Opificio delle acque

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Opificio delle Acque
Vista della facciata
Altri nomiOpificio della Grada
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàBologna
Indirizzovia Monaldo Calari 15, Bologna
Coordinate44°29′49.38″N 11°19′43.79″E / 44.497049°N 11.32883°E44.497049; 11.32883
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1681
UsoEdificio ad uso idraulico
Realizzazione
CommittenteGiovanni Battista Mengarelli

L'Opificio delle Acque è un centro didattico di Bologna, costruito su un edificio storico detto Opificio della Grada ed appartenente al sistema dei Canali di Bologna.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Già nel 1580 è segnalata la concessione per la costruzione di un edifizio idraulico nei pressi della grata che consentiva l'ingresso dentro le mura del Canale di Reno. La grata è ancora oggi visibile nei pressi dell'attuale Viale Giovanni Vicini.

La volta che copriva un breve tratto di canale è visibile nella Pianta Prospettica di Bologna dipinta in Vaticano nel 1575 su commissione di Papa Gregorio XII nella cosiddetta Sala Bologna. Nel 1681 prende forma l'edificio attuale, in seguito alla richiesta di Giovanni Battista Mengarelli all'Assunteria dei Magistrati e all'Arte dei Pellacani di costruire una conceria (detta appunto pellacaneria) per

«conciare le pelli di vitello ad uso d’Inghilterra e la vacchetta ad uso d’Ungheria, desiderando d’esercitare e introdurre tal professione in questa città” – con facoltà di installare “una ruota a palette a pelo d’acqua senza restringere in alcuna maniera il canale[1]»

L'edificio venne realizzato tra il 1681 e il 1683 e oltre ad ospitare la bottega del Mengarelli aveva la funzione di regolare e suddividere il corso delle acque tra i vari canali e le varie attività che utilizzano il sistema dei canali di Bologna. In seguito al fallimento del Mengarelli l'edificio divenne proprietà del Cardinale Pompeo Aldrovandi e quindi del Capitolo di San Petronio nel 1775.

Nel 1899 l'Ospedale Rizzoli chiese il diritto allo sfruttamento dell'energia idraulica per alimentare la prima sala a Raggi X allestita all'interno del nosocomio. L'utilizzo come centrale idroelettrica cessò nel 1926.[2]

L'edificio è stato in seguito utilizzato oltre che come conceria anche come mulino da grano, pila da riso e perfino come centrale idroelettrica.[3]

Dal 2018, in seguito ad un restaturo, l'edificio è sede del Centro didattico e documentale Opificio delle Acque, che funge anche da spazio espositivo.[4][5][6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cenni storici – Opificio delle Acque, su opificiodelleacque.it. URL consultato il 28 marzo 2023.
  2. ^ Opificio della Grada, BO, Bologna, via della Grada,, su bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 28 marzo 2023.
  3. ^ (EN) Opificio delle Acque - Centro Didattico Documentale, su www.bolognawelcome.com. URL consultato il 28 marzo 2023.
  4. ^ Opificio delle Acque / Water Factory of Bologna | Global Newtwork of Water Museums, su www.watermuseums.net. URL consultato il 28 marzo 2023.
  5. ^ Libera, Canali di Bologna in mostra all'Opificio delle Acque, su Liberamente Traveller, 20 marzo 2023. URL consultato il 28 marzo 2023.
  6. ^ La mostra "Canali nascosti a Bologna nel Novecento", su www.bibliotecasalaborsa.it. URL consultato il 28 marzo 2023.

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