Pingo

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Alcuni pingo nei pressi di Tuktoyaktuk, Territori del Nord-Ovest, Canada
Pingo in fusione e cunei di ghiaccio poligonali nei pressi di Tuktoyaktuk, Territori del Nord-Ovest, Canada

Un pingo, altrimenti detto idrolaccolite, è un tumulo di ghiaccio coperto di terra che si trova nell'Artide e nella regione sub-antartica e che può raggiungere i 70 m in altezza e fino a 600 m in diametro. Il termine fu introdotto dal botanico artico Alf Erling Porsild (cui è stato dedicato il Pingo Porsild a Tuktoyaktuk) nel 1938 e trae origine dalla parola nel dialetto inuvialuktun che significa «piccola collina».[1]

Il pingo è una forma di suolo periglaciale, definita non-glaciale o dovuta a un processo collegato a climi più freddi. Essi sono essenzialmente formati da ghiaccio terrestre che si sviluppa durante i mesi invernali quando le temperature diminuiscono.[2][3]

Localizzazioni[modifica | modifica wikitesto]

Emisfero boreale[modifica | modifica wikitesto]

Tuktoyaktuk, nel delta del Mackenzie nei territori del Nord-Ovest, ha una delle più elevate concentrazioni di pingo,[4] con circa 1350 esemplari, dei quali l'area naturale del Pingo National Landmark ne protegge otto.[5] Queste tipiche conformazioni del suolo sono presenti in Canada[6] (nel Nunavut e nello Yukon[7]), Alaska, Groenlandia, Siberia e nell'isola norvegese di Spitsbergen.[2] Alcuni vecchi resti di pingo sono presenti in Inghilterra, nelle Breckland del Norfolk, e nei Paesi Bassi, nel Dantumadeel e nell'Opsterland in Frisia e nella provincia di Drenthe.[8]

In Siberia, i pingo sono chiamati in lingua sakha (lingua yakuta) bulganniakh.[4]

Emisfero australe[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1983 John Pickard riferiva di avvistamenti di pingo (68°40′S 78°00′E / 68.666667°S 78°E-68.666667; 78 (Vestford Hills)) sulle Colline di Vestfold, in Antartide, ma ricerche successive hanno dato adito alla possibilità di un'interpretazione errata.[9][10]

Tipi[modifica | modifica wikitesto]

Le cime dei pingo più piccoli di solito hanno forma arrotondata, mentre la sommità di quelli più grandi mostrano spesso fratture nel ghiaccio. Questi ultimi possono avere crateri con coni rassomiglianti a quelli dei vulcani. Ciò è dovuto alla rottura del ghiaccio e alla fusione del nucleo interno. Gli strati che si sono formati su sabbia stratificata o su silt spesso tendono ad inclinarsi verso l'esterno, quasi fossero adiacenti a una massa intrusiva. I pingo che si formano nella roccia in posto possono mostrare deformazioni identiche.
Il ghiaccio del nucleo del pingo di solito trae origine dalla segregazione o iniezione di acqua liquida, e può essere massiccio. Le fratture dovute alla tensione sono normali al vertice del tumulo, ma l'espansione del ghiaccio nel pingo è breve e piuttosto rara. Un piccolo lago di acqua dolce può occuparne la sommità laddove dalla fusione del ghiaccio si è venuto a formare un cratere.

I pingo sono in genere classificati come idrostatici (sistema chiuso) o idraulici (sistema aperto). I pingo idrostatici residui e quelli idraulici possono essere distinti l'uno dall'altro determinando se i depositi lacustri siano o meno associati alla sua formazione.

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

I pingo possono formarsi soltanto in un ambiente dove sia presente il permafrost. Attestazioni di pingo collassati (talvolta detti ognip[11]) in una data zona fanno pensare che là una volta ci potesse essere stato il permafrost.

I pingo di solito si sviluppano soltanto un paio di centimetri l'anno, come il Pingo Ibyuk,[5] e per raggiungere la massima grandezza occorrono decenni o anche secoli. Si presume che il processo mediante il quale vengono a crearsi i pingo sia strettamente correlato al criosollevamento.

