Bozza:Chiesa dei Santi Cosma e Damiano (Roccalumera)

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Chiesa dei Santi Cosma e Damiano
StatoItalia (bandiera) Italia
Divisione 1Sicilia
LocalitàSciglio (Roccalumera)
IndirizzoVia San Cosimo 21
Religionecattolica di rito romano
TitolareSanti Cosma e Damiano
DiocesiArcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela
Stile architettonicobarocco
Inizio costruzioneXVII secolo

La Chiesa dei Santi Cosma e Damiano è una chiesa del XVII secolo, situata al centro della frazione Sciglio del comune di Roccalumera, intitolata ai Santi medici Cosma e Damiano fa parte del Vicariato di Santa Teresa di Riva - Roccalumera nell'Arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela.

Inizialmente intitolata al Santissimo Salvatore e sotto la giurisdizione dell'Arcipretura di Roccalumera, compare per la prima volta in un atto di sepoltura del 27 settembre 1674[1], cosa che permette di datare la sua costruzione nella prima metà del XVII secolo, non essendovi atti antecedenti:

(LA)

«Die 27 Settembris 1674 Rosana Roggeri uxor Cosme etatis an-/norum 40 huius terra RoccaAlomeria / in sua domo in comunione Sancta Matris / Ecclesia animam Deo reddidit cuius / corpus hodie sepultum est in Ecclesia / Sanctissimi Domini Salvatoris mihi confessario Dominio // Mattheo Rivera confessa est / viatico refecta et Sanct olei robborata / etiam [...] ac etiam benedicta.»

(IT)

«Il giorno 27 settembre 1674 Rosanna Ruggeri moglie di Cosma dell'età di an-/ni 40 di questa terra di Roccalumera / nella sua casa in comunione con la Santa Madre / Chiesa rese l'anima a Dio, il suo /corpo oggi è sepolto nella Chiesa del Santissimo Signore Salvatore, mi fu riconosciuta dal confessore Don // Matteo Rivera, confessata e munita del / viatico e rafforzata dal Santo Olio / e anche benedetta»

Il 2 luglio 1723 viene celebrato il primo matrimonio tra Santo di Costa e Maria Crisafulli[2]

Si hanno poi notizie da un rivelo del 1751 in cui Antonino d'Allegra pagava un censo alla Chiesa del Santissimo Salvatore[3]:

«paga esso revelante alla Chiesa del Santissimo Salvatore / grana dieci per ragione di Censo sopra la sua casa suddetta / apprezzata q.ti ragionata al cinque per cento l'anno di / capitale di dieci grana»

a cui seguono poi una ricevuta del 20 agosto 1751 rilasciata dal Cappellano della Chiesa[4]:

«Io sotto scritto detto Cappellano della / Venerabile Chiesa del Santissimo Salvatore rice-/vo da Antonino 'Allegra, grana dieci / di censo che paga annualmente alla Subdetta Chiesa, per haver fabricato un filo di / muro nel publigo a complimento detti anni / passati senza esigere altro detta Chiesa / vivendo d'elemosina o.___________10»

e medesima dichiarazione nel "Revelo della Venerabile Chiesa del Santissimo Salvatore di Sciglio"[5]:

«Revelo che presenta il Reverendo Don / Giovanni Mastroeni come Cappellano / della Venerabile Chiesa del Santissimo / Salvatore del Sciglio, in virtù / d'ordine di S.E. per via dell'-/ Illustrissima diputazione del Regno sub die[...]

Revelo detto Reverendo Don Giovanni Mastroeni come / Cappellano della sudetta Venerabile Chiesa, che esigge / grana dieci annuali di Censo d'Antonino / Allegra, quale li paga sopra un pezzo / di muro uscito nel pubblico che a raggione / di 5 per 100 dona di Capitale tarì dieci detto____10»

In questo secolo la Chiesa era già centro di culto verso i Santi Medici Cosma e Damiano che venivano venerati come patroni dalla popolazione di Sciglio, così come si apprende da un passo del Dizionario Topografico Siculo di Amico Vito Maria:[6]

«[...] una chiesa denominata del Salvatore, e dedicata a S. Giuseppe, ed ai Ss. Cosmo e Damiano patroni degli abitatori.»

Affermazione corroborata dalla tela settecentesca della Vergine delle Grazie tra i Santi Cosma e Damiano, oggi posta all'altare maggiore e precedentemente all'altare di destra.[7]

In un rivelo del 30 gennaio 1816, presentato dall'allora procuratore Giovanni Marisca, la Chiesa viene citata come dedicata ai Santi Medici[8]:

«io infrascritto per esecuzione dei bandi dell'-/anno 1811 rivelai li fondi posseduti dalla / Venerabile Chiesa dei SS. Cosma e Damiano nel ter-/ ritorio di Roccalumera [...]»

da un atto di sepoltura del 25 febbraio 1826[9], si evince:

(LA)

«Die 25 Mens Februarij 1826 Theresia Cisca, mulier olim Josephi, etatis sue annorum 70. Circiter, Sacramentis / Ecclesiae omnibus rite munita, obiit, cuius corpus benedictum, postea / sepultum, in Filiali Ecclesia Sancti Cosma»

(IT)

«Il giorno 25 del mese di febbraio 1826 / Teresa Cisca, moglie del fu Giuseppe, dell'età di anni 70 circa, morì munita di tutti i Sacramenti / della Chiesa, il suo corpo benedetto, fu / poi sepolto nella Chiesa filiale di San Cosma.»

