Oratorio dei Filippini
L' Oratorio dei Filippini è un oratorio costruito da Francesco Borromini nel 1640 a Roma.
Costruzione
Tra il 1637 e il 1640 Borromini venne scelto dai confratelli della Congregazione di San Filippo Neri come architetto del nuovo Oratorio.
Meno vicini, concettualmente, alla tradizione architettonica aulica, i filippini videro in Borromini l'artista impegnato nei confronti della professione esercitata con grande disciplina. Borromini concepì la distribuzione dei vari ambienti, oratorio, sacrestia, biblioteca, in base ai già sperimentati criteri di funzionalità e di coerenza rappresentativa: si rileva infatti, secondo Paolo Portoghesi, «un tono aulico negli spazi collettivi, dimesso e accogliente quello degli ambienti destinati alla residenza privata».
Borromini incorporò la sacrestia tra un cortile ed un giardino, creando una successione di spazi principali affiancati da due lunghi corridoi. L'artista stesso definì l'oratorio "un corpo umano con le braccia aperte, come che abbracci ogni uno che entri".
Edificio
L'oratorio, in stile barocco, ha una disposizione biassiale, determinata dall'altare sull'asse longitudinale e dall'entrata progettata sull'asse trasversale. La facciata riassume le novità dello stile austero e tecnicamente rigoroso del Borromini. Il corpo principale è suddiviso in cinque settori da paraste (lesene) disposte su pianta concava; vivace è il gioco dialettico fra la parte centrale del primo ordine, curva verso l'esterno, e la profondità della nicchia con catino a finti cassetti dell'ordine superiore. La forma del timpano, realizzata per la prima volta con una sagoma mistilinea, genera un movimento curvilineo e angolare. Costruita in mattoni su richiesta della congregazione, questa facciata consentì a Borromini, particolarmente propenso all'uso di materiali semplici, quali lo stucco e l'intonaco, di realizzare la sua rivalutazione integrale della tecnica. Si noti la pulizia degli intagli delle forme, degli spigoli affilati, dei risalti plastici. Borromini riduce i valori di profondità ed esalta l'intera struttura.
Storia
Nel 1600 fu eseguito qui quello che è considerato uno dei primi esempi della forma musicale dell'oratorio, la Rappresentatione di anima et corpo di Emilio de' Cavalieri. L'edificio fu requisito dallo stato nel 1870, e fu per trent'anni sede di tribunali. Al secondo piano esiste invece dalle origini la Biblioteca, tuttora in funzione, una delle più antiche di Roma.