Sabino di Canosa
San Sabino di Canosa | |
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Statua di San Sabino a Canosa di Puglia | |
Vescovo | |
Nascita | 461 |
Morte | Canosa di Puglia, 9 febbraio 566 |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Santuario principale | Basilica di San Sabino, Canosa di Puglia |
Ricorrenza | 9 febbraio e 1º agosto |
Patrono di | Torremaggiore, Bari, Canosa di Puglia e Atripalda |
Sabino vescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti | Vescovo di Canosa |
Nato | 461 |
Nominato vescovo | 514 |
Deceduto | 9 febbraio 566 a Canosa di Puglia |
Sabino, o Savino (Savinus in latino) (461 – Canosa di Puglia, 9 febbraio 566), venerato come santo dalla Chiesa cattolica, fu vescovo di Canosa dal 514.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Visse tra la fine del secolo V e la metà del VI, immediatamente dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente e fu inviato come legato pontificio a Costantinopoli per due volte, nel 525 e nel 536, sotto il papato rispettivamente di Giovanni I e Agapito, che perse la vita in quel viaggio. Fu costruttore di chiese ed edifici, seguendo la disciplina benedettina dell'Ora et labora.
Nel 531 (sotto il papato di Bonifacio II) partecipò al Sinodo romano.
Fu inoltre presente al concilio di Costantinopoli del 536 che condannò Severo di Antiochia e i suoi sostenitori.
Sabino morì il 9 febbraio del 566, dopo circa 52 anni di episcopato.
Il culto
[modifica | modifica wikitesto]Amico di Benedetto da Norcia, al quale espresse le preoccupazioni sulla discesa del re ostrogoto Totila nella penisola italica, secondo la leggenda agiografica riuscì a salvare Canosa di Puglia dalla minaccia di quest'ultimo. Si narra infatti che Totila volle testare le doti profetiche del vescovo (548), ormai vecchio e cieco. L'invasore, spacciandosi per servitore, gli offrì un calice di vino, ma Sabino non si fece trarre in inganno, impressionando Totila che rinunciò al saccheggio.
Non fu l'unico "evento mistico" del vescovo Sabino: un'altra leggenda narra che un geloso arcidiacono tentò di avvelenarlo: egli bevve l'intruglio, ma non morì; a perire fu infatti il prelato che aveva attentato alla vita del santo. Perciò la liturgia lo raffigura come protettore dai veleni.
In tarda età fu ammalato di fegato e si rifugiò a Montemilone, provincia di Potenza per bere l'acqua della fonte.
La salma fu traslata nell'attuale Cattedrale di Canosa il 1º agosto di un anno imprecisato dell'VIII secolo dal vescovo Pietro, e successivamente sotto l'altare maggiore della cripta della Cattedrale di Bari, a lui dedicata, dove fu trovato il 10 dicembre 1091 durante gli scavi commissionati dall'abbate Elia, finalizzati alla ricerca delle reliquie dei santi Memore e Rufino vescovo di Canosa[senza fonte].
San Sabino è venerato a Canosa, Bari (a cui sono dedicate le rispettive cattedrali), Atripalda dove la tradizione fa sì che quest'ultimo sia il protettore della città, il cui culto è professato nella Chiesa Madre del centro storico, Torremaggiore, Furci e Montemilone.
Galleria d'immagini
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Cattedrale di San Sabino a Canosa
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Cattedrale di San Sabino a Bari
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gerardo A. Chiancone, La Cattedrale e il Mausoleo di Boemondo a Canosa, Andria, 1983.
- Attilio Paulicelli, San Sabino nella storia di Canosa, Bari, 1967.
- AA.VV., Canosa e S. Sabino: l'uomo, il tempo, la città; Atti del Convegno di studi 29-30 marzo 1982, Canosa, 1982.
- La tradizione barese di san Sabino di Canosa, a cura di Salvatore Palese, Bari, 2001.
- Ada Campione, Sabino di Canosa tra storia e leggenda, pp. 23–46.
- Pasquale Corsi, Canosa e Bari nelle modificazioni ecclesiastiche dei Bizantini, pp. 47–56.
- Gioia Bertelli, Le reliquie di san Sabino da Canosa a Bari: tra tradizione e archeologia, pp. 57–78.
- Gerardo Cioffari o. p., Le origini del culto di san Sabino a Bari, pp. 79–98.
- Nicola Bux, La liturgia barese di san Sabino, pp. 99–106.
- Anna Maria Tripputi, La devozione barese a san Sabino in età moderna e contemporanea, pp. 107–114.
- Francesco Quarto, Un isolato omaggio tra devozione ed erudizione. La vita di san Sabino del canonico Giuseppe Di Cagno, pp. 115–170.
- Francesco Quarto, La Historia di S. Sabino di Antonio Beatillo (1629), in "Nicolaus. Studi Storici", XVII (2006), pp. 97–160.
- AA.VV., San Sabino, uomo di dialogo e di pace tra Oriente ed Occidente. Anno Domini 2002; Atti del Convegno di studi in occasione del XII centenario della Traslazione del Corpo di san Sabino e per i 900 anni della dedicazione della Chiesa Cattedrale di Canosa, a cura di Liana Bertoldi Lenoci, Trieste, 2003.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sabino di Canosa
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sabino di Canosa, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.
- Portale della Cattedrale di Canosa, su sansabinocanosa.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 2573167082538258570002 · GND (DE) 1274837693 · BNF (FR) cb15090514s (data) |
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