Coordinate: 43°46′17.68″N 11°15′26.7″E

Palazzo Portinari-Salviati

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Palazzo Portinari Salviati

Il Palazzo Portinari-Salviati (o anche palazzo Cepparello) si trova in via del Corso 6 a Firenze.

Storia e architettura

Qui Folco Portinari, padre di Beatrice, la musa di Dante Alighieri, e fondatore dell'Ospedale di Santa Maria Nuova, aveva alcune case che nel corso del Quattrocento vennero trasformate in un vero e proprio palazzo. Nel 1456 venne acquistato da Jacopo Salviati, marito di Lucrezia de' Medici, che lo fece ampliare e rimodernare da un architetto sconosciuto, forse Michelozzo per il progetto iniziale, sviluppato poi da Giuliano da Sangallo. Un secolo dopo il palazzo ebbe poi la sua forma attuale grazie all'operato di Bramante Lazzeri.

Vi abitò la figlia di Jacopo, Maria Salviati, il suo sposo Giovanni delle Bande Nere e loro figlio, il futuro Cosimo I di Toscana. Una leggenda popolare narra che un giorno, poiché Giovanni voleva avere un pronostico sul futuro carattere di suo figlio, se lo fece buttar giù da una finestra del primo piano dalla moglie, mentre lui stava a riceverlo sulle braccia in mezzo alla strada. Suo figlio eseguì il volo senza piangere e Giovanni delle Bande Nere rilevò che questo bambino sarebbe stato un uomo coraggioso.

In questo palazzo abitò anche il re Federico IV di Danimarca, durante il suo soggiorno a Firenze nel 1709.

Nel 1768 il palazzo fu venduto ai Ricciardi-Serguidi, nel 1808 arrivò in via ereditaria a Pietro Leopoldo di Giannozzo Da Cepparello. Nel 1865, durante il periodo di Firenze Capitale, fu sede del Ministero di Grazia e Giustizia, nel 1870 divenne proprietà della Cassa di Risparmio, nel 1881 passò ai Padri Scolopi e poi nel 1921 alla Banca di Credito Toscano (che poi divenne Banca Toscana, oggi nel gruppo Monte dei Paschi di Siena, proprietario attuale).

Alessandro Allori dal 1574 al 1575, all'epoca del granduca Cosimo I, dipinse le Storie di Ercole nel loggiato su uno dei cortili ed affrescò la cappella del palazzo con un ciclo di affreschi dedicati a santa Maria Maddalena; sull'altare si trova ancora oggi la tavola raffigurante Gesù fra Maria e Marta.

Nello stesso periodo venne allestito anche il cortile degli Imperatori, che ospita busti di imperatori romani il cui disegno è opera del Giambologna; qui si trova oggi anche un affresco staccato del XIV secolo con Madonna col Bambino ed i Santi Giovanni Battista e Zanobi. I Salviati inoltre qui custodivano opere di grandi artisti nelle loro collezioni, come Donatello, Verrocchio, Cellini, Baccio Bandinelli, Andrea del Sarto, Bronzino e Correggio. Nel palazzo oggi si conservano altri quadri e sculture di vari artisti, facenti parte della collezione dell'istituto bancario.

Un altro palazzo dei Salviati fu l'attuale Palazzo Borghese, che passò con l'ultima erede della famiglia ai Borghese.

Opere già a Palazzo Salviati

Bibliografia

  • Francesco Lumachi Firenze - Nuova guida illustrata storica-artistica-aneddotica della città e dintorni, Firenze, Società Editrice Fiorentina, 1929
  • Marcello Vannucci, Splendidi palazzi di Firenze, Le Lettere, Firenze 1995 ISBN 887166230X

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