Il 13 novembre 1831 viene amministrato il primo battesimo a "Donna" Crocifissa Mirone[10] ed ancora da un atto di battesimo del 22 settembre 1870[11]:

(LA)

«il giorno 22 settembre 1870 / Giovanni Angelo Mastroeni figlio di Don Paolo e della Signora Dorotea Cacciola, coniugi, nato / il giorno 11 di detto mese e oggi battezzato per licenza dell'Economo nella Chiesa filiale dei Santi Martiri / Cosma e Damiano del Reverendo Sacerdote Don Pasquale Mastroeni / fu padrino il Dottore Don angelo Cicala, levatrice Marianella Lo Cascio.»

(IT)

«Die Septembris 1870 Joannes Angelus Mastroeni filius Domini Pauli et Domina Dorodes Cacciola jugalium natus / die 11. huius et hodie de licentia Oeconomi in filiale Ecclesia Sancti Martyribus / Cosme et Damiani a Reverendo Sacerdote Domino Paschale Mastroeni baptizata / patrinus fuit Doctor Domino Angelus Cicala obstetrix Marianella Lo Cascio.»

da questo atto in poi la Chiesa viene citata sia come del Santissimo Salvatore che come dei Santi Cosma e Damiano.[12]

Durante questo secolo vengono ancora prodotti atti recanti la doppia intitolazione della Chiesa, fino al 13 luglio 1942[13], giorno in cui compare per l'ultima volta, all'interno di un verbale di consegna delle temporalità della Parrocchia Maria SS. Del Rosario in Roccalumera.

Nel 29 ottobre 1936 infatti l'allora curato Sacerdote Gaetano Duca scrive alla Curia Arcivescovile[14]:

«Il sottoscritto Sacerdote Gaetano Duca fu / Giuseppe, Vicario Curato, certifica che nella Chi-/ esa Curata di Sciglio, frazionedi Roccalumera, esi-/ stono registri di battesimo fin dal 1919 ad oggi, / e che in essa da epoca inveterata sempre si sono / amministrati i battesimi e si sono celebrati i ma-/ trimoni, come ne possono far fede tuttii naturali.»

suffragando l'emancipazione della Chiesa di Sciglio, che la porterà all'erezione a parrocchia tra il 1942 ed il 1943.

Parrocchia autonoma

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Il 2 Luglio 1942 il Sacerdote Gaetano Duca presenta all'Arcivescovo di Messina una comunicazione[14]:

«In ottemperanza all'appello del nostro, diciamo senza ostentazione, vera­mente / grande Arcivescovo, riferentesi alla erezione delle nuove Parrocchie, significo / a V.S.  quanto appreso:/ Per questa Chiesa dei SS. Cosimo e Damiano siamo pronti a versare immediatamente / lire quindicimila nominali. / Verseremo altra somma di lire cinquemila a fine settembre pros­simo. / Disponiamo oltre una casa, sita in questa, via S. Cosimo, N.12, costruita da re-/ cente a contribuzione popolare, su terreno acquistato, del valore minimo di lire / 10.000. / Totale L. 30.000. / Di comune accordo col comitato chiesastico c'impegnamo a versare il resto da / giungere l'intero fondo man mano che le disponibilità lo permetteranno. / Per l'adempimento di tale impegno, consentitemi, Monsignore Reverendissimo, dirvi che come da / dodici anni di nostra residenza in questa, lavorando sempre all'ombra abbiamo combattuto / a costruire la detta casa. / b) restaurare la Chiesa. / c) provvederla di ogni arredo / d) collocare un orologio pubblico, per cui si è spesa la somma di L. 4.000 e vuol-/ si Deus vult, supere­remo anche l'impegno in parola. / In attesa di avere indicato il giorno per venire a fare il versamento, ringrazio / e distintamente ossequio.»

pagamento poi avvenuto in data 28 luglio 1942, per una prima parte di L. 14.842.[15]

Del 2 settembre 1942 la determina dei confini della Nuova Parrocchia:[16]

«I confini concordati tra i sottoscritti / della nuova Parrocchia dei SS. Cosimo e Damiano - / in Sciglio - sono i seguenti: / Linea retta - Consiglio - Tartaro - Scillìa - / Serro Croce - Ciccarello compreso - via Petraro - / caseggiato fratelli Petrina - sboccando torrente / S. Nicola.»

Del 25 marzo 1943 il decreto di Monsignor Angelo Paino che dichiara eretta la nuova Parrocchia di Sciglio:[17]

(LA)

«[... ] Cum inter Ecclesias hujusmodi eam, quae sub nomine ac titulo SS. Cosmae / et Damiani sita in pago qui vulgo Sciglio / appellatur infra fines Paroeciae Rosarii B. M. Virginis / communitatis vulgo Roccalumera Allu­me / invenerimus, ipsam hoc Nostro Decreto a beneficio et Ecclesia paroe­ciali S. Mariae / SS. Rosarii sejungentes, in paroecialem erigere, recognosci / et esse decrevimus atque decernimus, semota quaqumque subjectione in omnibus; / ac praesertim in administratione Sacramentorum. In ea igitur verum et proprium beneficium paroeciale sub nomine et titu-/lo SS. Cosmae et Damiani erigimus, eidemque ut dotem pro congrua / atque honesta substentatione adsignamus italicae monetae libellarum an­nualium duo-/millia et sexcentos ex costitutis reditibus in titulo vulgo "De­bito Pubblico Italiano 5%". [. ..]»

