Palazzo a Prato (Pergine Valsugana)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Palazzo a Prato
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàPergine Valsugana
Indirizzovia Tomaso Maier
Coordinate46°03′33.67″N 11°14′27.58″E / 46.059352°N 11.240994°E46.059352; 11.240994
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXVI secolo

Palazzo a Prato è un palazzo situato in via Tomaso Maier a Pergine Valsugana, in provincia di Trento[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'affresco in facciata attribuito al Fogolino

Il palazzo sorse all'inizio del Cinquecento, e prende il nome dalla famiglia nobile degli a Prato (che ebbe un ramo a Pergine estintosi nel Settecento); venne probabilmente rimaneggiato più avanti nel secolo, forse in occasione del concilio di Trento. Nel Settecento il palazzo passò in mano alla famiglia Paoli, che rinnovò gli interni intorno al 1740, e che lo fece rialzare di un piano nel 1804[1][2]. Nel 2007 l'edificio è stato sottoposto a restauro[3].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Vista del palazzo da destra; in primo piano, il portale d'accesso al cortile

L'edificio è formato da un corpo di fabbrica principale, affacciato su via Maier; sul retro, a est, si innesta perpendicolarmente un'ala, al cui termine parte una terza ala, parallela al corpo principale, così che l'intero edificio assume una forma a "U" irregolare, con al centro un cortile interno[4]. La struttura originaria del palazzo è suddivisa oggi in diversi numeri civici, dal 15 al 23, ed è destinata ad uso abitativo o commerciale[1]. Nel palazzo si trovano anche due cappelle: una nell'ala centrale[4], l'altra nell'estremità orientale del corpo principale (che appartiene ora a una differente particella edificale)[5].

L'edificio ha tre piani; la facciata che dà su via Maier è caratterizzata dal portale principale con arco a tutto sesto, decorato in chiave di volta con lo stemma della famiglia a Prato[1]. Dal portale principale si accede a un androne pavimentato in ciottoli, coperto da volta a botte ribassata unghiata, che dà sul cortile interno[4].

Il primo piano è aperto da monofore e, al centro, in asse col portale, da una trifora: le finestre, tutte appoggiate su un cornicione marcapiano, hanno pilastrini in pietra, con capitelli di stile tuscanico-albertiano per le monofore, e con fiori e volute per la trifora. Il secondo piano, che è più recente degli altri, ha invece finestre rettangolari[1]. All'estremità destra del palazzo si trova un murlo a merli guelfi coperti da coppi, con portale a tutto sesto che dà accesso a una corte su cui si affacciano, oltre alle varie ali del palazzo, anche altri edifici: lo spazio sopra al portale è ornato da un fastigio floreale a volute contenente lo stemma degli a Prato, e da cinque palle in porfido[1][6].

Affreschi[modifica | modifica wikitesto]

Sopra al portale d'ingresso campeggia un affresco databile tra il 1527 e il 1558, attribuito a Marcello Fogolino: esso raffigura la Madonna in Maestà con Gesù bambino e, da sinistra, i santi Rocco, Giorgio, Giovanni Battista, Antonio abate, Domenico e Sebastiano[1][7]. Un altro affresco si trova sul retro dell'edificio, sopra alla scala esterna: molto rovinato, risalente forse al XVIII secolo, rappresenta la Madonna dell'Aiuto, in un'iconografia ispirata alla Mariahilf di Lucas Cranach il Vecchio[1][8].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Palazzo a Prato [collegamento interrotto], su Città di Pergine Valsugana. URL consultato il 25 maggio 2022.
  2. ^ Degli Avancini, pp. 305-308.
  3. ^ Roberto Gerola, Palazzo a Prato, un gioiello che vuole tornare a brillare, su Trentino, 20 febbraio 2020. URL consultato il 25 maggio 2022.
  4. ^ a b c Degli Avancini, pp. 300-305.
  5. ^ Degli Avancini, pp. 332-334.
  6. ^ Degli Avancini, pp. 339-341.
  7. ^ Degli Avancini, pp. 321-323.
  8. ^ Degli Avancini, pp. 328-329.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanna Degli Avancini, Gli edifici di via Maier a Pergine Valsugna, Trento, Temi, 1980.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]