Ophisternon candidum

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Ophisternon candidum
Stato di conservazione
In pericolo
Classificazione scientifica
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Actinopterygii
Ordine Synbranchidoformes
Famiglia Synbranchidae
Genere Ophisternon
Specie O. candidum
Nomenclatura binomiale
Ophisternon candidum
Rosen e Greenwood, 1976
Sinonimi

Anommatophasma candidum

Nomi comuni

anguilla cieca delle grotte

L'Ophisternon candidum è una specie di pesce appartenente alla famiglia delle Synbrachidae, endemica dell'Australia, di cui rappresenta il pesce delle caverne più lungo.[1] Questo animale si presenta in forma allungata, con una pelle non pigmentata ma dai colori che sfumano tra il bianco e il rosa.[2] Vive unicamente nelle acque sotterranee al buio[3][4] (motivo per cui è cieco), nascondendosi nei sedimenti e nutrendosi di crostacei e, talvolta, di qualche animale terrestre portato via dalle acque di grotta.[5] Non si sa molto del suo comportamento, se non che gli individui maschili si occupano della costruzione e della protezione dell'abitazione.[4] Raramente si può osservare anche sulla superficie di rocce leggermente sommerse dall'acqua.[1]

In ogni caso, si tratta di una specie che non rappresenta una minaccia per l'uomo (non è commestibile[4]) ma è considerata vulnerabile secondo l'Environment Protection and Biodiversity Conservation Act del 1999, in pericolo secondo la lista rossa della IUCN.[6] La tutela di questa specie, però, è resa difficile dall'inaccessibilità del suo habitat.[7][8] Alcune specie sono conservate negli acquari per scopi di ricerca.[9] Nel 2020 esemplari di questa specie sono stati studiati per la prima volta con un innovativo metodo PCR.[8]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie fu scoperta nel 1962 e descritta da Mees come Anommatophasma candidum, dove il termine Anommatophasma rappresentava un nuovo genere.[1] Nel 1976 fu rinominata Ophisternon candidum dai ricercatori Rosen e Greenwood, dal greco ophis "serpente" e sternon "sterno, petto", letteralmente "serpente dallo sterno bianco".[4][6][10] Nei paesi anglofoni è conosciuta come anguilla cieca, in riferimento al suo aspetto e all'ambiente privo di luce dove vive.[6]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Un esemplare adulto maturo ha una lunghezza media di 340 mm, ma gli individui possono spaziare da 60 mm fino a 385 mm.[1] Ha da 151 a 169 vertebreː 51-54 pre-anali e 97-117 post-anali.[9] L'ano è collocato nella prima metà del corpo.[2]

Possiede due coppie di narici e quattro paia di branchie, con una lingua particolarmente evoluta e una forte dentatura.[2]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

L'area blu rappresenta la distribuzione di questa specie nell'Australia nord-occidentale.[11]

L'Ophisternon candidum si trova nell'Australia nord-occidentale, nelle regioni di Cape Range, Pilbara e Barrow Island, ma viene avvistato di rado (si contano 36 avvistamenti tra il 1959 e il 2017).[1] Sembra, inoltre, che vi sia una specie parallela in evoluzione nella regione di Pilbara, con un patrimonio genetico significativamente diverso.[1]

Habitat[modifica | modifica wikitesto]

L'habitat principale è quello delle acque sotterranee e delle caverne, dove le acque hanno un'elevata salinità e si distinguono da quelle superficiali.[7] Il pH di queste acque è tra 7 e 8, la salinità spazia dall'1% all'8%, la durezza è di 220-1500 mg e la conduttività di 115-1250 mS.[1] Di solito vivono in piccoli gruppi e difficilmente se ne avvistano più di due.[7] Si nascondono all'interno di sedimenti calcarei, dove costruiscono dei "nidi" protetti dagli individui maschili.[4]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

L'Ophisternon candidum è una specie classificata a rischio e minacciata dalle attività umane. In particolare, la deviazione e l'approvvigionamento delle acque sotterranee, le miniere, lo sviluppo urbano e l'inquinamento sono i principali responsabili della progressiva estinzione di questa specie.[9]

Il 26 marzo 2008 il ministro australiano votò a favore della conservazione della specie, in risposta alla classificazione di vulnerabilità già emersa dall'Environment Protection and Biodiversity Conservation Act del 1999.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g DNA traces deliver eel-y breakthrough in hunt for endangered animals, su Universities Australia, 6 settembre 2020. URL consultato il 31 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2022).
  2. ^ a b c Aldemaro Romero e Phoebe B.S. Vanselow, Threatened Fishes of the World: Ophisternon candidum (Mees, 1962) (Synbranchidae), in Environmental Biology of Fishes, vol. 58, n. 2, 2000, pp. 214, DOI:10.1023/a:1007533322425, ISSN 0378-1909 (WC · ACNP).
  3. ^ Helen K. Larson, Ralph Foster, William F. Humphreys e Mark I. Stevens, A new species of the blind cave gudgeon Milyeringa (Pisces: Gobioidei, Eleotridae) from Barrow Island, Western Australia, with a redescription of M. veritas Whitley, in Zootaxa, vol. 3616, n. 2, 19 febbraio 2013, pp. 135–150, DOI:10.11646/zootaxa.3616.2.3, ISSN 1175-5334 (WC · ACNP), PMID 24758799.
  4. ^ a b c d e Ophisternon candidum, Blind cave eel : aquarium, su fishbase.se. URL consultato l'8 maggio 2022.
  5. ^ Food of the blind cave fishes of northwestern Australia (PDF), su museum.wa.gov.au.
  6. ^ a b c (EN) Ophisternon candidum, su fishesofaustralia.net.au. URL consultato l'8 maggio 2022.
  7. ^ a b c d Approved Conservation Advice for Ophisternon candidum (Blind Cave Eel) (PDF), su environment.gov.au.
  8. ^ a b (EN) Nicole E. White, Michelle T. Guzik, Andrew D. Austin, Glenn I. Moore, William F. Humphreys, Jason Alexander e Michael Bunce, Detection of the rare Australian endemic blind cave eel (Ophisternon candidum) with environmental DNA: implications for threatened species management in subterranean environments, in Hydrobiologia, vol. 847, n. 15, 1º settembre 2020, pp. 3201–3211, DOI:10.1007/s10750-020-04304-z, ISSN 1573-5117 (WC · ACNP).
  9. ^ a b c (EN) Glenn I. Moore, New morphological data and live photographs of the rare subterranean blind cave eel Ophisternon candidum (Synbranchidae) from north-western Australia, in Ichthyological Research, vol. 66, n. 1, 1º gennaio 2019, pp. 160–165, DOI:10.1007/s10228-018-0647-2, ISSN 1616-3915 (WC · ACNP).
  10. ^ Donn Eric Rosen, A fourth neotropical species of synbranchid eel and the phylogeny and systematics of synbranchiform fishes, American Museum of Natural History, 1976, OCLC 2595945.
  11. ^ Ophisternon candidum, su environment.gov.au.

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