(IT)

«[...] Tra le chiese di questo tipo quella / che si nomina e titola Santi Cosma / e Damiano sita nel villag­gio che è detto e chiamato Sciglio / nei confini della Parrocchia della Beata Vergine Maria del Ro­sario / l'abbiamo rinvenuta nella comunità detta di Roccalumera Allume / essa per Nostro decreto abbiamo stabilito e deciso di dividere dal beneficio e dalla Chiesa parrocchiale Santa Maria / del SS. Rosario, e abbiamo eretto e riconosciuto in parrocchiale / eliminata ogni forma di soggezione tra tutte e soprattutto per l'amministrazione dei Sacramenti. / In essa erigiamo un vero e proprio beneficio parrocchiale sotto il nome e il tito-/lo Santi Cosma e Damiano, e anche una dote per il congruo / ed onesto sostentamento assegniamo in moneta italiana con un annuale di due-/mila e seicento da costituire con titolo detto "Debito Pubblico Italiano 5%"[...]»

Durante l'anno 1944 viene saldato il debito per l'erezione canonica[18]

La parrocchia viene infine riconosciuta con Decreto del Presidente della Repubblica del 09 agosto 1948.[19]

La struttura ha subito diverse modifiche nel corso del XX secolo che ne hanno alterato l'originario stile ba­rocco che rispecchiava il periodo di fondazione dell'edificio e che ben rispondeva nell'arte re­ligiosa del tempo al clima della Controriforma Cattolica, dominata da correnti mistiche che si riallacciano alle esperienze visionarie dei grandi santi cinque­centeschi.

La costruzione si presenta a navata unica con annesso campanile, l'esterno presenta una struttura semplice, la facciata è arricchita dal portale in pietra rosacea risalente al 1758. La piazza antistante che presenta le caratteristiche merlature è stata riedi­ficata alla fine degli anni '90, ma ha mantenuto per lo più l'aspetto dell'origina­le edificata per volere e merito dell'Arciprete Pietro Nicolò De Luca nell'anno 1817 come ci ricorda l'epigrafe marmorea posta al di sotto della piazza stessa:

Parapetto merlato ed epigrafe marmorea
(LA)

«D.O.M. PIETATE FIDELIUM SUMPTITIBUS ECCLESIAE PETRUS NICOLAUS DE LUCA PAROCHUS ET CANONICUS FIERI ORDINAUIT REGGENTIBUS FRANCISCO MASTROENI CAPP.NO IOANNE MARISCA PROCURADORE ANNO DOMINI J8J7»

(IT)

«A DIO [D.] IL PIU' BUONO [O.] IL PIU' GRANDE [M] PER LA PIETA DEI FEDELI A SPESE DELLA CHIESA/ PIETRO NICOLA DE LUCA PARROCO / E CANONICO ORDINÒ CHE FOSSE FATTA AL TEMPO DELLA / REGGENZA DEL CAPPELLANO FRANCESCO MASTROENI / MENTRE ERA PROCURATORE GIOVANNI MARlSCA / ANNO DELSIGNORE 1817»





Il campanile novecentesco presenta una pianta quadrangolare, la sommi­tà è coronata da una cuspide a pianta quadrata sormontata da croce e bandiera segna vento, ai lati della cuspide si nota la presenza di quattro piccoli pinnaco­li; la torre campanaria ospita quattro campane bronzee, di cui una in disuso[20] e L'orologio con quadrante circolare.

Per meglio comprendere la conformazione dell'edificio, si può attingere ad una relazione del 1942 sulla stabilità della Chiesa redatta dal geometra Car­melo Pagano La Rosa[21]:

«L'anno millenocentoquarantadue il giorno cinque del mese di / agosto per incarico ricevuto dal Rev. Sacerdote Duca Gaetano, mi sono recato, a / Sciglio, frazione del Comune di Roccalumera, per verificare e stabilire se la / Chiesa dei SS. Cosma e Damiano presenta tutti i caratteri di stabilità, richiesti / dalle vigenti norme sui fabbricati. Ho pertanto proceduto al rilievo dell'immobile, ha un area coperta di mq. 127,48. Sul lato Est è ricavata una terrazza delle dimensioni di m. 13x6,60 / contenuta a valle da un muro reggi terra dell'altezza di circa m. 5. Da indagini esperite risulta che la costruzione è molto antecedente al terremoto del 28 dicembre 1908. Non è stato possibile determinare l'anno in cui fu effettuata la costruzione, né chi la progettò ed eseguì. Le strutture murarie sono costituite da: 1) Muri perimetrali in pietrame e malta comune dello spessore di cm 74 per la / parte prospiciente a Nord e dello spessore di cm. 60 per le rima­nenti parti. 2) La copertura è a volta a tutto sesto in mattoni e malta comune, per la / navata costituente l'oratorio propriamente detto ed è protetto all'esterno da / un manto di tegole curve. Il locale attiguo, adibito a sagrestia, è co­perto invece / con armature di legname e tegole curve. 3) Il Campanile delle dimensioni interne di m. 2,65 x 2,50 è alto circa 15 / metri e vi si accede per mezzo di scala in legno della larghezza di m. 0,70. L'insieme della costruzione poggia su un banco di roccia dura di con-/siderevole spessore ed in massima parte affiorante. Ad onta del tempo trascorso dall'epoca della costruzione sia i muri che la vol-/ta di copertura non presentano lesioni né variature di sorta, essendo gli spessori / delle murature adeguati agli sforzi a cui sono assoggettati i muri stessi. Perfettamente equilibrata risulta la volta di copertura della navata prin-/cipale. Le linee architettoniche interne sono sobrie. / I pavimenti, gli infissi, gli / intonaci sono in discreto stato e consentono ancora per un certo tem­po l'uso del-/l'immobile senza eccessive spese di manutenzione. Considerato quanto sopra esposto, posso affermare che, nel complesso, lo / edificio è in perfette condizioni di stabilità.»

