Pialuisa Bianco

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Pia Luisa Bianco)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Pialuisa Bianco (Lecce, 6 dicembre 1951) è una giornalista e saggista italiana. Dal 2008 al 2013 è stata direttore del Forum strategico del Ministero degli esteri.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Sposata dal 1984 con l'editore Giulio Savelli morto nel 2020[1].

Negli anni ottanta lavora come giornalista sia nella carta stampata sia in televisione. Conduce su Rai 3 il programma di inchieste economiche Mondo dell'economia (1984-1988). Giornalista professionista dal 1990.

Inviata dell'Europeo (1986-1992), è chiamata nel 1992 da Vittorio Feltri come sua vice al quotidiano L'Indipendente; ne diventa direttore nel 1994, quando Feltri passa alla direzione de il Giornale, diventando così la seconda donna, dopo Matilde Serao (1856-1927), e la prima dal dopoguerra, a ricoprire tale carica nella storia del giornalismo italiano[2], motivazione per la quale nello stesso anno riceve il premio Bellisario nella sezione "Manager e Imprenditrici"[3].

Dopo l'esperienza all'Indipendente, è editorialista per Il Tempo, La Nazione ed il Resto del Carlino. Nel 1996 idea e dirige il primo canale tutte notizie via satellite italiano, per conto di Caltagirone Editore; torna a fare l'inviato, per i settimanali Epoca e Panorama.

Dal 1998 al 2000 è condirettore del settimanale Liberal, organo dell'omonima fondazione. Per tre anni è editorialista de Il Foglio (2000-2003). Nel 2003 è editorialista per il Corriere della Sera.

Dal 2003 al 2007 ha ricoperto l'incarico di direttore dell'Istituto italiano di cultura a Bruxelles. Da maggio 2008 è presidente di «High European Research Act» ("HERA"), un laboratorio non-profit di studi ed elaborazione politica e culturale, con sede a Bruxelles, che raccoglie oltre cinquanta esponenti della cultura e della politica internazionale,[4].

Nel 2008 viene nominata dal ministro degli esteri Franco Frattini consigliere per gli affari strategici per l'UE a Bruxelles e direttore del Forum strategico del Ministero degli esteri[5], ed è rimasta in carica con i successivi governi con i ministri Giulio Terzi di Sant'Agata, Mario Monti ed Emma Bonino[6], fino al 2013.

Nel 2010 ha fondato il centro studi Longitude, che pubblica, in lingua inglese, la rivista di politica internazionale Longitude - the Italian Monthly on World Affairs, da lei diretta[6]. Fa parte del comitato scientifico della Fondazione Magna Carta.

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore dell'Ordine della stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) La nuit du Achille Lauro, Med
  • La lunga marcia dei pop comunisti: la Cina nell'economia globale, Venezia, Marsilio, 2000
  • Elogio del voltagabbana: origine e storia di un tabu, Venezia, Marsilio, 2001
  • La zattera del naufrago: lettera sui limiti dell'Occidente, Venezia, Marsilio, 2002
  • Iraq prima e dopo la guerra: i siti archeologici, Roma, L'Erma di Bretschneider, 2004
  • (EN) Wonders of Italy, Roma, L'Erma di Bretschneider, 2006

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ www.fanpage.it
  2. ^ Fondazione Magna Carta, su magna-carta.it. URL consultato il 13 giugno 2013 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2013).
  3. ^ 1994 premio Fondazione Marisa Bellisario, su lnx.fondazionebellisario.org. URL consultato il 12 giugno 2013.
  4. ^ L'inizio attività di Hera dall'archivio del Corriere della Sera
  5. ^ Intellettuali belgi contro Pialuisa Bianco., in l'Unità, 30 aprile 2008. URL consultato il 12 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2013).
  6. ^ a b Farnesina nel Mondo per l'Italia. URL consultato il 13 giugno 2013.
  7. ^ www.quirinale.it

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Annuario dei giornalisti italiani 2012, Ordine dei Giornalisti, 2012, p. 168.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Direttore dell'Indipendente Successore
Vittorio Feltri dal 25 gennaio al 6 luglio 1994 Luigi Bacialli
Controllo di autoritàVIAF (EN51366543 · ISNI (EN0000 0000 4408 3419 · SBN RAVV227667 · LCCN (ENno2002107926 · WorldCat Identities (ENlccn-no2002107926