sia di tipo agricolo, sia di servizio da alcuni appassionati locali, costituitisi in un gruppo di ricerca, prima il Museo venisse costituito, con lo scopo di salvare e conservare memorie del passato del territorio. A questo gruppo hanno partecipato, in periodi diversi ma con lo stesso impegno, gli archeologi Giorgio Filippi e Massimo Firmani insieme agli appassionati locali Vittorio Menicucci e Tino Taizzani che diedero un grande contributo con i loro studi personali affinchè il Museo divenisse una realtà concreta e visitabile. Si tratta di una mole di frammenti che, attraverso una puntuale revisione e studio critico, collegati a nuove ricognizioni topografiche sul territorio, hanno permesso di individuare scientificamente componenti ed aspetti delle origini della cultura sabina nella valle del Tevere e del suo sviluppo dalla fase recente dell’età del ferro sino ad epoca arcaica. Uno dei risultati più rilevanti è stata l'individuazione e lo studio dell’insediamento sabino che si estendeva sui colli dove adesso sorge il paese di Magliano. Le prime attestazioni di frequentazioni nella zona risalgono al paleolitico superiore e medio ( i principali rinvenimenti sono avvenuti a Grappignano, Colli Oti, Macchia Grande ). Lo schema degli insiediamenti nell'età del Bronzo è più complessa: i ritrovamenti a Moje- Santa Cristina e a Castellano ( Bronzo medio ) a Fontanelle, Maglianello e Collicello, centro sabino di Magliano ( Bronzo finale ), dimostrano che la valle tiberina e le vie naturali che collegavano le zone interne e i connessi percorsi di transumanza, fossero fondamentali nelle scelte insediative. É con la fase recente dell’età del ferro che alcuni insediamenti si presentano con caratteri più precisi, destinati ad evolvere nel corso del VII secolo a.C., in forme che possono essere definite urbane. A grandi abitati estesi su colli da pendii ben delimitati, senza mura ma talora con opere di difesa, nei punti più aperti dei versanti, corrispondono sulle alture vicine ampie necropoli con tombe a fossa o a camera con corredi, dai quali si può ricostruire l’organizzazione sociale degli abitanti. Sono stati individuati centri principali come quello di Magliano e Poggio Sommavilla, centri di minore estensione con funzioni strategiche, come quello di Foglia e Campo del Pozzo, ed inoltre nuclei minori, dipendenti dai primi, che sembrano sorgere in punti di controllo del territorio ( Castellano, Casale Eroli, Colle Cece, Colle Pineto, Le Rocchette a nord di Magliano, Casale Grillini, , Colle del Vescovo a sud ) tutti con un evoluzione nel VI secolo a. C e probabilmente nel V secolo a.C. come i centri principali. Nella seconda metà del IV secolo a.C. i materiali delle necropoli, spesso di notevole livello, sembrano attestare una ripresa vitalità ( necropoli di Magliano, di Foglia e di Poggio Sommavilla ) Dal 290 a. C. la zona entrò a far parte del territorio di Roma e ciò dovette comportare cambiamenti molto rilevanti non solo nell’assetto politico e sociale, ma anche nella distribuzione e nelle caratteristiche degli insediamenti. Il centro di Magliano il più settentrionale della Sabina tiberina, sembra risentirne un contraccolpo immediato, cessando ogni attestazione archeologica ai primi anni del III secolo a.C. diversamente dai centri di Foglia e Poggio Sommavilla.: Nel territorio di Magliano si assiste ad uno sviluppo degli insediamenti rustici ( villae ), progressivamente potenziato da un sistema viario, basato sulla via d’acqua, costituita dal Tevere e dal 220 a.C. dalla via Flaminia, sempre più ramificato e funzionale. Ricordo dell’assetto di età romana sembra il nome stesso di Magliano, derivato,secondo l’opinione prevalente, da un possedimento della gens Manlia, situato sulle basse alture prospicienti il Tevere. Incluso nella IV regione augustea, il territorio dovette godere di una notevole prosperità fino almeno al II secolo d.C., come attestato dalla abbondante documentazione archeologica; poi ,qui come altrove, per una concomitanza di cause, si verificò una contrazione significativa nel numero degli insediamenti; intorno a molti di essi si svilupparono in seguito i nuclei insediativi altomedievali.

Dottoressa Paola Santoro, Direttore Scientifico del Museo Civico Archeologico di Magliano Sabina