In un verbale d'immissione in possesso delle temporalità dell'Arcipretura del Rosario di Allume risalente al 28 settembre 1904[22] si evince:

«[…] consiste in una sola navata con tre / altari in muratura corredati di rame e cande-/lieri. Il pavimento della stessa è in mattoni or-/dinari. Dietro l'Altare Maggiore vi è un qua-/dro rappresentante lo stesso titolare[23]; in uno dei / laterali altro quadro che rappresenta Maria Ver-/gine Annun­ziata ed al terzo altare un quadro / rappresentante i Santi Martiri Cosimo e Damia-/no; vi sono pure i quadri rappresentanti la / Via Crucis al com­pleto; come pure vi è un / gruppo in legno rappresentante i Santi Cosimo / e Damiano, e altri quattro piccoli quadri. / Annessa alla Chiesa lavvi la sacrestia nella / quale esiste un armadio per conservare i sacri I arredi. Vi è pure in costruzione un nuovo campa-/nile con tre campane fra grandi e piccole. Argenteria: Un calice di argento con corrisponden-/te patena ovale di ar­gento e piede di rame. Arredi Sacri: Numero due camici di tela con i corri-/spondenti cingoli ed amitti; 2. Numero due pianete / con le sue corrispondenti stole e i suoi ma­nipoli, una bianca e / l'altra rossa. 3. Numero nove tovaglie per uso degli altari. / 4 Altra pianeta violacea.»

Nel 1927 fu edificato il pulpito realizzato da Battiato Alfio per un costo di L. 1.000,00.[24]

Nel 1929 venne ricavata la vecchia nicchia dove veniva custodito il si­mulacro e la vara della Madonna dei Miracoli.[25]

Nel 1932 viene realizzata una fonte per l'acqua benedetta da Calabrò Antonio per un costo di L. 100,00.[26]

Al 30 febbraio 1936 risale un "Elenco dei beni mobili ed immobili che possiede la Chiesa di Sciglio - frazione di Roccalumera[27] presentato dal Vi­cario Curato Don Gaetano Duca alla Curia Arcivescovile di Messina:

«[...] Tre altari di cui il maggiore di marmo - tre qua-/dri grandi in tela - le statue in legno dei SS. / Cosma e Damiano e di Maria SS. dei Miracoli - Via / Crucis al completo - l'organo - un Confessionale / nuovo - N.12 candelieri in ottone giallo - diciot-/to di legno dorato - N. 2 ninfe - carte di Gloria / - N. 154 sedie - armadi e tavoli in sagrestia. Paramenti: Cinque pianete dai varii colori litur-/gici - una pianeta bianca ricamata - / tre piviali violaceo, bianco e nero. Biancheria: Quattro amitti - cinque cingoli, due / cotte, due veli omerali, una tovaglia / nuova ricamata a graziella, una tova-/glia nuova con/ran­cia pitturata., dieci / tovaglie per altari, quattro conopei, / un baldacchino in seta, un ombrellino / per il Viatico - due cuscini per sposi, / uno per il Sepolcro - ricamati. Arredi sacri ed argenteria: Una pisside d' argen-/to - una teca per il Viatico - due re-/liquiarii d'argento - una croce parroc-/chiale di metallo - due calici, di cui / uno con coppa forse d'argento - un o-/stensorio di metallo - un incensiere / con navicella di metallo. / Pochi oggetti d'oro, perché in massima versati per la Patria. Casa canonica: composta di cinque vani, costrui-/ta da recente ed arreda­ta quasi al com-/pleto.»

Nel 1955 vengono effettuati lavori di ampliamento che vedranno la demolizione della volta a botte con i suoi stucchi originali.[28]

Nel 1958 invece si ha la ristrutturazione della Sagrestia.[29]

Nel 1967 viene costruito l'odierno altare con baldacchi­no a forma di tempietto dorico in marmo policromo.[14]

Nel 1969 venne effettuata la sistemazione del campanile con la rifusione delle due antiche campane ormai lesionate e l'inserimento di una nuova campana.[14]

All'ingresso della Chiesa si può ammirare il fonte battesimale in marmo rosa. Sopra la cantoria, il cui balcone reca la presenza di decorazioni ba­rocche, un grande organo a canne, chiuso in un mobile di legno risalente al 1907, come testimoniato da un cartiglio posto sulla tastiera dello stesso.

