Nube Interstellare Locale

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La struttura della Bolla Locale e le stelle che vi fanno parte; si nota la Nube Interstellare Locale.
Direzioni di movimento del sistema solare e delle nubi interstellari confinanti.

La Nube Interstellare Locale è una nube interstellare estesa per circa 30 anni luce attraverso la quale si sta muovendo attualmente il Sistema solare. Non è del tutto chiaro se il Sole si trovi proprio immerso nella nube o se si situi nella regione dove la nube interagisce con le strutture confinanti.[1]

Si ritiene che il Sole sia entrato in questa nube in un periodo compreso tra 44 000 e 150 000 anni fa e che vi resterà per i prossimi 10 000 – 20 000 anni.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

La nube ha una temperatura (in condizioni standard) di circa 6000 K,[2] più o meno la stessa temperatura della superficie del Sole. Tuttavia la sua capacità termica specifica è piuttosto limitata a causa della densità estremamente bassa, stimata in 0,26 atomi al centimetro cubo, inferiore a quella del mezzo interstellare della nostra Galassia (0,5 atomi/cm3), ma circa cinque volte quella della Bolla Locale (0,05 atomi/cm3) che circonda la nube.[3][4] Per raffronto, l'atmosfera terrestre, in condizioni standard, ha una densità di 2,7 × 1019 molecole al cm3, e ancora di 52 milioni a 150 km di altitudine.[5].

La nube si è formata a partire dall'incontro tra la Bolla Locale e la Bolla Anello I. La Nube Locale circonda anche altre stelle, tra cui Alfa Centauri, Altair, Vega, Fomalhaut e Arturo.

La nube si sta muovendo verso l'esterno dall'Associazione Scorpius-Centaurus, un'associazione stellare caratterizzata da una notevole formazione stellare.[6] Le interazioni tra la nube e la Terra sono schermate dal vento solare e dal campo magnetico solare.[2] L'interazione con l'eliosfera è oggetto di rilevazione da parte dell'Interstellar Boundary Explorer (IBEX), un satellite della NASA dedicato alla mappatura del confine tra il sistema solare e lo spazio interstellare.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Into the Interstellar Void | Centauri Dreams, su www.centauri-dreams.org. URL consultato il 6 agosto 2023.
  2. ^ a b Near-Earth Supernovas, su NASA Science, NASA.gov, 6 gennaio 2003. URL consultato il 1º febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2010).
  3. ^ http://interstellar.jpl.nasa.gov/interstellar/probe/introduction/neighborhood.html Archiviato il 21 novembre 2013 in Internet Archive., Our Local Galactic Neighborhood, NASA
  4. ^ Boulanger, F.; Cox, P.; and Jones, A. P., Course 7: Dust in the Interstellar Medium, a cura di F. Casoli, J. Lequeux, & F. David, Infrared Space Astronomy, Today and Tomorrow, 2000, p. 251, Bibcode:2000isat.conf..251B.
  5. ^ U.S. Standard Atmosphere, 1976, su Thermal Protection Systems Expert and Material Properties Database, NASA.gov, 27 settembre 2000. URL consultato il 24 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2011).
  6. ^ The Local Interstellar Cloud, su Astronomy Picture of the Day, NASA.gov, 2 febbraio 2010. URL consultato il 1º febbraio 2011.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mark Anderson, Don't stop till you get to the Fluff, "New Scientist" no. 2585, 6 Jan, 2007, pp. 26–30

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]