Portale:Treviso/Bombardamento di Treviso

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Il bombardamento di Treviso avvenne durante il corso della Seconda guerra mondiale ad opera dei bombardieri alleati. L'attacco provocò circa 1 000 vittime fra la popolazione civile, nonché la distruzione di oltre l'80% del patrimonio edilizio della città, compresi i principali monumenti storici e artistici. Il bombardamento avvenne il giorno di venerdì santo (7 aprile) del 1944, che i giornali del tempo ribattezzarono Passione di Cristo e di Treviso. L'incursione aerea, tanto breve quanto devastante, si protrasse dalle 13:24 alle 13:29; un lasso di tempo durante il quale centocinquantanove Fortezze volanti statunitensi sganciarono circa duemila bombe sulla città, con obiettivo la stazione. Gli ordigni, tuttavia, si sparsero su gran parte del centro storico trevigiano: interi quartieri residenziali furono rasi al suolo dalle esplosioni e dagli incendi; le macerie continuarono a fumare per due settimane. Le ricerche delle vittime continuarono a lungo, con utilizzo di calce e disinfettante, per limitare gli effetti della decomposizione dei corpi delle vittime. Nel dopoguerra, gli Stati Uniti non diedero mai una motivazione in merito al bombardamento del capoluogo trevigiano. La città, che racchiudeva tra l'altro un inestimabile patrimonio artistico, non aveva certo obiettivi strategici. La reale causa del dramma è probabilmente attribuibile all'imprecisione dei bombardieri: Treviso, infatti, aveva un obiettivo militare - seppur non di primaria importanza - nella sua stazione ferroviaria, uno dei nodi ferroviari lungo la linea che dall'Italia passava alla Germania. Da quel 1944, alle 13:05 di ogni 7 aprile questo tragico avvenimento viene commemorato in Piazza dei Signori da autorità civili, religiose e militari.