Sinistra Liberale

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Disambiguazione – Se stai cercando l'ala sinistra del movimento liberale, vedi Liberalismo sociale.

Sinistra Liberale, erede della tradizione del liberalismo sociale, è un movimento politico costituito nel 1993 per iniziativa di un gruppo di giovani intellettuali e politici liberali progressisti (tra gli altri Gianfranco Passalacqua, Alessandro Pilotti, Carlo Staccioli, Guido Gentile, Emanuela Pistoia).

La storia[modifica | modifica wikitesto]

L'Assemblea nazionale del 1º ottobre 2005 segna il rilancio del movimento, impegnato a ridefinire, in rapporto forte con i Democratici di Sinistra, i contenuti ed i valori dell'area riformista, nella prospettiva del Partito Democratico.

Nel corso del 2006 è confluito in Sinistra Liberale il gruppo riunitosi attorno al documento-manifesto "Nessuno Escluso", animato da Paolo Colla, già segretario nazionale della Gioventù Liberale Italiana negli anni ottanta.

Nel novembre del 2006 Sinistra Liberale aderisce come associazione federata ai DS.

L'ideologia[modifica | modifica wikitesto]

Tradizionalmente collocato nella coalizione di centro-sinistra, esso si ispira al pensiero di Norberto Bobbio e di John Rawls, ed ha quali riferimenti culturali Piero Gobetti, Luigi Einaudi, Benedetto Croce ed il gruppo de Il Mondo.

È stato significativo il rapporto con Valerio Zanone, e con l'Associazione per la Democrazia Liberale, da lui fondata e presieduta.

Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Il gruppo dirigente di Sinistra Liberale è costituito oltre che da Passalacqua e Colla, da Antonio Saitta, Alessandro Pilotti, Michele Manzelli, Roberta Tescari, Roberta Meneghetti, Maurizio Scarano.

Nel congresso del 19 novembre 2006 viene confermato coordinatore nazionale Gianfranco Passalacqua. Paolo Colla viene eletto Presidente dell'Assemblea Nazionale, ed Antonio Saitta Vicepresidente. Nel Collegio dei Garanti vengono eletti il politologo Orazio M. Petracca e il tributarista Eugenio Briguglio.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]