Photoplayer

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Photoplayer
Ben Turpin con un photoplayer nel 1922
Informazioni generali
OrigineRegno Unito
Invenzioneprima metà del XX secolo
ClassificazioneCordofoni a tastiera, a corde percosse
Uso
Musica contemporanea

Il photoplayer, o fotoplayer, è uno strumento musicale meccanico sviluppato nel Regno Unito all'inizio del XX secolo e progettato per accompagnare le proiezioni cinematografiche nel periodo del cinema muto.[1] Ebbe maggiore successo e rapida diffusione negli USA.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Gli strumenti principali contenuti in un photoplayer erano il pianoforte e le percussioni; in alcune macchine vennero aggiunti anche un organo a canne e comandi manuali per creare vari effetti sonori. Come una pianola, riproduceva la musica automaticamente leggendo dei rulli perforati. Gli effetti sonori comuni includevano spari, campane e tamburi, generati tirando catene. In alcuni photoplayer erano inclusi anche effetti sonori elettrici come sirene, clacson e fischietti. L'operatore dello strumento doveva caricare i rotoli di carta, avviare la macchina e aggiungere manualmente gli effetti sonori e le percussioni.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il primo Photoplayer è nato in un piccolo cinema, il Palace Theatre di Tamworth, nel Staffordshire, che all'epoca per la musica aveva assoldato un trio e un pianista solista. All'inizio del 1908 il proprietario ebbe un disaccordo con il trio e decise di sostituirlo con un organo. Contattò la John Compton Organ Company, allora con sede a Nottingham, e ordinò uno strumento da consegnare immediatamente. Compton fornì così un pianoforte elettrico Harper, collegato elettricamente a sei file di canne d'organo e tamburi. Così è nato il primo photoplayer al mondo[3].

Durante il periodo del cinema muto, tra il 1910 e il 1928, furono prodotti circa 8.000 -10.000 esemplari.[1] C'erano una dozzina di produttori di questi strumenti, tra cui l'American Photo Player Company, che realizzò il Photoplayer e diede anche il nome allo strumento, la Operators Piano Company di Chicago che realizzò il Reproduco, la Bartola Musical Instrument Company di Oshkosh, Wisconsin, produttrice della Bartola, la Seeburg e la Rudolph Wurlitzer Company. Dopo il 1912 alcuni produttori di pianoforti in Germania entrarono nel commercio di strumenti cinematografici a funzionamento meccanico, tra cui Hupfeld a Lipsia, Philipps a Francoforte sul Meno e M. Welte & Söhne a Friburgo/Brisgovia.

La Filmmusic Co. di Los Angeles produsse appositamente per il Photoplayer dei rulli musicali chiamati Picturolls; questi venivano creati con una combinazione unica di buchi lunghi e corti, per far lavorare meglio il piano e l'organo. Questi rulli contenevano brani di compositori cinematografici come William Axt, Gaston Borch o Ernö Rapée e venivano descritte con stati d'animo tipo "drammatico - agitato" e riferimenti come "fretta - inseguimento - commedia", per facilitare la selezione dello strumento all'operatore[4]. Canzoni famose che ogni suonatore aveva in repertorio erano brani tipo Mushy Music, Fire! Fire! Fire!, Drunk Soused Spree, The Roaring Volcano[5].

La popolarità dello strumento diminuì drasticamente a metà degli anni '20 quando i film muti furono sostituiti da film sonori; ad oggi restano ancora pochissime macchine funzionanti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Encyclopaedia of Australian Theatre Organs - What is a Photoplayer?, su theatreorgans.com. URL consultato il 24 ottobre 2023.
  2. ^ (EN) Robert Palmieri e Margaret W. Palmieri, Piano: an encyclopedia, collana Encyclopedia of keyboard instruments, 2nd ed, Routledge, 2003, ISBN 978-0-415-93796-2.
  3. ^ A.W. Owen, "L'evoluzione dell'organo teatrale", Theatre Organ Review , vol. V, n. 17, marzo 1951, Leeds, Inghilterra, pp 8-9.
  4. ^ (EN) Rick Altman, Silent Film Sound, collana Encyclopedia of keyboard instruments, Columbia University Press, 2007, pp. 324–330, ISBN 978-0-231-11663-3.
  5. ^ https://www.silentcinemasociety.org/the-american-fotoplayer/

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]