Neoparadoxia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Neoparadoxia
Fossile di Neoparadoxia cecilialina
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Mammalia
Ordine Desmostylia
Famiglia Paleoparadoxiidae
Genere Neoparadoxia
Specie
  • N. cecilialina
  • N. repenningi

Neoparadoxia è un genere di mammiferi marini estinti, appartenenti ai desmostili. Visse tra il Miocene medio e il Miocene superiore (circa 13 - 8 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Nordamerica.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale era di grosse dimensioni; si pensa che la specie Neoparadoxia cecilialina potesse superare i 2,7 metri di lunghezza. Il corpo era massiccio, con corte zampe pesanti e grandi ossa pelviche fortemente inclinate. Il cranio era caratterizzato da incisivi che si protendevano in avanti, da grandi narici e da occhi posti in posizione elevata. I denti posteriori, come in tutti i desmostili, erano simili a un gruppo di tozze colonne cave schiacciate l'una contro l'altra. In generale, Neoparadoxia doveva assomigliare vagamente a un ippopotamo. Rispetto ad altri animali molto simili quali Archaeoparadoxia e Paleoparadoxia, Neoparadoxia possedeva una cavità orale più grande, mentre il muso e la mandibola erano più ritorti ventralmente; in questo modo la sinfisi mandibolare, i canini e gli incisivi inferiori erano orientati quasi orizzontalmente.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Neoparadoxia è un tipico rappresentante dei desmostili, un gruppo enigmatico di mammiferi acquatici dall'incerta collocazione sistematica. In ogni caso, Neoparadoxia è considerato il più recente e più derivato tra i Paleoparadoxiidae, una famiglia di desmostili dalle fauci particolarmente ricurve ventralmente.

Scheletro di Neoparadoxia repenningi

Il genere Neoparadoxia è stato istituito nel 2013, per accogliere due specie: Neoparadoxia repenningi, descritta già nel 2007 come una nuova specie di Paleoparadoxia, e N. cecilialina. La prima è nota principalmente per uno scheletro piuttosto completo, noto come "Stanford skeleton", rinvenuta nei pressi dello Stanford Linear Accelerator Center nella contea di San Mateo in California, in terreni databili al Miocene medio. La specie N. cecilialina è nota invece per uno scheletro completo di un esemplare giovane, lungo circa 2,2 metri, ritrovato in terreni del Miocene superiore nella contea di Orange, sempre in California.

Paleobiologia[modifica | modifica wikitesto]

Probabilmente Neoparadoxia, come i suoi simili, si spingeva in avanti nell'acqua usando prima l'una e poi l'altra zampa anteriore, in un modo simile a quello degli orsi polari, con i palmi che guardavano posteromedialmente quando tenuti sotto il corpo. Si suppone che il notevole incurvamento verso il basso del muso di Neoparadoxia fosse un adattamento per nutrirsi di vegetazione acquatica sul fondale del mare; lo stesso tipo di adattamento di riscontra nei sireni dugongidi.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • D. P. Domning and L. G. Barnes. 2007. A new name for the 'Stanford Skeleton' of Paleoparadoxia (Mammalia, Desmostylia). Journal of Vertebrate Paleontology, 27(3):748-751.
  • L. G. Barnes. 2013. A new genus and species of Late Miocene paleoparadoxiid (Mammalia, Desmostylia) from California. Contributions in Science, 521:51-114.
  • K. Matsui. 2017. How can we reliably identify a taxon based on humeral morphology? Comparative morphology of desmostylian humeri. PeerJ, 5:e4011.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]