Palazzo Del Maino

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Palazzo Del Maino
Facciata
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàPavia
IndirizzoVia Mentana 4
Coordinate45°11′09.6″N 9°09′28.6″E / 45.186°N 9.157944°E45.186; 9.157944
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXV- XVIII sec.
StileRinascimentale/Barocco
Usosede universitaria

Palazzo del Maino è un palazzo di Pavia, in Lombardia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nell'area dove ora sorge l'edificio si trovava il tardoquattrocentesco palazzo di Silvestro Bottigella, di cui si conserva il portale rinascimentale nel prospetto rivolto su via Mentana. Nel 1560 Giovanni Battista Busca, membro di una famiglia patrizia pavese, acquistò il complesso dai nipoti del Bottigella. Il palazzo venne riedificato, riadattando l'edificio più antico, da Carlo Antonio Busca nel 1725 e poi, nel 1750, fu ceduto al marchese Giasone del Maino. Nel 1863 il vicino ospedale San Matteo acquistò il palazzo, che fu destinato a ospitare gli uffici amministrativi dell'ente; l'ospedale, nel 1932, si spostò nella nuova sede in viale Golgi e l'edificio fu ceduto all'università.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo fu completamente rinnovato, riadattando l'edificio rinascimentale, da Carlo Antonio Busca nel 1725. Dell'edificio più antico si conservano, oltre al portale, arricchito da due colonne, alcune terrecotte frammentarie pertinenti ad incorniciature di finestre e di portali, murate nel cortile del palazzo. L'edificio è strutturato intorno a un cortile centrale, mentre a nord, dove ora si trova piazza Leonardo da Vinci, vi era un grande giardino, che inglobava anche una torre romanica. Nel 1933 il giardino venne ceduto dall'ospedale al comune e divenne pubblica piazza. Esternamente il palazzo presenta un alto zoccolo in bugnato al piano terra, mentre i piani successivi sono arricchiti da grandi finestre, scandite da paraste, fregi e sculture di gusto barocco, la facciata rivolta al giardino, ora affacciata su piazza Leonardo da Vinci, è invece caratterizzata da un portico, sempre in bugnato, a cinque luci. Intorno al 1769, il marchese del Maino fece spostare l'ingresso del palazzo su via Mentana, collegando a questa il portico con un atrio che individuava un asse attraverso il cortile, zona nobile del complesso[1].

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A. Peroni, M. G. Albertini Ottolenghi, D. Vicini, L. Giordano, Pavia. Architetture dell’età sforzesca, Torino, Istituto Bancario San Paolo, 1978, pp. 195– 198.
  • Marica Forni, Cultura e residenza aristocratica a Pavia tra '600 e '700, Milano, Franco Angeli, 1989.
  • L. Giordano, M. Visioli, R. Gorini, L. Baini, P. L. Mulas, C. Fraccaro, L’architettura del Quattrocento e del Cinquecento, in Storia di Pavia, III/3, L’arte dall’XI al XVI secolo, Milano, Banca Regionale Europea, 1996, p. 809.
  • Luisa Erba, Giardini a Pavia. Principeschi, monastici, effimeri, magici, segreti, Roma, Gangemi Editore, 2005, p. 64; 144- 145.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Palazzo del Maino, su paviaedintorni.it.