L'interno della Chiesa dopo i lavori di restauro del 2011, si presenta ar­ricchito da decorazioni che riprendono lo stile barocco, la navata culmina nell'abside di forma rettangolare dove si trova l'altare in marmo policromo che custodisce una tela settecentesca raffigurante una Madonna delle Grazie in gloria tra i Santi Cosma e Damiano. La navata è separata dal presbiterio per mezzo di un arco a tutto sesto abbellito da una cornice di stucco al cui centro si trovano due angeli che reggono uno scudo che presenta una corona e due palme come simbolo dei Santi Medici. Sul lato destro si trova, in una nicchia muraria, il simulacro della Beata Vergi­ne Maria dei Miracoli, databile all'anno 1925[30], opera realizzata da Ferdinando Stuflesser come si evince dall'iscrizione posta alla base della statua stessa. La nicchia è sormontata da una raffigurazione dello Spirito Santo e da un cartiglio retto da due piccoli angeli.

A destra della navata si trova una tela novecentesca raffigurante la Sacra Famiglia.

Il lato sinistro della Chiesa custodisce un Crocifisso in cartone romano databile alla seconda metà del XVIII secolo e una tela settecentesca dell'Annunciazione.

Simulacro dei Santi Cosma e Damiano

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Situato sul lato sinistro della navata si trova la cameretta che custodisce il simulacro dei Santi Cosma e Damiano, essa è strutturalmente ricavata alla base della tor­re campanaria, l'ingresso è abbellito da un arco di stucco e da due angeli. Il soffitto della cameretta è abbellito da piccoli cassettoni, e in una nicchia viene custodito il prezioso reliquiario argenteo prodotto da maestri messinesi nel 1810 grazie alla munificenza dell'Arciprete De Luca e che conserva un frammento osseo del corpo di San Cosma.

L'autenticità della Reliquia è certificata da una Bolla emessa a Roma il 3 settembre 1753.[31]

(LA)

«Ferdinandus Maria De Ruheis Patriarcha Con-/stantinopolitanus Sanctis­ simi Domini Nostri Praelatus Domesticus,/ ac ejus Pontificio Solio Assistens, Abbas Magnus, & Ordinarius insignium Abbatiarum S. Ilari de Ga­leata,/ ac S. Mariae in Cosmedin de lnsula, Signaturae Gratiae / Decanus, in Suprema Universali Inquisitione Consul-/tor, ad Episcopatum Promo­ vendorum Examinator, / Sacrosanctae Liberianae Basilicae Canonicus, Almaeque Urbis Vicesgerens Universis, & singulis praesentes nostras litteras inspecturis fidem facimus, & attestamur, quòd / Nos ad majorem Omnipotentis Dei gloriam, fuorumque Sanctorum venerationem recogno-/vimus particulam ex Ossi­bus S. Cosme Mart., quarn ex locis authenticis ex-/stractam reverenter collocavimus in parva theca ex aurichalcus forme avate / vitro ex anteriori parte munita, eamque Benè clausam funicolo serico coloris rubis colligatam, ac sigillo nostro signatam largiri fuimus, ac Concessimus cum facultate apud se retinen, aliis donam., et in qualibet Eccle­ sia, Oratorio, aut Cap-/pella pubblicae Fidelium venerationi exponem. In quo­rum fidem has litteras testimoniales manu nostra / subscriptas, nostroq; sigillo firmatas, per infrascriptum Secretarium nostrum expediri mandavimus. Romae ex Aedibus nostris die 3 Mensis Septembris Anno 1753 Gratis ubique»

(IT)

«Ferdinando Maria de Rubeis Patriarca Cos-/tantinopolitano e Prelato Domestico del Santissimo Nostro Signore,/ e suo assistente al Soglio Pontificio, Magno Abate, ed Insigne Ordinario dell'Abbazia di San Ilario di Galeata e di Santa Maria in Cosmedin all'isola, Decano della Segnatura di grazia,/ Consultore nella Suprema Universale Inquisizione, ed esaminatore della promozione all'Episcopato,/ Canonico della Sacrosanta Basilica Liberiana,/ come il conduttore dell'anima della città/ a tutti e ai sin­goli con la nostra presente lettera ispettiva facciamo fede e attestiamo; che/ noi per la maggiore gloria di Dio Onnipotente, abbiamo ricono-/sciuto per la venerazione dei Santi una particella ossea di San Cosma Martire, quale dalle autentiche ossa è stata reverentemente estratta/, e col­locata in una piccola teca formata di ottone / avente vetro nella parte anteriore e munita/ e legata, ben chiusa da un filo serico di colore rosso collegato al nostro sigillo, / ne abbiamo elargito e concesso con facoltà che venisse conservata, come tesoro pubblico, / e in qualsiasi Chiesa, Oratorio, o Cap-/pella di esporla alla pubblica venerazione dei fedeli. Nella cui fede le Lettere testimoniali sono state scritte dalla nostra mano, / e firmate dal nostro sigillo, abbiamo stabilito che fossero da spedire per il nostro sovrascritto Segretario. / Edito da noi in Roma il giorno 3 del Mlaese di Settembre dell'Anno 1753 / con estrema gratitudine»

