Platalea alba

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Spatola africana
Parco nazionale di Pilanesberg, Sudafrica
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Aves
Ordine Pelecaniformes
Famiglia Threskiornithidae
Genere Platalea
Specie P. alba
Nomenclatura binomiale
Platalea alba
Scopoli, 1786
Sinonimi

Platalea tenuirostris Temminck, 1820

La spatola africana (Platalea alba Scopoli, 1786) è un uccello trampoliere della famiglia Threskiornithidae.[2] La specie è diffusa in Africa e Madagascar, inclusi Botswana, Kenya, Mozambico, Namibia, Sudafrica e Zimbabwe.[2][3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Al canale di Kazinga, Kenya

In tutto il suo areale, la spatola africana è un uccello inconfondibile. Gli adulti hanno dimensioni medie, con una lunghezza di 90-91 centimetri, un'apertura alare di 36-40 centimetri ed un peso medio di 1,8 kg, e presentano un piumaggio interamente bianco candido, in contrasto con il viso e le zampe che sono rosse, ed il lungo becco grigio-azzurro. Il becco, lungo e appiattito, termina con una estremità simile ad un cucchiaio. Durante la stagione riproduttiva, sviluppa una piccola cresta nella parte posteriore del piumaggio del collo, simile ma meno prominente di quella della spatola comune.[4]

Gli esemplari più giovani hanno la faccia rossa ed il becco giallo. A differenza degli aironi, le spatole volano con il collo disteso in avanti anziché ritratto sul dorso.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La specie ha un ampio areale che abbraccia gran parte dell'Africa subsahariana e del Madagascar, inclusi Botswana, Kenya, Mozambico, Namibia, Sudafrica e Zimbabwe.[1]

Popola laghi e fiumi, pozze stagionali e permanenti, paludi, pianure alluvionali, bacini artificiali e stagni, più raramente lagune costiere, saline, insenature ed estuari.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Spatola africana in volo

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

La spatola africana si nutre in acque poco profonde e predando vari pesci di piccola taglia[2], molluschi[2], anfibi, crostacei[2], insetti[2] e larve.[2] Quando cerca il cibo, la spatola mantiene il becco aperto facendolo oscillare nell'acqua da un alto all'altro, chiudendo di scatto il becco quando una preda gli passa attraverso o vicino.[2] Le zampe lunghe e le dita sottili e appuntite gli permettono di camminare facilmente attraverso le acque fangose.[5][6]

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Platalea alba

Durante la stagione riproduttiva la spatola africana forma colonie numerose in siti di nidificazione quali piccoli laghi riparati, lanche fluviali, isole di vegetazione.[6] Diversamente da molti altri uccelli aquatici africani, questo animale non condivide i suoi siti di nidificazione con altri uccelli come cicogne, aironi o ibis. Questi uccelli iniziano a riprodursi in inverno fino alla primavera.[2] Il nido è una piattaforma ovale di ramoscelli e canne e rivestito di foglie situata in vicinanza dell'acqua, su alberi parzialmente sommersi, canneti, isolotti rocciosi.[5] La costruzione del nido ricade quasi esclusivamente sulla femmina, il maschio si limita ad aiutare reperendo i materiali. Durante i mesi di aprile o maggio, la femmina depone da 3 a 5 uova.[2] L'incubazione delle uova viene eseguita a turno da entrambi i genitori, per circa 20-30 giorni,[2] così come la successiva alimentazione dei pulcini e la loro cura che durerà per circa 20-30 giorni.[4] I giovani sono pronti a lasciare il nido già dal primo mese di vita, iniziando a volare pienamente dopo altre quattro settimane.[2]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List classifica P. alba come specie a basso rischio (Least Concern).[1] In Madagascar la sopravvivenza della specie è seriamente minacciata dalla distruzione dei suoi siti di nidificazione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) BirdLife International 2012, Platalea alba, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l "African Spoonbill.", su honoluluzoo.org (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2011).
  3. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Threskiornithidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 6 maggio 2014.
  4. ^ a b African spoonbill (Platalea alba) Scopoli, 1786 [collegamento interrotto], su wesapiens.org.
  5. ^ a b "African Spoonbill Fact Sheet, Lincoln Park Zoo", su lpzoo.org. URL consultato il 29 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2015).
  6. ^ a b BirdLIfe International 2013, Species factsheet: Platalea alba, su birdlife.org. URL consultato il 29 giugno 2013.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Platalea alba, in Avibase - il database degli uccelli nel mondo, Bird Studies Canada.
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