Nuovo Contrordine Mondiale

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Nuovo Contrordine Mondiale
album in studio
ArtistaPovia
Pubblicazione23 aprile 2016
Durata76:43
Dischi2
Tracce19
GenereMusica d'autore
Folk
ProduttoreGiuseppe Povia
Registrazione2016
Povia - cronologia
Album precedente
(2012)
Album successivo
(2021)

Nuovo Contrordine Mondiale è il decimo album del cantautore italiano Povia, autoprodotto, autodistribuito, pubblicato il 23 aprile 2016 e contemporaneamente reso pubblico sulle piattaforme di streaming ufficiali.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il doppio cd è frutto del lavoro di oltre due anni ed esprime, attraverso 19 tracce, il pensiero del cantautore milanese su varie tematiche di attualità: i brani trattano, tra gli altri, temi quali politica, finanza, economia, legalizzazione delle droghe, maternità surrogata e una rilettura dell'Unità d'Italia.

Parlando dell'album, Povia ha detto[2]:

«Nell'arte per me non ci sono regole ed è per questo che, se mi appassiono a dei temi, cerco di metterli in musica. Povia è sempre lo stesso, ma con una visione più consapevole del Mondo.»

L'album, come dichiarato dal cantautore stesso, è un "disco sovrano"[2]:

«Un disco sovrano vuol dire che non si troverà mai nei cestini a 3 euro. Vuol dire che tratta temi che possono disturbare, vuol dire non avere paura di dire le cose che non si possono dire. Disco sovrano vuol dire sbattersene di qualunque futuro giudizio. Tutto il resto è "mercato, chiacchiere e corsa alla poltroncina".»

Promozione[modifica | modifica wikitesto]

Il cantante ha promosso il suo disco in una puntata di "Quelle brave ragazze" su Rai 1[3], in cui ha criticato, tra le altre cose, la teoria gender e gli studi sul genere, i trattati internazionali e l'Euro ed ha affermato che "si stava meglio quando c'era Berlusconi". L'intervista è stata molto criticata ed ha suscitato indignazione sul web[4]. Anche il tour e le conferenze sono state accompagnate da numerose polemiche[5][6]. La canzone "Dobbiamo salvare l'innocenza", dedicata ai bambini, è stata accolta freddamente poiché, nel 2005, Povia non versò per i bambini del Darfur i soldi che aveva raccolto in una serata di beneficenza per quella regione[7][8][9].

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Testi e musiche di Giuseppe Povia.

Tracce CD1[modifica | modifica wikitesto]

  1. Chi comanda il mondo? - 5:03
  2. Essere non essere - 3:16
  3. Stare bene - 3:10
  4. Selvaggia - 4:34
  5. La soglia del 3 - 3:48
  6. Debito pubblico - 4:35
  7. Io non sono democratico - 4:25
  8. Siamo italiani - 3:54
  9. Illuso - 3:30

Tracce CD2[modifica | modifica wikitesto]

  1. Al sud - 4:44
  2. Dobbiamo salvare l'innocenza - 4:34
  3. Tornerà l'estate - 3:11
  4. Job Act - 4:11
  5. Ignorante - 4:10
  6. La terminologia dei bimbiminkia - 3:53
  7. Meravigliosa follia - 4:05
  8. Il mondo fuma - 3:54
  9. Era meglio Berlusconi - 3:29
  10. Voglio respirare - 4:18

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nuovo Contrordine Mondiale, su open.spotify.com. URL consultato il 4 luglio 2023.
  2. ^ a b Povia: intervista sul Nuovo Ordine Mondiale, su rockshock.it, 26 ottobre 2016. URL consultato il 4 luglio 2023.
  3. ^ Quelle brave ragazze - Povia: fra polemiche e canzoni - 27/06/2017 - video - RaiPlay, su Rai. URL consultato il 6 luglio 2017.
  4. ^ Povia/ Video, Quelle brave ragazze: nuovo disco e altre polemiche tra gender e politica, in Il Sussidiario.net. URL consultato il 6 luglio 2017.
  5. ^ Polemica per la conferenza-concerto con Povia sul tema del gender: la parrocchia di Santa Rita cancella l’evento, su LaStampa.it. URL consultato il 6 luglio 2017.
  6. ^ Stezzano, dopo le polemiche sulle nozze gay arriva lo show "anti-gender" con Povia - Bergamo News, su BergamoNews, 2 maggio 2017. URL consultato il 6 luglio 2017.
  7. ^ Povia e quei soldi mai arrivati in Darfur - Corriere della Sera, su corriere.it. URL consultato il 6 luglio 2017.
  8. ^ Povia, per il Darfur solo 35 mila euro - la Repubblica.it, in Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 6 luglio 2017.
  9. ^ PressReader.com - Connecting People Through News, su pressreader.com. URL consultato il 6 luglio 2017.
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