Robert David Steele

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Robert David Steele Vivas

Robert David Steele Vivas (New York, 16 luglio 1952Florida, 30 agosto 2021) è stato un informatico statunitense, conosciuto per la sua promozione dell'open source intelligence (OSINT) [1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Con il padre dirigente in una società petrolifera trascorre i suoi primi vent'anni tra l'America Latina e l'Asia. Ha conseguito un BA in Scienze Politiche; un MA in Relazioni Internazionali; e un MPA in Pubblica Amministrazione. Ha lavorato nell'ambasciata americana di El Salvador durante la guerra civile come funzionario politico e poi diretto a Washington un team sulla politica estera. Ha rappresentato i marines in diversi apparati di intelligence, continuando anche dopo il congedo da civile con la ricerca nell'intelligenza artificiale e nella strategia cognitiva.[2]

Era comunemente associato[3] con l'open source intelligence movement e coniò le espressioni "virtual intelligence" e "information peacekeeping". Sosteneva che l'U.S. intelligence necessita di riforme, e che il settore privato può eseguire un'elevata percentuale di servizi nell'U.S. open source intelligence e ridurre quindi i costi del Governo federale degli Stati Uniti d'America; inoltre riteneva "l'Intelligenza collettiva" o "la saggezza della folla" (come Howard Rheingold definisce "smart mobs") che nei manifesti della sottocultura Hacker è considerata una "risorsa nazionale".[senza fonte]

Steele era un sostenitore internazionale dell'OSINT[4], documentando entrambi i rapporti, anche se ignorato fin di recente, nella sua decennale esperienza da advocacy per una corretta impostazione degli interessi nazionali nell'OSINT dal 1988 ad oggi; sosteneva pure che la CIA ha rifiutato di prendere sul serio le informazioni open source per decenni, e non dovrebbe essere incaricata di sviluppare nuove capacità che le sono completamente estranee alla sua attuale cultura basata sul segreto.[senza fonte]

Morte[modifica | modifica wikitesto]

È morto di COVID-19 nel 2021.[5]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • On Intelligence: Spies and Secrecy in an Open World (AFCEA, 2000). ISBN 0-9715661-0-0.
  • The New Craft of Intelligence: Personal, Public, & Political (OSS, 2002). ISBN 0-9715661-1-9.
  • Peacekeeping Intelligence: Emerging Concepts for the Future (OSS, 2003). Contributing editor with Ben de Jong and Wies Platje. ISBN 0-9715661-2-7.
  • Information Operations: All Information, All Languages, All the Time (OSS, 2005). ISBN 0-9715661-3-5.
  • The Smart Nation Act: Public Intelligence in the Public Interest (OSS, 2006). ISBN 0-9715661-4-3.

Apparizioni video[modifica | modifica wikitesto]

  • Steele è in prima linea nel documentario del 2007 American Drug War: The Last White Hope.
  • È apparso anche in due documentari francesi: Les Hackers (English translation: Hackers), del National Geographic Channel, CIA Guerres Secretes (di William Karel) e Le Monde selon Bush (English translation: The World according to Bush di William Karel), per il canale televisivo Paris Première.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Wired article How to Restore Spies Credibility: Go Open Source published December 14, 2007
  2. ^ Alvin e Heidi Toffler, La guerra disarmata, p. 230.
  3. ^ Alvin e Heidi Toffler, La guerra disarmata, p. 232.
  4. ^ Alvin e Heidi Toffler, La guerra disarmata, p. 231.
  5. ^ Conspiracy Theorist Who Spoke At Far-Right Rally In Maine Dies Of COVID-19, su mainepublic.org.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN25840162 · ISNI (EN0000 0000 5099 2248 · LCCN (ENn00092346 · GND (DE173991742 · J9U (ENHE987007461391905171 · CONOR.SI (SL82213731 · WorldCat Identities (ENlccn-n00092346