Il gruppo statuario dei Santi Medici con ammalato, risalente al 1884 è opera dello scultore Francesco Lo Turco da Gallodoro come testimonia l'iscri­zione presente su una delle statue, l'iconografia del simulacro rinvia al rito dell'Incubatio[32], che si pratica­ va soprattutto dal VI secolo in avanti nel Santuario del Kosmidion di Costan­tinopoli, dove gli ammalati accorrevano per ottenere guarigioni, passando la notte nella chiesa stessa, dove secondo la tradizione agiografica i santi li cu­ ravano durante il sonno, sia con interventi chirurgici i cui effetti si notavano il giorno dopo, sia applicando un impacco fatto di olio e cera, sia infine suggerendo rimedi, alcune volte assai strani.[33] L'effigie scolpita in legno di arancio poggia su un fercolo in legno di faggio dorato realizzato nel 1987 che ha sostituito l'antica vara che è andata perduta. Sia il simulacro che l'antica vara sono stati nel tempo oggetto di varie opere di ridipintura che ne hanno alterato grossolanamente l'aspetto originario,[34] solo il restauro del 17 ottobre 2010 ha contribuito a riportare alla luce i colori originali, restituendo al gruppo statuario la sua antica bellezza.

Opere artistiche

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La parrocchia possiede anche collezione di suppellettili sacre tra le quali meritano attenzione i 21 candelieri in legno del XIX secolo in ar­gento meccato, la Croce astile in metallo argentato e dorato, un calice seicentesco con coppa d'argento e piede di rame, una pisside d'argento risalente allo stesso periodo, i manti votivi dei Santi Cosma e Damiano e della Madonna dei Miracoli dove sono applicati gli oggetti in oro donati come ex -voto dai fedeli nel corso del tempo.

Celebrazioni e festività

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Festa dei Santi Cosma e Damiano

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I festeggiamenti in onore dei Santi Medici, patroni principali della co­munità scigliese, si svolgono ogni anno l'ultima domenica di settembre, essi hanno inizio il venerdì precedente la penultima domenica dello stesso mese, con l'inizio del novenario e l'uscita del simulacro dei Santi Cosma e Damiano dalla cameretta della Chiesa.

È in uso da circa dodici anni che il giovedì precedente la festa, il gruppo statuario venga traslato nella Piazza Caduti dove sosta per l'intera notte ed il giorno successivo, quando dopo la celebrazione eucaristica e l'amministrazione del sa­cramento dell'unzione degli infermi viene riportato nella Chiesa parrocchiale.

Il Sabato, vigilia della festa, nel primo pomeriggio si svolge il tradizio­nale giro della Frazione Sciglio da parte del tamburinaio, usanza ripresa negli ultimi anni, che era ormai andata perduta, ma riscontrabile dai registri di entrate ed uscite degli anni '20 '30 e '40.[35][36][37] In serata si tengono i vespri solenni e la celebrazione eucaristica che segna l'inizio delle solennità. Come segno di festa ai balconi delle case si usa accendere dei lumini, questi ultimi un tempo venivano ricavati nelle scorze dei limoni.

La domenica sin dalle prime ore del mattino la borgata di Sciglio viene raggiunta da un gran numero di devoti che si recano a venerare i Santi Medici, e partecipare alle celebrazioni eucaristiche che si svolgono ogni ora fin dalle cinque del mattino con la messa dell'aurora presieduta dal parroco. Un tempo era forte l'afflusso di pellegrini che raggiungevano Sciglio a piedi in occasione dell'evento festivo anche da paesi lontani, cantavano e suonavano alle porte svegliando le persone, arrivati in paese, a piedi scalzi, i devoti salivano in ginocchio fino alla Chiesa e davanti al portale, i più devoti leccavano il pavimento sino ai piedi dell’altare (quest’ultima usanza è stata proibita)[38]. Altra usanza ormai rarissima era quella di percorrere in gi­nocchio il corridoio della Chiesa fino a raggiungere l'altare e il simulacro dei due Santi taumaturghi.[39]Alla sera si svolge la tradizionale processione del simulacro e del reliquiario dei Santi Cosma e Damiano, portato a spalla per le vie del paese da un gran numero di devoti in abito devozionale (L'abito consiste in un saio bianco che arriva al ginocchio, legato alla vita da un cordone rosso, fazzoletto bianco e medaglione confraternale raffigurante i Santi Medici). I festeggiamenti vengono conclu­si alla mezzanotte dai fuochi pirotecnici. È usanza che sin dall'ora dei Vespri della vigilia il gruppo statuario ven­ga adornato dai due manti votivi che recano numerosi monili in oro, dono dei fedeli per grazie ricevute. Un tempo era in uso recare in dono ai Santi medici riproduzioni anatomiche di parti del corpo in argento, o per lo più in cera, per le quali si impetrava o si era ricevuta la grazia della guarigione.

