Pietro di Anagni

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San Pietro di Anagni

Vescovo

 
NascitaSalerno, inizi XI secolo
MorteAnagni, 3 agosto 1105
Venerato daChiesa cattolica
Canonizzazioneda papa Pasquale II il 4 giugno 1110
Ricorrenza3 agosto

Pietro (Salerno, inizi XI secoloAnagni, 3 agosto 1105) fu vescovo di Anagni. Fu proclamato santo da papa Pasquale II nel 1110.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Apparteneva alla nobile famiglia longobarda dei principi di Salerno. Rimasto orfano in giovane età, fu affidato ai monaci dell'abbazia di San Benedetto a Salerno: fu prelevato dal monastero dal cardinale Ildebrando di Soana, che lo affiancò come cappellano a papa Alessandro II.[1]

Eletto vescovo di Anagni, si dedicò alla riforma del clero, ravvivò il culto del martire locale san Magno, restaurò la cattedrale e recuperò alla Chiesa i beni usurpati dai laici.[1]

Durante l'episcopato dovette lasciare due volte la sua sede: Alessandro II lo inviò come apocrisario presso l'imperatore d'Oriente Michele VII Ducas e seguì Boemondo di Taranto nella crociata in Terra santa.[1]

Morì nel 1105.

Culto[modifica | modifica wikitesto]

Il suo amico e antico collaboratore Bruno, vescovo di Segni, inviò al papa una narrazione (perduta) della vita e dei miracoli del predecessore.[2]

Con bolla data in Segni il 4 giugno 1110, papa Pasquale II annoverò Pietro tra i santi, ne autorizzò il culto per le diocesi della Campania e ne fissò la festa al 3 agosto.[2]

Il suo elogio si legge nel Martirologio romano al 3 agosto.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Vincenzo Fenicchia, BSS, vol. X (1968), col. 664.
  2. ^ a b Vincenzo Fenicchia, BSS, vol. X (1968), col. 663.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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