Scola Levantina

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Scola Levantina
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneVeneto
LocalitàVenezia
IndirizzoCampiello de la Scuola
Coordinate45°26′41.07″N 12°19′32.85″E / 45.444742°N 12.325792°E45.444742; 12.325792
ReligioneEbraismo
Inizio costruzioneXVI secolo

La Scola Levantina, o Sinagoga Scuola Levantina, rappresenta un antico luogo di culto ebraico di rito sefardita a Venezia che risale probabilmente al XVI secolo.[1][2][3][4]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Interno della Scola Levantina
La Scoletta Luzzatto

La sinagoga venne fondata quasi certamente entro la metà del XVI secolo e poi fu oggetto di una ricostruzione circa un secolo più tardi. Sembra probabile che alla sua ricostruzione abbia partecipato la bottega dell'architetto cittadino Baldassare Longhena per quanto riguarda la struttura dell'edificio e dello scultore Andrea Brustolon per i suoi interni, in particolare per il pulpito.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questa e le altre sinagoghe caratterizzano le aree del ghetto veneziano nel sestiere di Cannaregio a Venezia. La loro presenza è discreta perché sono scarsamente riconoscibili dall'esterno. Solo le finestre, più ampie rispetto alle modeste aperture delle case, ne rivelano la presenza altrimenti mimetica con gli altri edifici in cui spesso sono inglobate. Entrandovi mostrano lo splendore di quanto ancora conservano.[1]

La Scola si trova nel Campiello de le Scuole nella zona del Ghetto Vecchio.[5] I prospetti esterni, sono di netta ispirazione longheniana e, per quanto semplici, sono maggiormente elaborati rispetto alle altre scuole, con le prominenze delle trabeazioni e delle volute in chiave di volta, le specchiature sulle pareti, lo zoccolo a bugnato, le piccole finestre ovate del sottotetto, e la decorazione intagliata nelle porte.[6]

L'interno è ricco e raffinato. Al piano terreno si trova la scoletta Luzzatto normalmente adibita a sala di studio. Al piano superiore la bimah, ornata di colonne salomoniche con decorazioni floreali, è posta su una base un alto basamento. Dal piano del pulpito si accede a tre finestre. Opposto alla bimah si posiziona l'Aron haQodesh che conserva le incisioni a ricordo dei dieci comandamenti. La data ebraica che vi si legge è 5542, e corrisponde al nostro anno 1782. Anche qui il matroneo è tradizionalmente posto in alto, e anticamente era anche racchiuso da grate.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c museoebraico.
  2. ^ italiaebraica.
  3. ^ Scola Canton, su visitjewishitaly.it. URL consultato il 12 aprile 2021.
  4. ^ Venezia Touring, pp. 498-499.
  5. ^ a b Scola Levantina, su jvenice.org. URL consultato il 13 aprile 2021.
  6. ^ Bassi 1962, p. 118.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Touring Club Italiano, Venezia, collana Biblioteca di Repubblica, Italia, vol. 5, Milano - Roma, Touring club italiano - Gruppo editoriale L'Espresso, 2005, OCLC 799224309.
  • Elena Bassi, Architettura del Sei e Settecento a Venezia, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1962.

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