Oasi Valle Brusà

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Oasi Valle Brusà
Tipo di areaOasi
Class. internaz.SIC - ZU
StatiBandiera dell'Italia Italia
Regioni  Veneto
Province  Verona
ComuniCerea
Superficie a terra117 ha
GestoreAssociazione Naturalistica Valle Brusà
PresidenteFlavia De Paoli
Mappa di localizzazione
Map
Sito istituzionale
Coordinate: 45°10′18.42″N 11°12′59.6″E / 45.171783°N 11.216556°E45.171783; 11.216556

L'oasi Valle Brusà rappresenta un importante progetto del Comune di Cerea per far rivivere una parte dell'antico habitat naturale di queste zone paludose.

Assieme al vicino territorio delle Vallette di Cerea, costituisce l'ultimo residuo delle Valli del Menago, antiche zone palustri che si estendevano all'interno del paleoalveo del fiume Menago e che, dal territorio del nuovo parco Le Vallette di Cerea, si estendevano fino alle cosiddette Valli Grandi Veronesi.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

L'oasi Valle Brusà si trova sulla riva destra del fiume Menago, a sud ovest dell'abitato di Cerea.

L'area è una zona depressa e torbosa dove, in antichità, scorreva un ramo del fiume Adige, in seguito occupato dal fiume Menago. Ha estensione pari a 117 ettari, dei quali 87 fanno parte dell'area Vallette, mentre i rimanenti 30 appartengono alla Valle Brusà. Nel XVIII secolo le paludi di Cerea, avevano un'estensione d'area pari a circa 2200 ettari.

L'altitudine varia dal massimo di 15,4 m s.l.m. al minimo di 11 m s.l.m.

La Motta della Tombola[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Sito palafitticolo Tombola.

All'interno dell'oasi vi è un rilievo artificiale che raggiunge la quota altimetrica di 21 m chiamato localmente "Motta della Tombola".

Dal 2011, essendo uno dei 111 siti archeologici palafitticoli localizzati sulle Alpi e nelle aree contigue, è entrata a far parte dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO all'interno del sito sovranazionale denominato siti palafitticoli preistorici attorno alle Alpi.

Protezione[modifica | modifica wikitesto]

L'oasi è protetta a livello comunale con il piano regolatore, a livello provinciale dal piano territoriale provinciale e regionale dal P.T.R.C. L'oasi è anche protetta a livello europeo, essendo stata inserita nel 1997 nelle aree SIC (siti di interesse comunitario). Nel 2009, è stata riconosciuta zona umida di importanza internazionale dalla Convenzione Ramsar[1].

Flora[modifica | modifica wikitesto]

Tra le specie floreali presenti nell'oasi spiccano il salice bianco (Salix Alba) e il salice grigio (Salix Cinerea). Altre specie alboree presenti nel parco sono:

  • pioppo nero
  • gelso
  • acero campestre
  • olmo
  • farnia
  • ontano nero.

Tra gli arbusti sono da ricordare:

  • sanbuco
  • sanguinello
  • biancospino

Sono inoltre presenti la cannuccia palustre (Phragmites communis), mazzasorda (Typha spp), la ninfea, il nannufaro e la lente d'acqua (chiamata in dialetto "pavarìna"). Sul fondo dei corsi d'acqua sono presenti piante come la vallisneria (Vallisneria spirails), e il ceratofillo (Ceratophillum demersum). Altre piante erbacee presenti sono la calta palustre (Caltha palustris), il coltellaccio (Sparganium erectum), il giglio di palude (lris pseudoacorus) dai bellissimi fiori gialli e la salcerella (Lithrum salicaria), dai fiori tendenti al porpora.

Fauna[modifica | modifica wikitesto]

L'oasi ospita la fauna tipica delle paludi.

Mammiferi[modifica | modifica wikitesto]

Tra i mammiferi si possono osservare:

  • arvicola terrestre
  • topolino delle risaie
  • donnola
  • faina
  • topo selvatico
  • talpa
  • riccio
  • nutria (roditore non autoctono della zona paludosa)

Uccelli[modifica | modifica wikitesto]

  • tuffetto
  • tarabusino
  • airone rosso
  • germano reale
  • falco di palude
  • poiana
  • gallinella d'acqua
  • folaga
  • martin pescatore
  • cannareccione
con il suo canto "grattato"
  • cannaiola
abitatrice del canneto
  • pendolino
dal sibilo acuto
  • usignolo di fiume
  • migliarino di palude
  • tarabuso
visibile d'inverno con le migrazioni
  • albanella reale
osservabile al crepuscolo
  • falco pescatore
visibile in primavera
  • airone cenerino
  • garzetta
  • nitticora
  • marzaiola
  • mestolone
  • codone
  • fischione
  • beccaccino
  • piro boschereccio
  • pettegola
  • combattente

Anfibi[modifica | modifica wikitesto]

Gli anfibi più comuni sono:

  • rana di lataste
  • rana verde
  • rospo smeraldino
  • rospo comune
  • raganella
  • tritone crestato
  • tritone punteggiato

Rettili[modifica | modifica wikitesto]

Tra i rettili osservabili si trovano:

  • biscia d'acqua
  • testuggine palustre
  • lucertola vivipara
  • orbettino
  • ramarro
  • lucertola muraiola

Pesci[modifica | modifica wikitesto]

I pesci all'interno della riserva si possono dividere in autoctoni e non.

Specie autoctone[modifica | modifica wikitesto]

  • luccio
  • ghiozzo
  • tinca
  • carpa
  • alborella
  • cobite
  • anguilla
  • scardola
  • triotto
  • cavedano

Specie importate[modifica | modifica wikitesto]

  • pesce gatto
  • persico sole
  • persico trota
  • gambusia
  • carassio.

Invertebrati[modifica | modifica wikitesto]

Crostacei[modifica | modifica wikitesto]

  • gamberetti (Palaemonetes spp.)
  • gambero americano (Orconectes limosus)
  • pulce d'acqua (Daphnia spp.)
  • copepodi (Cyclops spp.)

Molluschi[modifica | modifica wikitesto]

  • Viviparus
  • Lymnaea
  • Planorbis
  • Planorbadus
  • Unio
  • Anodonta

Insetti[modifica | modifica wikitesto]

  • scorpione d'acqua (Nepa cinerea)
  • gerridi (Geffis spp.)
  • ditisco (Ditiscus marginalls)
  • idrofilo (H.ydrophllus piceus)
  • Aromia moschata
  • damigella (Calopterix splendens)

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]