Papà del Gnoco

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Papà del Gnoco
Papà del Gnoco
Caratteristiche immaginarie
Sessomaschio
Luogo di nascitaVerona
Data di nascitaMetà XVI secolo

Il Papà del Gnoco è la principale maschera del carnevale di Verona. Il nome deriva da papus, mangiare. Viene rappresentato come un uomo anziano, rubicondo e con una lunga barba bianca, vestito di broccato nocciola e mantello, con una tuba rossa a cui sono attaccati dei sonagli, cappello e scarpe di pelle bianca. Poiché è considerato il re del Bacanal del Gnoco, ha come scettro una grande forchetta dorata, in cui è infilzato uno gnocco di patata. Si muove a cavallo di una mula (gli gnocchi vengono tradizionalmente mangiati conditi con la pastissada de caval, o stracotto di cavallo). Durante la sfilata, assieme ai suoi servitori (i gobeti o "macaroni") dispensa caramelle per i bambini e porzioni di gnocchi per gli adulti.

Nato nell'antico quartiere di San Zeno, nella zona dove si trova la famosa basilica, veniva tradizionalmente eletto fra i suoi abitanti. Da alcuni anni, invece, qualunque cittadino veronese può candidarsi alla carica. Durante la domenica di elezione chiunque può partecipare alla votazione, ottenendo come ricompensa un piatto di gnocchi al pomodoro.

Origini storiche[modifica | modifica wikitesto]

Papà del Gnoco in una foto d'epoca.

Fra il 1520 e il 1531, a causa di un'inondazione del fiume Adige e delle scorrerie dei lanzichenecchi, Verona soffrì una terribile carestia. Il 18 giugno 1531 la popolazione, affamata e disperata, andò ad assaltare i fornai di San Zeno per far provviste di grano e di pane. La situazione fu salvata da parte del podestà e di alcuni cittadini che provvidero a loro spese di rifornire i cittadini più poveri della contrada di viveri.

La tradizione popolare vede in Tommaso Da Vico il fondatore del Baccanale del Gnocco, avendo distribuito a sue spese tra la popolazione viveri di prima necessità, come pane, vino e formaggio e soprattutto gnocchi, non di patate ma di farina e acqua alla maniera dei canederli; venivano serviti sulla pietra del gnocco, ancora ben visibile davanti al sagrato della Basilica di San Zeno, nell'ultimo venerdì di Carnevale: per rievocare questo personaggio nacque quella che viene considerata la più antica maschera d'Italia e d'Europa di cui si abbiano dei documenti certi.

Similitudini[modifica | modifica wikitesto]

Per simpatia col carnevale veronese, gli abitanti di Castel Goffredo (Mantova) festeggiano il loro carnevale con il Re Gnocco (maschera creata nel 1872).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Piero Gualtierotti, Re Gnocco: storia illustrata del carnevale di Castel Goffredo, Castel Goffredo, 1978.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alessandro Carli, Cenni intorno all'origine e descrizione della festa... comunemente denominata gnoccolare, Verona, 1818. ISBN non esistente

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Verona: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Verona