Myotis diminutus

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Myotis diminutus
Immagine di Myotis diminutus mancante
Stato di conservazione
Specie non valutata[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Superordine Laurasiatheria
Ordine Chiroptera
Sottordine Microchiroptera
Famiglia Vespertilionidae
Sottofamiglia Myotinae
Genere Myotis
Specie M.diminutus
Nomenclatura binomiale
Myotis diminutus
Moratelli & Wilson, 2011
Areale

Myotis diminutus (Moratelli & Wilson, 2011) è un pipistrello della famiglia dei Vespertilionidi endemico dell'Ecuador.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Pipistrello di piccole dimensioni con la lunghezza dell'avambraccio tra 33,3 e 33,4 mm, la lunghezza delle orecchie di 11 mm e un peso fino a 3,5 g.[3][4]

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

La pelliccia è lunga e setosa. Le parti dorsali sono bruno-rossastre, mentre le parti ventrali sono marroni con le punte dei peli giallo-brunastre. Le orecchie sono corte. Le ali sono attaccate posteriormente alla base delle dita dei piedi, i quali sono piccoli. La coda è lunga ed inclusa completamente nell'ampio uropatagio.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di insetti.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è conosciuta soltanto da due esemplari, un individuo maschio catturato nel 1979 presso Santo Domingo, Los Rios nell'Ecuador centro-occidentale, ora conservato presso il National Museum of Natural History di Washington con numero di catalogo USNM 528569 e una femmina catturata nel 1959 nel Dipartimento di Nariño, nella Colombia sud-occidentale ed ora conservato presso il Museo di Storia Naturale della Contea di Los Angeles con numero di catalogo LACM 18761.

Vive probabilmente nelle foreste umide tropicali fino a 600 metri di altitudine.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie, essendo stata scoperta solo recentemente, non è stata sottoposta ancora a nessun criterio di conservazione. Probabilmente è già estinta.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Myotis diminutus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Moratelli & Wilson, 2011.
  4. ^ Moratelli & Wilson, 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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