Nel 1816 la Regia Camera dei Conti inviò una richiesta all'Accademia delle Scienze di Torino per avere indicazioni su quali fossero le basi su cui fondare le unità di misura ufficiali del Regno e per avere istruzioni per la loro realizzazione.
Il parere dell'Accademia, presentato da Prospero Balbo il 30 aprile1816, consigliò di utilizzare un piede piemontese, apportando una minima alterazione al piede liprando, in modo da renderlo uguale a 1/19.440.000 del quarto del meridiano medio terrestre. Avrebbe così mantenuto la propria identità locale e avrebbe avuto un rapporto preciso con il metro francese.
Tutte le unità di misura sarebbero state legate a tale nuovo piede.
La proposta fu approvata dalla Regia Camera dei Conti e con deliberazione del 4 luglio1818 vennero aggiornati i campioni ufficiali di trabucco, libbra, emina e brenta.[1]