Paisij di Hilendar

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San Paisio di Hilendar
Statua del sacerdote scrittore a Bansko
 

Presbitero

 
NascitaBansko, 1722
MorteAsenovgrad, 1773
Venerato daChiesa ortodossa
Ricorrenza19 giugno

Paisij di Hilendar o Paisij Hilendarski (in bulgaro Свети Паисий Хилендарски) (Bansko, 1722Asenovgrad, 1773) è stato un presbitero, storico e scrittore bulgaro, figura chiave della Risveglio nazionale in Bulgaria. È famoso per essere stato l'autore della Istorija slavjanobolgarskaja, uno dei capolavori della letteratura bulgara e primo libro storiografico bulgaro.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il frate santo Paisij nacque nell'eparchia di Samokov, probabilmente nella città di Bansko.[1] Si stabilì nel Monastero di Hilandar sul Monte Athos nel 1745, dove divenne un ieromonaco e abate. Dopo aver raccolto materiale per due anni attraverso un pesante lavoro e persino visitando la terra dei Tedeschi, completò la sua Istorija slavjanobolgarskaja[2] nel 1762 nel Monastero di Zografou. Nel monastero ortodosso di Karlovci, nel Sirmio, aveva avuto occasione di consultare e di ispirarsi al libro Il Regno de gli Slavi del monaco benedettino Mauro Orbini e agli Annales ecclesiastici del cardinale Cesare Baronio.[3]

Il suo libro fu il primo tentativo di scrivere una storia completa della Bulgaria - ivi compresa la letteratura - e fu il tentativo di risvegliare e rafforzare la coscienza nazionale bulgara, dopo la lunga dominazione turo-ottomana, di spingere a non vergognarsi nell'usare la propria lingua e a rispettare la propria antica cultura, che era erudita ed illustre.[4] Utilizzò un tono semplice, forse un po' arido, ma efficace e appassionò per generazioni i bulgari.

La parte più famosa dell'intero libro è la primissima frase. La sua domanda era probabilmente rivolta a Eugenio Vulgaris:

"Perché ti vergogni di chiamarti Bulgaro?"

Questo più o meno spiega il proposito dell'autore che descrive il pericolo per i bulgari di cadere vittime dell'ellenizzazione del clero greco. Paisij girò la Bulgaria come frate mendicante e diffuse il suo libro, che fu copiato e distribuito fra i bulgari.

Si ritiene che sia morto sulla strada per il Monte Athos, vicino ad Ampelino (l'attuale Asenovgrad).

Il santo è ritratto sulla moneta da 2 lev, emessa nel 1999 e nel 2005.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ "История на България", Издателство на Българската академия на науките, т. 5, София 1985, с. 128.
  2. ^ Storia slavo-bulgara del popolo, dei re e dei santi bulgari.
  3. ^ Cappiello,  p. 35.
  4. ^ (EN) Tibor Iván Berend, History Derailed: Central and Eastern Europe in the Long Nineteenth Century, University of California Press, 2003, p. 76, ISBN 0-520-23299-2.
  5. ^ Bulgarian National Bank. Notes and Coins in Circulation: 2 levs (1999 issue) & 2 levs (2005 issue). – Retrieved on 26 March 2009.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Attilio Cappiello, Paisij di Hilendarski, in Dizionario Letterario Bompiani. Autori, III, Milano, Bompiani, 1957, p. 48.

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