Festa della Beata Vergine Maria dei Miracoli

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Si svolge ogni anno, la domenica più vicina alla memoria liturgica che ricorre il 21 giugno, rifacendosi alla tradizione della città di Alcamo, e al ritrovamento miracoloso di un effigie della Beata Vergine il 21 giugno del 1547.[40] L'immagine della Beata Vergine dei Miracoli venerata a Sciglio, è una copia novecentesca dell'originale opera di Lorenzo Curti custodita nella Chie­sa Madre di Alcamo. I festeggiamenti a Sciglio si svolgono strutturalmente in maniera uguale a tante feste popolari: novenario di preparazione, preghiera dei Vespri alla Vi­gilia, celebrazioni eucaristiche e processione per le vie del Paese.

  1. ^ Archivio Storico Arcipretura SS. Rosario di Allume, Liber Defunctorum: 1674-1742, f. 2 recto-verso; edito in: Romeo Roberto, La Rocca di Allume, storia e tradizioni cristiane. L’Arcipretura del santissimo Rosario dalle origini ai nostri giorni, Roccalumera 2009, pag. 53
  2. ^ Archivio Storico Arcipretura SS. Rosario di Allume, Libro dei Matrimoni: 1674 – 1738, ff. 88 verso-89 recto
  3. ^ Archivio di Stato di Palermo, Deputazione del Regno, Busta n.° 4192, f. 293 recto.
  4. ^ Archivio di Stato di Palermo, Deputazione del Regno, Busta n.° 4192, f. 292 recto.
  5. ^ Archivio di Stato di Palermo, Deputazione del Regno, Busta n.° 4192, f. 531 recto.
  6. ^ Amico V. M., Dizionario topografico della Sicilia; tradotto dal latino ed annotato da Gioacchino di Marzo, Palermo 1855, pag. 477
  7. ^ Archivio Storico Arcipretura SS. Rosario di Allume, Verbale d'immissione in possesso, 28 settembre 1904; edito in: Romeo Roberto, La Rocca di Allume, storia e tradizioni cristiane. L’Arcipretura del santissimo Rosario dalle origini ai nostri giorni, Roccalumera 2009, pagg. 64-68
  8. ^ Archivio di Stato di Palermo, Deputazione del Regno, Suprema Giunta Centrale per la Rettifica dei Riveli del 1811, Busta n.° 2788, f. 23 recto.
  9. ^ Archivio Storico Arcipretura SS. Rosario di Allume, Liber Defunctorum: 1794-1850, f. 104 recto
  10. ^ Archivio Storico Arcipretura SS. Rosario di Allume, Liber Baptizatorum: 1859-1882, f. 176 recto
  11. ^ Archivio Storico Arcipretura SS. Rosario di Allume, Liber Baptizatorum: 1859-1882, f. 119 recto
  12. ^ Archivio Storico Arcipretura SS. Rosario di Allume, Liber Baptizatorum 1859-1882,Liber Baptizatorum 1883-1907
  13. ^ Archivio Storico Arcipretura SS. Rosario di Allume, Verbale di consegna, 13 luglio 1942; edito in: Romeo Roberto, La Rocca di Allume, storia e tradizioni cristiane. L’Arcipretura del santissimo Rosario dalle origini ai nostri giorni, Roccalumera 2009, pagg. 80-86
  14. ^ a b c d Archivio Amministrativo Curia Arcivescovile ed Archimandritale di Messina, Busta 195, Carte varie.
  15. ^ Archivio Storico Parrocchia Santi Cosma e Damiano di Sciglio, Registro conti in bello, Entrata e Uscita, Chiesa dei SS. Cosma et Damiani 1930-1944, f. 157.
  16. ^ Archivio Amministrativo Curia Arcivescovile ed Archimandritale di Messina, Busta 195, Determina dei confini della Parrocchia dei Santi Cosma e Damiano di Sciglio, 2 Settembre 1942
  17. ^ Archivio Amministrativo Curia Arcivescovile ed Archimandritale di Messina, Busta 195, Decreto di Erezione Canonica della Parrocchia dei Santi Cosma e Damiano di Sciglio, 25 Marzo 1943
  18. ^ Archivio  Storico Parrocchia Santi Cosma e  Damiano di  Sciglio, Registro Contabilità Parrocchia Santi Cosma e Damiano, Sciglio di Roccalumera, 1944-1959, f. 118.
  19. ^ Archivio Amministrativo Curia Arcivescovile ed Archimandritale di Messina, Busta 195, Decreto del Presidente della Repubblica Italiana di riconoscimento della Parrocchia San­ti Cosma e Damiano di Sciglio, 9 Agosto 1948.
  20. ^ La campana di destra recante le effigi della Beata Vergine dei Sette Dolori e di San Marco reca la seguente iscrizione: NOBILIONE / NAPOLI 1910; La campana centrale recante l'effigie dei Santi Cosma e Damiano: IL PARROCO D. DOMENICO ROMEO E IL POPOLO DI SCIGLIO / lN ONORE DEI SS. MARTIRI COSMA E DAMIANO - PREMIATA FONDERIA/ CAPEZZUTO E FIGLI / NAPOLI I A. D. 1969; La campana di sinistra recante l'effigie della Beata Vergine dei Miracoli: NEL 1969 I ANNO DELL'INCORONAZIONE I DELLA MADONNA DEI :MIRACOLI/ IL PARROCO E IL POPOLO DI SCIGLIO OFFRONO- PREMIATA FONDERIA I CAPEZZUTO E FIGLI/ NAPOLI; La campana in disuso reca il Trigramma: IHS e la datazione 1731
