Shanghai Y-10

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Shanghai Y-10
Descrizione
Tipoaereo di linea
Equipaggio5
CostruttoreBandiera della Cina Shanghai
Data primo volo26 settembre 1980
Esemplari3
Dimensioni e pesi
Lunghezza42,93 m
Apertura alare42,24 m
Altezza13,42 m
Superficie alare244,5
Peso a vuoto58 120 km
Peso max al decollo102 000 kg[1]
Passeggeri178 high density
149 all economy
124 mixed class
Capacità16 700 kg max
Capacità combustibile51 000 kg
Propulsione
Motore4 turboventola Pratt & Whitney JT3D-3B
Spinta84,7 kN ciascuno
Prestazioni
Velocità max974 km/h (526 kn)
Velocità di crociera917 km/h (495 kn)
Autonomia5 560 km (3 002 nmi)[2]
8 000 km (4 320 nmi)[3]

dati estratti da Chinese Aircraft: China's Aviation Industry Since 1951[4]

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Lo Shanghai Y-10 o Yun-10 (运-10S; letteralmente: Transporter-10) è un aereo di linea a fusoliera stretta quadrimotore turboventola sviluppato in Cina negli anni settanta dallo Shanghai Aircraft Research Institute. L'aereo si ispirava al 707-320C della Boeing, progettato secondo il regolamento dell'aviazione federale (parte 25, edizione 1970).

A causa dell'indisponibilità dei previsti motori turbofan WS-8, il prototipo di velivolo utilizzava motori turbofan Pratt & Whitney JT3D-7, acquisiti come motori di riserva per la piccola flotta di aeromobili Boeing 707 della CAAC. L'aereo poteva essere configurato per ospitare 178 passeggeri in alta densità, 149 in economia o 124 in classe mista; la grande cabina di pilotaggio ospitava cinque membri dell'equipaggio: pilota, copilota, ingegnere di volo, navigatore e operatore radio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ 110 227 kg secondo altre fonti.
  2. ^ Valore al carico massimo.
  3. ^ Valore con massimo carico di combustibile.
  4. ^ Gordon e Komissarov 2008, pp. 229-231.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) John Pike, Y-10, su globalsecurity.org, 11 luglio 2011. URL consultato il 9 gennaio 2020.
  • (RU) Shanghai Y-10, su Уголок неба, http://www.airwar.ru. URL consultato il 9 gennaio 2020.