Palazzo Tupputi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Voce principale: Bisceglie.
Palazzo Tupputi
Palazzo Tupputi
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàBisceglie
Indirizzovia Cardinale Dell'Olio, 34
Coordinate41°14′27.53″N 16°30′11.93″E / 41.240981°N 16.503314°E41.240981; 16.503314
Informazioni generali
Condizioniin restauro
Costruzioneseconda metà XVI secolo
Usosala conferenze, uffici istituzionali
Realizzazione
ProprietarioComune di Bisceglie

Ubicato in Bisceglie, palazzo Tupputi rappresenta un prestigioso esempio di architettura rinascimentale in Puglia. È stato sede di sala conferenze e mostre. Attualmente è sottoposto a lavori di restauro.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo, di cui si ignora l'autore, fu fatto edificare nei pressi dell'antica porta di Zappino verso la seconda metà del XVI secolo, con molta probabilità dai conti Frisari originari del salernitano[1].
L'edificio cambiò denominazione verso la metà del XVIII secolo, quando fu venduto ai marchesi Tupputi, originari del piacentino, che lo destinarono a dimora familiare[2].
Con l'insediamento dei nuovi proprietari le grandi finestre del piano nobile vennero trasformate in balconi.
Durante il periodo risorgimentale l'edificio fu sede della carboneria. Il 5 luglio del 1820, a seguito dei moti liberali scoppiati nelle guarnigioni militari di Nola e di Avellino e all'insurrezione di Foggia, si svolse nei locali, a pianterreno del palazzo, la Dieta delle Puglie, una storica riunione presieduta dal marchese Domenico Antonio Tupputi. In questa sede i carbonari pugliesi concordarono un'azione congiunta a sostegno della Repubblica Partenopea.
Nel dopoguerra, l'edificio venne acquisito dal Comune di Bisceglie che, dopo lunghi anni di abbandono, lo destinò a sede di mostre d'arte ed a sala per conferenze.
Attualmente l'intero edificio è sottoposto a restauro, al termine del quale dovrebbero insediarvisi alcuni uffici istituzionali fra i quali l'ufficio di rappresentanza del sindaco[3].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo Tupputi. Pianta

Palazzo Tupputi si sviluppa ad angolo fra via Cardinale dell'Olio[4] e via Ottavio Tupputi (Centro storico)[5]. L'ingresso principale a portale rettangolare è disposto nel mezzo della facciata di via Cardinale Dell'Olio n. 34.
Le facciate dell'edificio, simmetriche e prive di ordini architettonici, sono caratterizzate solo dalla trattazione differente delle superfici che ne delineano orizzontalmente il piano terra con i due piani successivi.
La superficie inferiore, afferente al piano terra, è caratterizzata da un bugnato disposto a filari e realizzato con blocchi di pietra sbozzati grossolanamente. In essa si aprono l'ingresso e le botteghe, anche queste ultime a portale rettangolare.
Il piano nobile viene sottolineato da una cornice orizzontale marcapiano interrotta dalle mensole dei piccoli balconi, mentre la caratteristica principale è data dalle circa 2000 bugne di pietra locale tagliate a punta di diamante[6], che si sviluppano, sui livelli successivi delle due facciate, e si concludono con una trabeazione suggellata da un cornicione aggettante.
Gli eleganti balconcini in ferro battuto, disposti al piano nobile, furono aggiunti nel XVIII secolo per ingrandire le finestre rinascimentali. Sia i balconi che le finestre del secondo piano sono inquadrate da raffinate cornici.
Tra i rimaneggiamenti attuati sotto la proprietà dei marchesi Tupputi è da ricordare la ristrutturazione del cortile interno, a cui si accede attraverso un androne ed in cui è riconoscibile, sotto una volta a botte lunettata, lo stemma della famiglia proprietaria.
Il fronte del cortile si sviluppa su tre piani di arcate, separate da pregiate colonne di granito numidico[7].
Nell'interno vi sono splendide sale finemente decorate.

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Prima dell'inizio dei lavori di restauro nell'edificio si sono tenute le seguenti attività culturali:

  • Mostre di Architettura[8]
  • Mostre di Pittura
  • Mostre di Fotografia
  • Presentazione di libri nell'ambito della rassegna "I libri nel borgo antico"
  • Mostre di antichi strumenti musicali nell'ambito del festival dedicato a Mauro Giuliani

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ A tal proposito è possibile stabilire un parallelo tra il palazzo Tupputi ed il coevo palazzo Frisari che l'omonima famiglia, di origini salernitane, fece costruire sulla muraglia a poco meno di 100 m, con gli stessi caratteri architettonici
  2. ^ Per maggiori approfondimenti sui marchesi Tupputi vedasi la scheda approntata dal Sistema informativo unificato per le Soprintendenze archivistiche al seguente indirizzo http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodfamiglia&Chiave=43957&RicLin=en
  3. ^ Provvedimento della Giunta Comunale del 20 luglio 2012
  4. ^ L'antico asse nord – sud che collegava la porta Zappino con la porta di Mare
  5. ^ Strada della muraglia verso il castello
  6. ^ Alla stessa maniera del vicino palazzo Frisari. A tal proposito, tenuto conto delle origini salernitane della famiglia Frisari, è opportuno richiamare il palazzo di Roberto Sanseverino, principe di Salerno a Napoli. Qui di seguito si riporta una considerazione comparativa [. si deve ritenere il palazzo Sanseverino come l'esempio più importante di architettura non religiosa quattrocentesca dell'intero Regno di Napoli, dopo Castel Nuovo. Il bugnato a punta di diamante della facciata, più che risentire di esempi rinascimentali, deriva probabilmente da prototipi iberici e precorre quello del Palazzo dei Diamanti a Ferrara e forse quello del palazzo Santacroce a Roma: potrebbe anzi essere ipotesi di studio una influenza del palazzo napoletano sugli esempi accennati.], pagg. 426 – 427, in Autori Vari, LINEAMENTI DI STORIA DELL'ARCHITETTURA, Roma, Sovera editore, 2004
  7. ^ [...acquistate nel XVI secolo, le quali ornavano il duomo di Giovinazzo ed erano avanzi di un distrutto tempio pagano che sorgeva nei pressi di quella città …] così scriveva Mario Cosmai in STORIA DI BISCEGLIE, pag. 63, Bisceglie, edizioni il Palazzuolo, 1960
  8. ^ A tal proposito è utile richiamare l'ultima rassegna denominata Architettura in con/corso inserita nell'ambito del piano Qualità Italia. Vedasi la scheda al seguente indirizzo http://www.undo.net/it/mostra/125890

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gianfranco Borraccetti, Guida ai luoghi del centro storico di Bisceglie, Terlizzi, cooperativa culturale RTS, 2003
  • Mario Cosmai, Storia di Bisceglie, Bisceglie, edizioni il Palazzuolo, 1960
  • Mario Cosmai, Bisceglie nella storia e nell'arte, Bari, Levante editore, 1968

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Puglia: accedi alle voci di Wikipedia che parlano della Puglia