  21. ^ Archivio Amministrativo Curia Arcivescovile ed Archimandritale di  Messina, Busta 195, Relazione sulla stabilità della Chiesa dei SS. Cosma e Damiano sita in Sciglio frazione del Comune di Roccalumera, 5 Agosto 1942
  22. ^ Archivio Storico Arcipretura SS. Rosario di Allume, Verbale d'immissione in possesso, 28 settembre 1904; edito in: Romeo Roberto, La Rocca di Allume. storia e tradizioni cristiane. L'Arcipretura del Santissimo Rosario dalle origini ai nostri giorni, Roccalumera 2009, pagg. 64-68.
  23. ^ Del quadro del Santissimo Salvatore si ha unica menzione in questo documento, l'opera è stata perduta nel periodo intercorso tra il 1904 ed il 1932 data del verbale di riconsegna suc­cessivo.
  24. ^ Archivio Storico Parrocchia Santi Cosma e Damiano di Sciglio, Libro d'Introito ed Esi­to della Chiesa dei Santi Cosma e Damiano 1925-1936, f. 30 e pag. 34
  25. ^ Archivio Storico Parrocchia Santi Cosma e Damiano di Sciglio, Libro d'Introito ed Esi­to della Chiesa dei Santi Cosma e Damiano 1925-1936, f. 61
  26. ^ Archivio Storico Parrocchia Santi Cosma e Damiano di Sciglio, Libro d'Introito ed Esi­to della Chiesa dei Santi Cosma e Damiano 1925-1936, f. 66-67
  27. ^ Archivio A:mmjnistrativo Curia Arcivescovile ed Archimandritale di Messina, Busta 195, Elenco dei beni mobili ed immobili che possiede la Chiesa di Sciglio - fraz. di Roccalumera, 30 Febbraio 1936.
  28. ^ Archivio Storico Parrocchia Santi Cosma e Damiano di Sciglio, Registro Contabilità Parrocchia Santi Cosma e Damiano, Sciglio di Roccalumera, 1944-1959. f. 118
  29. ^ Archivio Storico Parrocchia Santi Cosma e Damiano di Sciglio, Registro Contabilità Parrocchia Santi Cosma e Damiano, Sciglio di Roccalumera, 1944-1959. f. 142
  30. ^ Archivio Storico Parrocchia Santi Cosma e Damiano di Sciglio, Verbale di Riconsegna e Consegna delle temporalità della parrocchia Santi Cosma e Damiano in Sciglio, 29 novem­bre 1969
  31. ^ Archivio Storico  Parrocchia  Santi  Cosma e Damiano di Sciglio, Bolla di Autenticità della Reliquia di San Cosma, 3 Settembre 1753.
  32. ^ Cannito Giuseppe, I santi medici Cosma e Damiano, la storia, il culto, la medicina, Bitonto, 2003, pp. 32-113.
  33. ^ Palese S., Note sulla devozione ai santi anargiri Cosma e Damiano nel Salento, in «Nicolaus», n. s., 11, 1983, pag. 138.
  34. ^ Archivio Storico Parrocchia Santi Cosma e Damiano di Sciglio,  Libro d'Introito ed Esi­to della Chiesa dei Santi Cosma e Damiano 1925-1936, f. 77; Registro Conti in bello, Entrata e Uscita, Chiesa dei SS. Cosma et Damiani 1930 -1944, f.15 e f.59
  35. ^ Archivìo Storico Parrocchia Santi Cosma e Damiano cli Sciglio, libro d'Introito ed Esi­to della Chiesa dei Santi Cosma e Damiano 1925-1936, f. 14-38-51-77-98-114
  36. ^ Archivio Storico Parrocchia Santi Cosma e Damìano di Sciglio, Registro conti in bello, Entrata e Uscita, Chiesa dei SS. Cosma et Damiani 1930-1944, f. 43-59-72-115-126-182.
  37. ^ Archivio Storico Parrocchia Santi Cosma e Damiano di Sciglio; Registro Contabilità Parrocchia Santi Cosma e Damiano, Sciglio di Roccalumera, 1944-1959. f. 27
  38. ^ SCIGLIO (ROCCALUMERA). FESTA DEI SANTI COSMA E DAMIANO. DUE VITE UNA STORIA, su fogliodisicilia.it.
  39. ^ Steri Matteo, Anselmo Crisafulli, da Sciglio a "Segreti di Stato" settant'anni di storia ita­liana 1934-2003, Roccalumera, 2010, p. 15.
  40. ^ Ruvolo M., Le feste dell'invenzione di Maria SS. Dei Miracoli da celebrare ad Alcamo nell'occorrenza del terzo Centenario: da 17 a 21 giugno del 1847, Palermo, 1847, pp. 3-4.
  • Giuseppe Campagna, Sciglio e i Santi Cosma e Damiano. Storia, fede, tradizione, Messina, 2011, SBN IT\ICCU\PAL\0240661.
  • Steri Matteo, Anselmo Crisafulli, da Sciglio a "Segreti di Stato" settant'anni di storia ita­liana 1934-2003, Roccalumera, 2010.

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