Roberto Maranta

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Consilia, 1591

Roberto Maranta, latinizzato come Robertus Maranta Venusinus (Tramonti, 1490Napoli, 1535 circa), è stato un giurista italiano.[1][2] Fu docente all'Università di Salerno e operò anche in Sicilia.

È stato talvolta indicato come senior per distinguerlo dal nipote omonimo, anch'esso giurista.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque nel 1490 a Tramonti, figlio di Pietro Maranta e Vittoria Bolvito. Sposò dapprima Silvia Vicedomini e poi, trasferitosi a Venosa, in seconde nozze Beatrice Monna, figlia nobile di un notaio di Molfetta,[1] da cui ebbe quattro figli: Bartolomeo[2], Lucio e Pomponio.[1]

Si laureò in giurisprudenza all'Università di Napoli prima del 1502. Esercitò la professione di avvocato, tra il 1507 e il 1520, alternando soggiorni a Salerno, Venosa e Molfetta.[2]

Insegnò diritto all'Università di Salerno per molti anni, poi probabilmente in Sicilia a Palermo, infine a Napoli.[2] Ebbe tra i suoi studenti Vincenzo Massilla.[3]

Scrisse vari trattati, solo uno dei quali pubblicato in vita, le Disputationes nel 1532 a Napoli.[2]

Morì intorno al 1535[2] a Napoli.[4]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Disputationes perutiles nonnullarum questionum et conclusionum, Napoli, G. Sultzbach, 1532.
    • Disputationes, Napoli, apud Ioannem Dominici de Gallis, 1546.
  • Tractatus de ordine iudiciarum sive Speculum aureum, 1540.
  • (LA) Consilia, Venezia, Andrea Peregrini, 1591.
  • Singularia et iuris notabilia, 1616.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Matteo Camera, Memorie Storico-Diplomatiche dell'antica Città e Ducato di Amalfi, vol. II, Salerno, Stabilimento tipografico Nazionale, 1876.
  2. ^ a b c d e f DBI.
  3. ^ Vincenzo Massilla, La cronaca di Vincenzo Massilla sulle famiglie nobili di Bari, pubbl. con note giunte e documenti per cura di F. Bonazzi, 1881, p. 2.
  4. ^ Treccani.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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