Scala di Levine

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La scala di Levine è un sistema di classificazione utilizzato nella semeiotica fisica del cuore, per classificare i soffi cardiaci, basato sull'intensità del rumore.

L'eponimo è il ricercatore statunitense Samuel A. Levine, che studiò il significato dei suoni auscultabili nell'esame obiettivo del cuore.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I soffi cardiaci erano stati descritti nel 1819 da René Laennec,[2] inventore dello stetoscopio. Per oltre un secolo si discusse sul loro significato, soprattutto riguardo ai soffi sistolici. Alcuni clinici ritenevano avessero una causa organica, altri che fossero di origine funzionale.

Solo nel 1933 Freeman e Levine dimostrarono la possibilità di individuare con buona approssimazione la causa strutturale o funzionale dei soffi sistolici, correlata all'intensità del suono e all'associazione con un fremito. Dimostrarono che il grado del soffio poteva dare informazioni utili per la diagnosi e la prognosi.[1]

Lo studio e l'interpretazione dei soffi sistolici fu approfondito in seguito con l'introduzione della fonocardiografia e dell'ecocardiografia nella seconda metà del Novecento.

Classificazione dell'intensità dei soffi[modifica | modifica wikitesto]

La Semeiotica medica studia i sintomi e i segni presentati da un paziente. L'auscultazione è il quarto passo dell'esame obiettivo, dopo l'ispezione, la palpazione e la percussione.[3]

La scala di intensità dei soffi di Levine è suddivisa in sei gradi e viene indicata in forma di frazione con numeri romani:[4]

Grado Connotazione clinica
I/VI Il soffio è udibile solo auscultando attentamente per qualche tempo
II/VI Il soffio è debole ma udibile immediatamente appena posato lo stetoscopio sul torace
III/VI Il soffio è forte, subito udibile, ma senza fremito[5]
IV/VI Il soffio è forte e con fremito palpabile
V/VI Il soffio è forte e con fremito palpabile. Il soffio è così forte da essere udibile posando solo l'orlo dello stetoscopio sul torace
VI/VI Il soffio è forte e con fremito palpabile. Il soffio è udibile con lo stetoscopio accostato al torace senza contatto con esso.

Significato clinico[modifica | modifica wikitesto]

La scala di Levine, introdotta nel 1933, è ancora attualmente il gold standard per classificare l'intensità dei soffi cardiaci. Essa assicura accuratezza e accordo interosservatore, essenziali per la diagnosi, soprattutto per la distinzione tra soffi innocenti (o funzionali) e soffi patologici.

Si ritiene che i soffi più intensi (grado uguale o maggiore al terzo) siano conseguenza di difetti cardiaci con possibili conseguenze emodinamiche.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b ME. Silverman, CF. Wooley; SA. Levine, Samuel A. Levine and the history of grading systolic murmurs., in Am J Cardiol, vol. 102, n. 8, Oct 2008, pp. 1107-10, PMID 18946930.
  2. ^ H.A.Snellen, History of Cardiology, Donker Academic, 1984, p. 53, ISBN 978-9061002239.
  3. ^ Rasario, pag. 124.
  4. ^ Freeman AR, Levine SA, Clinical significance of systolic murmurs: Study of 1000 consecutive "noncardiac" cases., in Ann Intern Med, vol. 6, 1933, pp. 1371–1379, DOI:10.7326/0003-4819-6-11-1371.
  5. ^ Il "fremito" è un anomalo fine tremore o vibrazione che si apprezza con la palpazione con la mano a piatto
  6. ^ R. Keren, M. Tereschuk; X. Luan, Evaluation of a novel method for grading heart murmur intensity., in Arch Pediatr Adolesc Med, vol. 159, n. 4, Apr 2005, pp. 329-34, DOI:10.1001/archpedi.159.4.329, PMID 15809384.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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