Piazza Sant'Antonio (Sassari)
| Piazza Sant'Antonio | |
|---|---|
 | |
| Nomi precedenti | Porta Santu Flasiu |
| Localizzazione | |
| Stato |  Italia
|
| Città | Sassari |
| Informazioni generali | |
| Tipo | piazza |
| Pavimentazione | sì |
| Intitolazione | Sant'Antonio |
| Progettista | ?? |
| Costruzione | fine 1800 |
| Collegamenti | |
| Inizio | inizio 1800 circa |
| Trasporti | sì |
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Piazza Sant'Antonio è una delle piazze storiche di Sassari, corrispondente alla zona ottenuta distruggendo nel 1866[1] l'antica porta Sant'Antonio e il complesso di mura. In origine la porta era chiamata Porta Santu Flasiu, poiché nelle vicinanze sorgeva l'antica chiesa di San Biagio, demolita nel 1926 per fare passare la ferrovia. Venne creata demolendo un complesso di case costruite ridosso la porta.[2][3] La denominazione attuale deriva dalla vicina chiesa di Sant'Antonio Abate.[4] In questa piazza troviamo la monumentale colonna del 1954 di Eugenio Tavolara, che riassume con bassorilievi la storia della città.[5]La facciata dell'ex Hotel Turritana, oramai abbandonato, è stata utilizzata dall'artista di strada Ericailcane per la realizzazione di un murale nel 2015[6]. In piazza Sant'Antonio termina il Corso Vittorio Emanuele II.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Sardegna Cultura - Luoghi della cultura - Monumenti, su sardegnacultura.it. URL consultato il 1º luglio 2016.
- ^ Le porte della città di Sassari | sassarilibre, su sassarilibre.altervista.org, 7 gennaio 2016. URL consultato il 1º luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2016).
- ^ Le antiche mura, su spazioinwind.libero.it. URL consultato il 1º luglio 2016.
- ^ Città murata, su comune.sassari.it, Comune di Sassari (archiviato dall'url originale il 16 settembre 2016).
- ^ Sassari e la sua storia nella colonna di Tavolara - Regione - la Nuova Sardegna, su lanuovasardegna.gelocal.it, 21 agosto 2012. URL consultato il 1º luglio 2016.
- ^ Ericailcane, alla scoperta dell'artista del murale di piazza Sant'Antonio | SassariNotizie.com, su sassarinotizie.com. URL consultato il 1º luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2016).
