Scipio (New York)

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Scipio
comune
Town of Scipio
Scipio – Veduta
Scipio – Veduta
L'Howland Cobblestone Store nella borgata di Sherwood
Localizzazione
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Stato federato New York
ConteaCayuga
Territorio
Coordinate42°48′12″N 76°34′17″W / 42.803333°N 76.571389°W42.803333; -76.571389 (Scipio)
Altitudine370 m s.l.m.
Superficie101,8 km²
Abitanti1 713[1] (2010)
Densità16,83 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale13147
Prefisso315
Fuso orarioUTC-5
Cartografia
Mappa di localizzazione: Stati Uniti d'America
Scipio
Scipio
Scipio – Mappa
Scipio – Mappa
Il territorio di Scipio nella contea di Cayuga
Sito istituzionale

Scipio è una città degli Stati Uniti d'America situata nella contea di Cayuga, nello stato di New York. È situata nell'area meridionale della contea, a sud di Auburn. La città fu parte dell'area centrale militare dello stato di New York, un appezzamento di terreno riservato ai veterani della guerra d'indipendenza americana. I primi coloni arrivarono nel 1790 e la città venne fondata nel 1798, anno d'istituzione della contea di Cayuga. Il nome della città deriva dal militare e generale romano Scipione l'Africano. Nel 1823 parte della cittadina di Scipio venne separata per formare le città di Springport e Venice.[2]

Nella città è presente il Howland Cobblestone Store, museo costruito nel XIX secolo e classificato nel Registro nazionale dei luoghi storici per l'architettura realizzata in acciottolato.[3]

A Scipio è ambientato il romanzo Hocus Pocus, scritto da Kurt Vonnegut nel 1990.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) American FactFinder, su factfinder2.census.gov, United States Census Bureau. URL consultato il 28 maggio 2017.
  2. ^ (EN) Origins, su cayugacounty.us, Town of Scipio. URL consultato il 28 maggio 2017.
  3. ^ (EN) Melanie Zimmer, Slocum Howland and the Underground Railroad in Sherwood, in Curiosities of the Finger Lakes: Hidden Ancient Ruins, Flying Machines, the Boy Who Caught a Trout with His Nose and More, Arcadia Publishing, 2014, ISBN 978-16-261-9092-4.
  4. ^ (EN) Kurt Vonnegut, Still Asking the Embarassing Questions, in The New York Times, 9 settembre 1990. URL consultato il 28 maggio 2017.

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