Recaredo II

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Recaredo II
Re dei Visigoti
In carica621 - 621
PredecessoreSisebuto
SuccessoreSuintila
Morte621
PadreSisebuto

Recaredo II dei Visigoti, Recaredo, anche in spagnolo, in catalano ed in portoghese (... – 621), è stato Re dei Visigoti per poche settimane nel 621.

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Recaredo era figlio del re dei visigoti Sisebuto e di sua moglie di cui non si conoscono né gli ascendenti né il nome, come riporta il vescovo, Isidoro di Siviglia[1].
Di Sisebuto non si conoscono le origini familiari; secondo il Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia, era un nobile visigoto della fazione cattolica, che molto probabilmente era imparentato con la discendenza ostrogota di Recaredo I[2].

L'Europa nel 626; il regno dei Visigoti, durante il regno di Recaredo II, occupava la quasi totalità della penisola iberica e la Gotia, nella Gallia sud-occidentale

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Suo padre, Sisebuto morì a Toledo, per cause naturali, nel febbraio del 621[3] Isidoro di Siviglia riporta che secondo alcune voci morì in seguito a malattia, mentre secondo altre voci la sua morte fu causata dall'incapacità dei medici curanti[1]; Henri Leclercq, nel suo L'Espagne chrétienne, oltre all'incapacità dei medici, sostiene che Sisebuto fu avvelenato[4].
Il Chronica Regum Visigotthorum cita Sisebuto, confermando che fu re per otto anni undici mesi e sedici giorni (Sisebutus regnavit annos VIII menses XI dies XVI)[5]; il Chronicon Albeldense conferma che Sisebuto regnò otto anni, perseguitò gli Ebrei, costringendoli a convertirsi, sconfisse i Baschi e gli Asturiani che sui monti si erano ribellati e morì a seguito di una malattia o forse fu curato male[6].

Recaredo succedette a Sisebuto[3], e secondo Isidoro di Siviglia ancora bambino (Recaredo filio paruulo)[1].

Poche settimane dopo morì, molto probabilmente, o quasi sicuramente, di morte provocata, o come riporta Isidoro di Siviglia pochi giorni dopo la morte del padre (post patris obitum princeps paucorum dierum morte interueniente habetur)[1]; Henri Leclercq, nel suo L'Espagne chrétienne, riporta che regnò tre o quattro mesi[4].
Il Chronica Regum Visigotthorum cita Recaredo II, confermando che fu re per non molti giorni (Reccaredus regnavit paucos dies)[7]; mentre il Chronicon Albeldense non lo cita neppure: a Sisebuto fa seguire Suintila[8].

Ciò permise all'uomo forte della situazione, il generale Suintila, che si era messo in mostra durante la guerra contro i Bizantini, di essere eletto re dei Visigoti[3]; Henri Leclercq riporta che Suintila salì al trono nel mese di aprile[4]; anche Isidoro di Siviglia riporta l'avvenimento (gloriosissimus Suinthila gratia diuina regni suscepit sceptra)[9].

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Di Recaredo II non si conosce il nome di una eventuale moglie e non si hanno notizie di alcun discendente[10].

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Re dei Visigoti Successore
Sisebuto 621 Suintila
Controllo di autoritàVIAF (EN89887759 · CERL cnp01175399 · GND (DE138332002 · BNE (ESXX1527334 (data) · WorldCat Identities (ENviaf-89887759