Rostellariidae

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Rostellariidae
Rostellariella martinii
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Phylum Mollusca
Subphylum Conchifera
Classe Gastropoda
Sottoclasse Caenogastropoda
Ordine Littorinimorpha
Superfamiglia Stromboidea
Famiglia Rostellariidae Gabb, 1868
Sinonimi

Rimellidae Stewart, 1927
Tibiidae Golikov & Starobogatov, 1975

Famiglie

vedi testo

Rostellariidae Gabb, 1868 è una famiglia di molluschi gasteropodi della sottoclasse Caenogastropoda.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia è basata sul genere Tibia con la specie tipo Tibia fusa. La conchiglia è snella fusiforme con alta cuspide e il corpo ovoidale. Nella spirale finale vengono sviluppati i caratteri specifici della specie. Il canale sifonico è un solco aperto che è corto con il lato esterno più lungo del lato interno nella Rimella ed è un canale lungo per lo più rettilineo nelle Rostellaria e nella Calyptraphorus. L'estremità posteriore dell'apertura di solito prosegue in uno stretto canale che continua sulla guglia, con la sola eccezione della Strombolaria. Il canale apicale può essere rettilineo o curvo, corto o lungo, con i lati sparsi sul guscio nel caso delle Calyptraphorus. Il labbro esterno è ispessito e può avere o meno un seno basale (tacca stromboidale) e può o meno sopportare rughe, creste o spine.[2]

I Rostellariidae sono noti dal Cretaceo superiore (Maastrichtiano).[2]

Vivono nelle acque tropicali dell'Indo-Pacifico.[3]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Nella Classificazione di Bouchet & Rocroi del 2005[4] questo taxon venne classificato a livello di sottofamiglia con il nome di Rostellariinae all'interno della famiglia Strombidae. Successivamente le venne assegnato il ruolo di famiglia.[5]

Secondo il World Register of Marine Species la famiglia comprende venti generi di cui cinque esistenti e quindici estinti:[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Rostellariidae, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 23 settembre 2020.
  2. ^ a b BandelOp. citata, pag. 123-124.
  3. ^ BandelOp. citata, pag. 123-132.
  4. ^ (EN) Bouchet P., Rocroi J.-P., Classification and nomenclator of gastropod families, in Malacologia, 47(1-2), 2005, pp. 1-397.
  5. ^ Bouchet et al. (2017)Op. citata, pag. 348.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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