Ottotipo
L'ottotipo è una rappresentazione grafica di lettere o simboli, utilizzati per determinare l'acutezza visiva.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La nascita dell'ottotipo si deve all'oftalmologo olandese Hermann Snellen (1834-1908), che determinò l'unità di misura nella valutazione della visione, stabilendo che la dimensione delle figure rappresentate dovessero sottendere alla grandezza di un 1' d'arco.
Mire utilizzate
[modifica | modifica wikitesto]Simboli alfabetici e numeri
[modifica | modifica wikitesto]I simboli alfabetici e i numeri sono le mire maggiormente utilizzate, anche se sono le più sensibili a errori di valutazione, vista la grande varietà di forme e similitudini.
La sequenza utilizzata generalmente risponde a un principio di difficoltà discriminatoria che comprende la seguente successione, in ordine crescente:
- SOCDKVRNHZ
Figure e simboli
[modifica | modifica wikitesto]Utili per la valutazione della capacità visiva nei bambini, o negli analfabeti, raffigurano figure e simboli facilmente riconoscibili e descrivibili, quali:
Anelli di Landolt
[modifica | modifica wikitesto]Gli anelli di Landolt sono rappresentati da un anello aperto, posizionato in 8 orientamenti differenti. L'anello o C di Landolt, data la similitudine con la lettera dell'alfabeto, è la mira considerata nelle norme di standardizzazione DIN e ISO.
E di Snellen
[modifica | modifica wikitesto]La E di Snellen è una mira rappresentata da una lettera E, posizionata secondo quattro orientamenti, utile in casi di analfabetismo e nella valutazione pediatrica.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Manuale di ottica oftalmica, AA.VV., Edizione Carl Zeiss
- Manuale di optometria e contattologia, Anto Rossetti, ed. Zanichelli
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su ottotipo