Publio Elio Peto (console 201 a.C.)
| Publio Elio Peto | |
|---|---|
| Console della Repubblica romana | |
| Nome originale | Publius Aelius Paetus |
| Morte | 174 a.C. |
| Figli | Quinto Elio Peto |
| Gens | Aelia |
| Consolato | 201 a.C. |
Publio Elio Peto[1] (in latino Publius Aelius Paetus; ... – 174 a.C.) è stato un politico romano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio del pontefice massimo Quinto Elio Peto, divenne edile nel 204 a.C. e pretore nel 203 a.C.[2] Indisse cinque giorni di celebrazioni per la partenza di Annibale dall'Italia.
Nel 202 a.C. fu magister equitum[3] e nel 201 a.C. fu eletto console con Gneo Cornelio Lentulo.[4] Ottenne come provincia l'Italia settentrionale e riuscì a trattare con i Liguri Ingauni e fu nominato decemviro per la distribuzione di terre tra i veterani di Scipione Africano nel Sannio ed in Apulia.[5] Nel 199 a.C. fu censore proprio con Scipione Africano.[6]
Nel 177 a.C., dopo la deportazione dei Liguri Apuani dal territorio avvenuta tre anni prima, fu incaricato, in collaborazione con gli altri triumviri Marco Emilio Lepido e Gneo Sicinio, di tracciare la Centuriazione della Versilia.[7]
Morì nel 174 a.C., mentre era augure, durante una epidemia di peste.[8]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ William Smith, Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1, Boston: Little, Brown and Company, Vol.3 pag.83 n.5 Archiviato il 3 settembre 2007 in Internet Archive.
- ^ Livio, XXX, 1.
- ^ Livio, XXX, 39.
- ^ Livio, XXX, 40.
- ^ Livio, XXXI, 4.
- ^ Livio, XXXII, 7.
- ^ Marcuccetti, 1995, pp. 21-22
- ^ Livio, XLI, 21.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Lorenzo Marcuccetti, LA TERRA DELLE STRADE ANTICHE, 1995.
| Controllo di autorità | Europeana agent/base/160493 |
|---|