Scuola della Carità (Padova)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Scuola della Carità
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneVeneto
LocalitàPadova
Religionecattolica di rito romano
TitolareMaria Vergine
Diocesi Padova

La Scuola della Carità è un edificio di origine medievale, utilizzato sino ai primi anni dell'Ottocento per scopi religiosi. Si affaccia su Contrà dei porteghi alti, ora via San Francesco a Padova, dirimpetto alla chiesa di San Francesco Grande a cui attualmente appartiene. Vi aveva sede la Confraternita della Carità, associazione laicale votata al soccorso di poveri ed infermi che fiorì con la fondazione dell'Ospedale di San Francesco Grande.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'attuale edificio, forse già esistente nel XIV secolo, divenne la sede della Scuola della Carità dopo la morte di Sibilla da Cetto, avvenuta nel 1421. L'edificio probabilmente fu abitazione della nobildonna dopo la costruzione della chiesa di San Francesco Grande e lo lasciò in eredità alla confraternita per essere occupato come sede di capitolo. La confraternita che già esisteva al principio del Quattrocento, svolgeva l'importante compito di amministrare i lasciti destinati al soccorso di infermi e poveri, a dotare le fanciulle e ad altre opere di bene. L'attuale conformazione interna fu frutto degli interventi del XVI secolo, anche se l'altare della sala del capitolo e la pala della Vergine col bambino - straordinaria opera del gotico internazionale - si trovano dispersi.

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

Anticamente l'edificio doveva essere decorato esternamente con decorazioni a fresco, che oggi non permangono. L'edificio medievale, porticato in facciata e scoperto nel suo andamento irregolare verso via Santa Sofia

Interno[modifica | modifica wikitesto]

Le pareti interne della sala del capitolo sono state affrescate da Dario Varotari, padre del Padovanino e di Chiara Varotari, anch'essa pittrice, nel 1579 con Storie della vita della Vergine, ultimo grande ciclo di affreschi eseguiti a Padova verso la fine del XVI secolo.

Le scene sono raggruppate in dodici riquadri; è presente un tredicesimo riquadro che raffigura Baldo de' Bonafarii e Sibilla de Cetto con l'Ospedale, la Chiesa ed il Convento di San Francesco sullo sfondo.

Dario Varotari, Presentazione di Maria al tempio

Sono presenti le seguenti scene:

  • Cacciata di Gioacchino dal tempio;
  • Gioacchino fra i pastori;
  • Incontro di Gioacchino con Anna alla porta aurea;
  • Natività della Vergine;
  • Presentazione di Maria al tempio;
  • Presentazione della verga fiorita;
  • Il matrimonio della Vergine;
  • Annunciazione;
  • Visitazione;
  • Morte di San Giuseppe;
  • Dormizione della Vergine;
  • Assunzione della Vergine.

L'Osteria "Da Nane della Giulia"[modifica | modifica wikitesto]

L'insegna de Da Nane della Giulia

Nel retro dell'edificio, in un'ampia sala voltata affacciata su via Santa Sofia, si trova la trattoria "Da Nane della Giulia", il più antico locale di Padova ancora attivo, conservando licenza d'attività del 1870, anche se l'attuale nome risale alla seconda metà dello scorso secolo. Il locale, che era il "granaro" ossia i depositi delle derrate alimentali destinate alle opere di carità della confraternita divenne probabilmente un'osteria già verso gli inizi del XIX secolo. L'attuale conformazione, con gli oggetti e il mobilio, risale alla fine dell'800. La gestione corrente risale al 1994.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]