I pingo a sistema idrostatico si formano in conseguenza della pressione idrostatica che il permafrost esercita sull'acqua e, di solito, in laghi prosciugati o canali fluviali. Il permafrost sorge dall'alveo del corpo precedentemente prosciugato. L'acqua interstiziale viene espulsa a causa dell'aumento del permafrost, e la conseguente pressione provoca l'innalzamento del terreno congelato con la formazione di un nucleo di ghiaccio. La forma e le dimensioni di un pingo idrostatico (o a sistema chiuso) è spesso simile alla massa d'acqua dalla quale si è originato. Le loro forme possono variare da cupole coniche simmetriche a colline allungate asimmetriche.

I pingo a sistema idraulico sono dovuti all'acqua che scorre da una sorgente esterna, le falde acquifere sub-permafrost o intra-permafrost. La pressione idrostatica inizializza la formazione del nucleo di ghiaccio come l'acqua sale e di conseguenza si congela. I pingo a sistema aperto non hanno limitazioni per la quantità di acqua disponibile salvo che le falde acquifere non congelino. Spesso si verificano alla base di declivi e sono comunemente conosciuti come tipo Groenlandia. L'acqua del sottosuolo è posta sotto pressione artesiana, spingendo il terreno verso l'alto man mano che forma un nucleo di ghiaccio in espansione. Non è la pressione artesiana stessa che provoca la spinta del suolo verso l'alto, ma piuttosto il nucleo di ghiaccio che viene alimentato dall'acqua della falda acquifera. I pingo spesso originano da un permafrost sottile e discontinuo. In queste condizioni è possibile non solo la formazione di un nucleo di ghiaccio, ma anche un approvvigionamento di acque della falda artesiana. Tali pingo sono spesso di forma ovale o rettangolare. Non è ancora del tutto chiaro perché i pingo a sistema aperto o idraulici normalmente si sviluppino in terreni non ghiacciati.

I pingo alla fine crollano collassando. Si stima che possano durare circa 1000 anni.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ J. Ross Mackay, The Birth and Growth of Porsild Pingo, Tuktoyaktuk Peninsula, District of Mackenzie (PDF), in Arctic, vol. 41, n. 4, 1988, pp. 267-274. URL consultato il 3 marzo 2011.
  2. ^ a b Jennifer Vinck, Pingos (PPT), su Geology 495, University of Regina, 2006. URL consultato il 2 marzo 2011.
  3. ^ (EN) B. Merkel, Hydrogeology, su geo.tu-freiberg.de, TU Bergakademie Freiberg, 29 novembre 2004. URL consultato il 3 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2011).
  4. ^ a b (EN) Pingo, su thecanadianencyclopedia.ca, The Canadian Encyclopedia. URL consultato il 2 marzo 2011.
  5. ^ a b (EN) Pingo Canadian Landmark, su pc.gc.ca, PArks Canada. URL consultato il 2 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2007).
  6. ^ (EN) R.J.E. Brown, Péwé, T.L, Distribution ofpermafrost in North America and its relationship to the environment: a review 1963-1973., in North American Contribution to Second International Permafrost Conference, 13-28 July 1973, Yakutsk, USSR., National Academy of Sciences, 1978, pp. 71-100, Pubblicazione N. 2115.
  7. ^ (EN) George W. Scotter, A Pingo in the Mala River Valley, Baffin Island, Northwest Territories, Canada (PDF), in Arctic, vol. 38, n. 3, 1985, pp. 244-245. URL consultato il 2 marzo 2011.
  8. ^ (EN) A.H. Lanting, Heath land bogs and pingo remnants in Lheebroekerzand and Gasselterveld. Are they sensitive to changes in regional water tables?, su ivem.eldoc.ub.rug.nl, IVEM, University of Groningen, 2009. URL consultato il 2 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2011).
  9. ^ (EN) S.J. Fitzsimons, Reinterpretation of Pingos in Antarctica (PDF), in Quaternary Research, vol. 32, n. 1, 1989, pp. 114-116, DOI:10.1016/0033-5894(89)90037-9. URL consultato il 3 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  10. ^ (EN) J.G. Bockheim, Hall, K.J., Permafrost, active-layer dynamics and periglacial environments of continental Antarctica (PDF), in South African Journal of Science, vol. 98, n. 1-2, 2002, pp. 82-90. URL consultato il 3 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2010).
  11. ^ (EN) Paul De Schutter, Pingos, su €u(ro)ck, OUGS Mainland Europe, 2004. URL consultato il 3 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 27 luglio 2011).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]