Occupational Safety and Health Administration
Occupational Safety and Health Administration | |
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Abbreviazione | OSHA |
Tipo | Agenzia |
Fondazione | 28 aprile 1971 |
Sede centrale | Washington |
Lingua ufficiale | inglese |
[www.osha.gov Sito web] | |
La Occupational Safety and Health Administration (OSHA, traducibile in italiano come: "Amministrazione per la sicurezza e la salute sul lavoro") è un'agenzia del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti,[1] creata il 29 dicembre 1970 (assieme al National Institute for Occupational Safety and Health o NIOSH) dal Congresso degli Stati Uniti d'America con la firma del Presidente degli Stati Uniti Richard Nixon dell'Occupational Safety and Health Act.[2]
Il suo obiettivo è quello di garantire la salute e sicurezza sul lavoro tramite l'introduzione di opportuni standard e sorveglianza sull'applicazione degli stessi, formazione, outreach, educazione e attività di assistenza.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'Occupational Safety and Health Administration fu istituita dal Congresso degli Stati Uniti d'America il 28 aprile 1971,[3] data in cui l'Occupational Health e Safety Act è entrato in vigore.[4] George Guenther è stato nominato primo direttore dell'agenzia.
Nl 1972 hanno avuto inizio le attività dell'OSHA Training Institute, che forma il personale governativo e del settore privato per la salute e la sicurezza.[4] Nel 1978, l'agenzia ha avviato un programma di finanziamento, ora chiamato Susan Harwood Training Grant Program, per formare lavoratori e datori di lavoro sulla riduzione dei rischi sul posto di lavoro.[4] L'OSHA ha avviato programmi di protezione volontaria nel 1982, che consentono ai datori di lavoro di candidarsi come "luoghi di lavoro modello" per ottenere una designazione speciale se soddisfano determinati requisiti.[4]
Cronologia delle attività
[modifica | modifica wikitesto]Ecco alcuni interventi effettuati dall'OSHA:
- Nel 1970 stabilisce che ovunque ci siano delle parti meccaniche in movimento, ci debba essere almeno un addetto alla sorveglianza per evitare un contatto inavvertito con la parte in movimento.
- Ha introdotto i livelli massimi di esposizione (PEL, dall'inglese Permissible exposure limit) per circa 600 sostanze chimiche.
- Ha fatto incrementare l'uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI).
- Nel 1980 ha introdotto delle regolamentazioni sullo spegnimento (lockout/tagout) di fonti di energia durante le operazioni di riparazione o manutenzione.
- Nel 1990 ha introdotto degli standard per prevenire il contagio di malattie trasmissibili per via ematica (come epatite B e HIV).
- Ha introdotto delle regolamentazioni sull'esposizione all'amianto.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Occupational Safety and Health Administration - About OSHA
- ^ (EN) Occupational Safety and Health Administration - OSHA at 50
- ^ https://eh.net/encyclopedia/history-of-workplace-safety-in-the-united-states-1880-1970-2/
- ^ a b c d Reflections on OSHA's History (PDF), su osha.gov, Department of Labor, January 2009. URL consultato il 9 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 22 giugno 2018).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Occupational Safety and Health Administration
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Sito ufficiale, su osha.gov.
- (EN) Occupational Safety and Health Administration, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere riguardanti United States. Occupational Safety and Health Administration, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Sito ufficiale OSHA
- Full text of the OSH Act, su legalarchiver.org. URL consultato il 12 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2015).
- National Institute for Occupational Safety and Health, su cdc.gov.
- OSHA Office of Education and Training, su osha.gov. URL consultato il 12 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2011).
- Current 29 CFR Books in Digital Format, su osha.gov.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 158270500 · ISNI (EN) 0000 0004 0406 3914 · LCCN (EN) n80020661 · GND (DE) 13673-6 · BNF (FR) cb11863679k (data) · J9U (EN, HE) 987007269254605171 |
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