Raffaele Corso

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Raffaele Corso (Nicotera, 8 febbraio 1885Napoli, 9 luglio 1965) è stato un etnografo e antropologo italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio Diego e di Teresa Stilo, il padre era medico e appassionato di archeologia. Raffaele si trasferì a Napoli per frequentare l'università, dove fece la conoscenza di Benedetto Croce e di Giuseppe Pitrè. Dopo essersi laureato in giurisprudenza all'Università di Napoli, mantenne stretti rapporti epistolari con il Pitré che considerò il suo maestro. Questa intensa corrispondenza fece sì che alla morte del Pitré gli venne proposto di andare a ricoprire la cattedra di demopsicologia che ricopriva all'università di Palermo.

Il 19 ottobre 1912 fu iniziato in Massoneria nella loggia Bruno Vinci di Nicotera, appartenente al Grande Oriente d'Italia, [1].

Nel 1923 diede alle stampe la sua opera principale Folklore: storia, obbietto, metodo che venne edita anche in altri paesi. In precedenza aveva scritto L'arte dei pastori (1920) e in seguito pubblicò Reviviscenze (1927), Africa, cenni razziali (1941), Aspetti di vita africani (1943) e I popoli dell'Europa; usi e costumi (1948).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fulvio Conti, I Fratelli e i Profani. La Massoneria nello spazio pubblico, Pacini ed. Pisa, 2020, p. 219.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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